Anche se ho 35 anni, adoro i cartoni animati: trovo che diano spesso delle lezioni molto profonde e sarebbe un peccato confinarli esclusivamente al mondo dell’infanzia quando pure noi, grandicelli, abbiamo molto da imparare da loro.
Uno in particolare di cui vorrei parlarti oggi, e che illustra alla perfezione il concetto della ruota che gira, è La spada nella roccia: la storia di “Semola”, quell’orfano trattato come uno zerbino ‒ che non potrebbe aspettarsi nulla di più dalla vita che diventare un semplice scudiero (sic!) ‒, questo film mostra quanto, grazie ad una visione più amplia del mondo, si può andare oltre il futuro buio e nero che ci si profila davanti.
Come? Vorrei risponderti che il miglior modo di uscirne è grazie all’insegnamento di un folle saggio come il mago Merlino ma non è così perché anche qui il film di Disney ci dà un’ottima lezione: il “professore” Merlino, neanche-tanto-metaforicamente-parlando, butta il suo allievo in acqua per insegnarli a nuotare. Merlino è solo una guida che sostiene il ragazzo nel suo apprendimento, dandogli l’opportunità di imparare dalle sue proprie esperienze.
Dest sinist, dest sinist, qui e lì, notte e dì, questo il mondo fa girar.
Bianco e ner, falso e ver, questo il mondo fa girar.
Per ogni qua c’è sempre un là, per ogni se c’è sempre un ma,
per ogni su c’è sempre un giù, per ogni men c’è sempre un più.
L’unica cosa che il famoso mago fa per il nostro povero orfano è ampliare i suoi orizzonti e permettergli di fare esperienza, di confrontarsi sia col bello che col brutto della vita per fargli capire che nella vita non c’è nulla di tutto bianco o nero ma c’è un mondo di sfumature: ciò che farà della sua vita dipenderà solo dai colori che sceglierà di usare per dipingerla.
Ciò che sei influisce su come percepisci il mondo
Come avrai capito: più penserai in termini di estremi ‒ tutto bianco o nero ‒, più avrai l’impressione di subire la tua vita e meno ti darai la possibilità di cambiare la situazione semplicemente perché il pensiero dicotomico è castrante: ti dà l’impressione di lottare contro il destino, contro il mondo intero e ti spinge a rassegnarti e a rifugiarti nella tua infelicità perché non puoi farcela da solo/a.
E qui giunge il secondo tranello: se non ce la fai, è anche colpa degli altri che non ti aiutano, vero? Falso.
Per due motivi:
1. Sei l’unica persona ad avere la TOTALE responsabilità della tua vita, l’unica che ha il reale potere di cambiarla.
2. La tua percezione del mondo è personale e diversa da quella degli altri perciò se vedi tutto nero, se è ciò che ti rimanda la tua percezione, la causa è da cercare nei tuoi filtri interiori; gli altri non c’entrano. Tutto dipende da come tu vedi il mondo e da come tu reagisci ad esso.
Non è tutto buio: sei solo davanti ad un muro
Vediamo il mondo in base a ciò che siamo, o meglio, in base ai nostri filtri interiori, le nostre credenze, le nostre leggi ‒ sia quelle personali che quelle che abbiamo ereditato dalla nostra famiglia e dall’ambiente socio-culturale nel quale siamo cresciuti.
Quindi se vedi tutto nero significa che sei giunto al limite del tuo sistema di pensiero e che questo sta collassando. Sei arrivato al limite del tuo vecchio modo di essere e di vedere il mondo, è ora di abbattere quel muro di limiti che ti sei costruito, di andare oltre quel “Non è possibile” o “Abbiamo sempre fatto così” e di rimpiazzarli con un “Ok, almeno ci provo”.
Questo significa esporti al cambiamento, all’inatteso, all’imprevisto ed è tremendamente scomodo. Ma la vita è fatta di cambiamenti: è la resistenza al cambiamento a portare sofferenza quindi usa questo momento per capire cosa devi lasciar andare e quali aspetti di te chiedono di essere riequilibrati.
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Ciò che ti fa male può aiutarti a capire alcune cose molto importanti su di te: a cosa fai resistenza? Quali limiti ti sei imposto? Cosa non riesci a lasciar andare? Qual è l’origine delle tue insoddisfazioni profonde?
Un mondo in bianco e nero: la trappola delle aspettative
Se per te il mondo è tutto brutto/nero/cattivo e ti congeli in quella posizione ostinandoti a pensare che siano gli altri a dover tirartene fuori, non riuscirai a cogliere l’opportunità di fare esperienza, di imparare dalle difficoltà e ti negherai da solo/a il diritto a trasformare quella situazione: solo tu hai il potere di cambiare la tua vita quindi se ti rassegnerai a vivere nel buio aspettando che qualcuno venga a tirartene fuori, rischierai di rimanerci.
Una visione dicotomica della vita, delle leggi interiori limitanti, delle aspettative irraggiungibili o estreme che camuffano le tue insicurezze, le tue paure, e che possono annebbiare i tuoi orizzonti: ecco cosa può indurti a vedere tutto nero nella vita.
Ecco allora che perdi di vista la via di mezzo, le sfumature, tutte quelle piccole grandi cose della vita che arricchiscono il tuo vissuto di significati in grado di ampliare la tua coscienza, la tua comprensione profonda degli eventi e di vedere il mondo diversamente.
Come cambiare la tua visione del mondo?
Esercizi di gratitudine per aprire gli occhi
Gli esercizi sulla gratitudine sono preziosissimi ma ancora molto snobbati, a torto, perché ponendo la tua attenzione sul valore di ciò che hai, alleni la tua vista ad andare oltre i tuoi filtri interiori limitanti e a cogliere le sfumature della vita.
Oltre a questo, l’allenamento alla gratitudine ti evita di aggiungere un’ulteriore dose di nero alla tua vita risparmiandoti il dolore nel renderti conto di ciò che avevi solo nel momento in cui se ne vanno.
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Supera i tuoi limiti: cambia punto di vista
Questo concetto è spiegato ad arte in un film cult del 1989, che sicuramente avrai già sentito nominare, in cui un altro maestro guida i suoi allievi verso una comprensione più profonda della vita e della loro interiorità:
“Coraggio, è proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva, anche se ci può sembrare sciocco o assurdo, ci dovete provare. […] Thoreau dice: “Molti uomini hanno vita di quieta disperazione”, non vi rassegnate a questo, ribellatevi, non affogatevi nella pigrizia mentale, guardatevi intorno.”
— dal film L’attimo fuggente
Espandere i propri orizzonti, provare, sperimentare, uscire da ciò che si conosce per affrontare il cambiamento, riconoscere i propri limiti per poi superarli con coraggio e determinazione: ecco cosa potrà aiutarti a scorgere le mille sfumature del mondo che ti erano sfuggite.
E una volta che la tua visione si sarà ampliata, potrai percorrere nuove strade, scoprire nuovi orizzonti, al suono della lezione più importante del mago preferito dei bambini:
“Sempre in alto mira e va, esci dalla mediocrità!
Non star solo ad aspettar, ciò che per caso puoi trovar.
Se metti buona volontà, il mondo tutto ti darà.
Però se tu non rischierai, nulla mai rosicherai.”
Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e shamanic storyteller
www.risorsedellanima.it