Le emozioni sono un po’ ciò che colora la tua vita: possono aggiungere degli schizzi vivaci ed allegri ad una giornata oppure dare una sfumatura tetra ad un periodo della tua vita, ma sicuramente avrai già sperimentato un’intera palette di emozioni, a volte anche senza volerlo, senza averne il controllo.
“Non dimentichiamo che le piccole emozioni sono i grandi capitani della nostra vita e che obbediamo a loro senza saperlo.”
— Vincent Van Gogh
A volte le emozioni represse prendono il sopravvento e non sempre nel migliore dei modi. Che sia l’imbarazzante riso nervoso ad un funerale o un improvviso pianto sfrenato in un momento che dovrebbe essere felice, è possibile che tu abbia già sperimentato la potenza delle emozioni represse, quelle che spuntano dal nulla con la forza di un fiume in piena e che ti lasciano con un forte senso di smarrimento.
Ma perché emergono così all’improvviso e cosa fare per evitare di ritrovarti letteralmente sommerso/a da queste emozioni represse?
Da dove vengono le emozioni represse
La repressione delle emozioni avviene per diversi motivi ma il principale è perché le riteniamo inappropriate nel momento in cui le proviamo, che sia per colpa delle regole sociali o per indottrinamento.
Di solito questo comportamento si instaura durante l’infanzia, nel momento in cui impariamo le regole che ci permetteranno di “stare al mondo”, di fare parte del gruppo al quale apparteniamo: la famiglia. Se un’emozione è ritenuta inappropriata dalla famiglia, verrà insegnato al bambino a non manifestarla.
Insegnare ad un bambino a non esteriorizzare una determinata emozione però non significa che non la proverà, ma semplicemente che non potrà mostrarla, altrimenti verrà punito o deriso. Non gli viene insegnato come metabolizzare quest’energia dirompente che sale in lui, gli viene insegnato a far finta di nulla e a buttarla giù senza fiatare.
Detto così sembra molto violento, lo so, ma immagina come ti sentiresti se sentissi dentro di te un vulcano che sta per eruttare ma che ti ritrovi a dover seppellire alla bene e meglio. Ora immagina di avere solo 3-4 anni e che fatichi ancora ad esprimerti, non sai bene cosa stai provando, cosa ti sta succedendo dentro, ma l’unica cosa che sai è che se non farai ciò che ti viene detto, te ne pentirai.
A me viene in mente un’unica parola per descrivere ciò che un bambino piccolo potrebbe provare in questo caso: dolore.
E pensa un po’: quel bambino eri tu.
Anche l’intelligenza emotiva è importante
Una delle emozioni represse più correnti nei bambini maschi è la tristezza mentre per le femmine è la rabbia ma sono entrambi delle emozioni naturali ed istintive che hanno una funzione importante.
Ecco cosa dice Wikipedia in merito alle emozioni:
“In termini evolutivi, o darwiniani, la loro principale funzione consiste nel rendere più efficace la reazione dell’individuo a situazioni in cui si rende necessaria una risposta immediata ai fini della sopravvivenza, reazione che non utilizzi cioè processi cognitivi ed elaborazione cosciente.
Le emozioni rivestono anche una funzione relazionale (comunicazione agli altri delle proprie reazioni psicofisiologiche) e una funzione auto-regolativa (comprensione delle proprie modificazioni psicofisiologiche). Si differenziano quindi dai sentimenti e dagli stati d’animo.”
È importante insegnare ai bambini a vivere le loro emozioni, a riconoscerle e metabolizzare per promuovere in loro una sana intelligenza emotiva che permetterà a loro di conoscersi meglio e di capire come interagire con gli altri rispettando sia gli altri che loro stessi.
→ Leggi anche: “Cosa sono le emozioni e come gestirle”.
Quale emozione stai realmente provando?
Se hai passato la tua vita a reprimere le tue emozioni, è probabile che ora tu faccia fatica a riconoscerle, a capire cosa provi davvero: riesci a fare la differenza tra gioia ed eccitazione, tra rabbia e invidia, tra tristezza e delusione?
Non è sempre facile perché ci viene insegnato a reprimere le nostre emozioni invece di conoscerle, ma se non sai cosa stai provando veramente, come fai a capire come ti senti dentro? Le emozioni funzionano un po’ come una bussola: ci mostrano di maniera istintiva se ci stiamo avvicinando o allontanando da ciò che vogliamo, da ciò che ci fa sentire bene.
È proprio qui che cominciano i guai. Se il disgusto che stai provando di fronte ad un certo avvenimento, e che indica che vuoi prenderne le distanze, è in realtà un velo che cela appena la tua invidia e quindi un desiderio di provare la stessa esperienza, ti ritroverai dilaniato tra qualcosa dal quale fuggi (perché così ti è stato insegnato) ma che segretamente vorresti per te.
Il non riconoscere la reale emozione che sta alla base della tua reazione ti porterà a vivere in uno stato di confusione interiore e nei casi più gravi potrebbe portarti a non capire più chi sei né cosa vuoi veramente nella tua vita.
Ecco perché è così importante saper riconoscere le proprie emozioni: servono ad orientarti, a capire cos’hai dentro e come reagiscono con ciò che ti circonda, ma attenzione a non confonderti: tu provi delle emozioni, non sei le tue emozioni.
Sei semplicemente come una valle attraversata da un fiume; puoi essere nutrito o inondato, dipende semplicemente da come riuscirai a canalizzarlo.
Come liberarti dalle emozioni represse
Se hai accumulato per settimane, mesi, o anche anni delle emozioni che hai seppellito dentro di te, hai due possibilità:
- Continui a fare come hai sempre fatto finora, sapendo che un giorno o l’altro strariperai come un fiume in piena.
- Cominci a reagire cercando un modo per canalizzare tutte quelle emozioni represse che hai dentro di te.
Se hai scelta la seconda opzione e quindi scegli di rimboccarti le maniche e di aprire il tuo personale vaso di Pandora, sappi che sarà un percorso che ti metterà alla prova ma che ti regalerà anche grandi soddisfazioni.
“Perché a volte la stessa emozione che ti spezza il cuore è anche quella che te lo guarisce.”
— Nicholas Spark
Ecco alcune domande per aiutarti a liberare le tue emozioni represse senza farti sopraffare
1. Cos’è quell’emozione?
Quando provi una determinata emozione, prova a definirla, a capire cosa la muove e perché sta emergendo. Vivila ma non lasciarti sopraffare: rimani presente in te e ricorda: stai provando un’emozione, non sei quell’emozione. Lascia scorrere l’acqua ma ricorda che tu sei il letto del fiume che lo contiene.
2. Qual è il suo messaggio?
Questa reazione istintiva è un messaggio del tuo inconscio: cosa sta provando a dirti? Perché sta emergendo ora e in risposta a cosa? Ascolta il suo messaggio, potrebbe insegnarti molte cose su di te.
3. Come posso plasmarla?
Non puoi trattenere l’acqua che scorre ma puoi indirizzarla: ecco come puoi sfruttare l’energia delle tue emozioni represse. Molti artisti sfruttano le loro emozioni per creare le loro opere, dando sfogo ad una parte remota del loro essere talmente viscerale, talmente primitiva, che riescono a comunicare con noi attraverso una linguaggio che non usa le parole.
Attraverso la creatività, le emozioni si fanno carne e diventano uno strumento di guarigione.
“Si usano gli specchi per guardarsi il viso, e si usa l’arte per guardarsi l’anima.”
— George Bernard Shaw
Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e shamanic storyteller
www.risorsedellanima.it