Se ti chiedo di non pensare ad un elefante rosa, quale sarà la prima immagine che ti verrà in mente? Con grande probabilità sarà proprio un elefante rosa.
Con un semplice esempio hai potuto capire quant’è facile focalizzare la propria mente su ciò che non si vuole, attraendo proprio ciò che si vorrebbe evitare; perché se invece di chiederti di pensare ad un elefante rosa ti dico “Stai attento/a a non ammalarti!”, non è che ti sentirai di colpo al massimo delle tue forze ma anzi, comincerai a preoccuparti per la tua salute passando al setaccio ogni minimo sintomo temendo di avere qualcosa di grave. E alla fine, potresti ammalarti sul serio.
Ma come funzionano esattamente queste “profezie autoavveranti” e come evitare che gli scenari drammatici che creiamo nella nostra testa diventino realtà?
Quando i pensieri negativi fungono da profezie
Quando nella nostra mente costruiamo dei scenari drammatici oppure ci focalizziamo su ciò che potrebbe andare storto in una situazione, alleniamo la nostra mente a trovare delle strategie per rendere il finale drammatico possibile e probabile.
Diceva George Orwell: “La realtà esiste nella mente umana e non altrove.”
Per esempio, se temi che il tuo partner abbia dei problemi sulla strada di ritorno, non penserai di certo ad un rapimento alieno ma ad un incidente d’auto. La tua mente cercherà i modi più realistici per confermare la probabilità che il tuo costruito mentale si avveri.
Questo è il teorema di W. I. Thomas: “Se gli uomini definiscono certe situazioni come reali, esse sono reali nelle loro conseguenze”.
Il guaio è che la nostra mente funziona in un modo preciso ed abitudinario: preferisce ciò che conosce, perciò se hai allenato a lungo la tua mente ad un certo scenario, appena l’inconscio fiuterà gli elementi necessari a confermare quel costruito mentale preferenziale che hai messo così tanto tempo a creare, ci si butterà a pesce andando a confermare le tue paure: e il dramma, la profezia negativa, si avvererà.
In definitiva non è una questione di profezia ma di allenamento mentale: le tue azioni hanno seguito una strategia ben precisa, hai talmente pensato nei minimi dettagli alla strada da non percorrere che la tua mente, in modalità “pilota automatico”, non poteva fare altro che seguirla.
Andare all’origine del pensiero negativo
Non serve provare di soffocare il pensiero negativo per liberarsene: non farà che peggiorare la situazione perché ciò che emerge è solo una parte di ciò che sta nascosto sul fondale della tua mente quindi se vuoi liberartene, devi lasciarlo emergere e ascoltare ciò che ha da dirti.
Cosa cercano di comunicarti, di mostrarti questi pensieri negativi? A cosa fanno eco? Qual è il problema di fondo?
Queste sono alcune domande che potresti farti quando giungono in superficie alcune di queste preoccupazioni. Di cosa hai paura?
In realtà, questi pensieri hanno la stessa funzione dei tuoi incubi: hanno un messaggio per te, sono dei campanelli d’allarme per avvertire che qualcosa non va per il verso giusto.
Quando avrai capito cosa genera questi scenari mentali drammatici e comincerai a lavorare per riportare equilibrio dentro di te, ti accorgerai che questi ultimi cominceranno a sparire.
Cosa fare per evitare le profezie negative
Immagina una situazione del genere: mi sono persa nella tua città e ti incontro per strada. Mi fermo per chiederti le indicazioni per arrivare al Comune del tuo paese e tu, invece di spiegarmi la strada che devo fare, mi fai l’elenco delle strade che non devo assolutamente prendere. Quante probabilità avrò di giungere a destinazione senza perdermi?
Talmente poche che se arrivo a destinazione, sarà solo per sbaglio.
Capisci quindi che per evitare di raggiungere ciò che si cercherebbe di evitare, bisogna cambiare strategia di pensiero: invece di focalizzarti su ciò che non vuoi, devi concentrarti sul tuo obiettivo reale, creare un a sorta di autostrada mentale per il tuo pensiero in modo che, nel caso entrassi di nuovo in modalità automatica, il pensiero preferisca l’autostrada alla stradina di campagna.
“La mente è tutto. Ciò che tu pensi, tu diventi.”
— Buddha
Quindi cosa dovresti fare?
1. Osservare in quali occasioni appaiono questi pensieri
2. Risalire la corrente mentale e capire quale emozione, convinzione, paura di fondo genera questi pensieri drammatici
3. Lavorare su di te per risanare il problema alla radice
4. Evitare di ripetere lo stesso errore: allena la tua mente ad usare il percorso “più veloce” per giungere a destinazione.
Cambia scenario: sei tu a decidere il finale della storia
Pensiamo troppo spesso di essere alla merce dei nostri pensieri ma questa idea ci pone in una posizione di sottomissione rispetto alla nostra mente, dimenticando che quest’ultima risponde ad un solo padrone: noi.
Quindi se ti capita di avere pensieri che non ti portano nella giusta direzione, non devi prendere questo stato come una fatalità: tu puoi agire in modo concreto per rettificare la rotta.
Non si parla di pensare in modo positivo a tutti i costi e di evitare i pensieri negativi per evitare le profezie negative ma al contrario di ascoltarli e di capire il loro messaggio.
Come puoi vedere, è possibile considerare questa situazione come una grande opportunità di crescita per capire quali sono i nodi da sbrogliare e le paure che si nascondono nel buio della mente.
In realtà, ciò che viviamo come disagevole in queste situazioni può aiutarci a capire cosa nutre i nostri stati ansiosi e aiutarci a riprendere il controllo dei nostri pensieri e della nostra vita: vivendo con più consapevolezza, ci staccheremo dalla credenza che le cose ci capitano e diventeremo man mano più attivi nelle nostre scelte e in ciò che creeremo.
Leggi anche: “Come affrontare l’ansia”
E già considerare questi disagi “minori” come opportunità per sistemare vecchi conti in sospeso con la nostra interiorità è già un grande cambiamento.
“La più grande scoperta della mia generazione è che gli esseri umani possono modificare la propria vita modificando il proprio atteggiamento mentale.”
— William James
Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice & shamanic storyteller
www.risorsedellanima.it