La vita è fatta di alti e bassi, di momenti belli in cui sentiamo di poter spostare le montagne ed altri in cui crolliamo e ci sembra di non combinarne una di giusta. In quei momenti difficili, abbiamo bisogno di un incentivo che ci aiuti a guardare oltre le nostre “miserie” – errori, fallimenti, “sfortune”, brutte figure, ecc. – ma dove trovarlo, questo incentivo?
Immagina di essere nelle sabbie moventi e di andare sempre più giù. A cosa ti aggrapperai per uscire? A quell’albero dal tronco flessibile e lungo, aiuto “ideale”, che si trova fuori dalla tua portata oppure alle erbe e ai rami che hai a portata di mano e grazie ai quali riusciresti a tirarti fuori dalla melma?
Lo avrai capito, per tirarti fuori dalla tua palude interiore, hai bisogno di qualcosa che sia realmente a portata di mano. Questo è il dono di quei momenti down: quello di sforzarti a guardarti intorno e a renderti conto del valore di ciò che sei e ti circonda.
Respira!
I benefici della respirazione diaframmatica sono ormai riconosciuti anche dalla medicina ufficiale, a tal punto che la coerenza cardiaca è usata come metodo terapeutico per arginare stati di ansia e promuovere un maggiore benessere psico-fisico. In parole povere, se respiri meglio, calmi il tuo sistema nervoso e riprendi il controllo della situazione, trovando soluzioni lì dove vedevi solo problemi.
Fai un reframing
Reframing è un termine inglese che sta per “re-inquadrare” e mira a cambiare in modo più funzionale la cornice degli eventi che ti fanno stare a disagio. Se ti stai fissando su un evento in particolare, prova ad ampliare la cornice e includere nel quadro della situazione altri elementi che ti permettono di vederci più chiaro. Cambiare prospettive è davvero utile sopratutto quando tentiamo di generalizzare. Questo esercizio ti permetterà di rimettere le cose nel loro contesto e capire che la tua percezione dipende solo da ciò che vedi, non da ciò che è realmente. I tuoi filtri influenzano il tuo modo di vedere il mondo.
Datti il permesso di sbagliare
Uno dei nostri più grandi problemi è che cresciamo con l’idea che sbagliare sia diabolico e non umano. L’errore non è una vergogna, nessuno di noi, comuni mortali, non sbaglia mai, semplicemente perché nessuno è perfetto e va bene così. Cadiamo, ci rialziamo, ricadiamo e ci rialziamo ancora. Non importa quante volte cadrai, tu ti rialzerai ancora una volta, quindi non vergognarti per gli errori che hai fatto. Accettali e rimboccati le maniche perché c’è un mondo esperienze e successi che ti aspetta oltre i tuoi errori quindi non mollare.
È un brutto momento, non una brutta vita
“È solo una brutta giornata, non una brutta vita”
— Macklemore
Tendiamo spesso a drammatizzare e a pensare che “non saremo mai più felici”. Sbagliato. La vita è fatta di alti e bassi e ognuna di queste fasi è importante: gli alti ci premiano, ci fanno sentire bene; i bassi invece ci incentivano a darci una mossa, a evolvere. Da una parte c’è il dono, dall’altro la lezione, tutto questo è esperienza. La vita è esperienza e tu ora sei nella fase di apprendimento.
Tu puoi ancora essere felice
La felicità non è un dono elargito in modo capriccioso da una divinità superiore, la felicità è una tua conquista personale, una tua responsabilità, dipende dalle tue azioni, dal tuo modo di pensare, di percepire la vita e di interagire col tuo ambiente. Tu sei l’unica persona sulla faccia della Terra di cui dipende la tua felicità quindi se è la felicità che vuoi, chiedila a te stesso/a e conquistala. È un tuo diritto di nascita ma non cullarti nell’idea di un’età d’oro. La felicità è fatta di momenti felici, non è uno stato permanente quindi impegnati a creare tanti momenti felici. Puoi partire dalle piccole cose, da ciò che ti piace e ti fa sorridere il cuore.
Ma soprattutto, ricordati che…
“Non potete sperare di unire i puntini guardando avanti, potete farlo solo guardandovi alle spalle: dovete quindi avere fiducia che, nel futuro, i puntini che ora vi paiono senza senso possano in qualche modo unirsi. Dovete credere in qualcosa: il vostro ombelico, il vostro karma, la vostra vita, il vostro destino, chiamatelo come volete.”
— Steve Jobs
“Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è arreso.”
— Nelson Mandela
“La miglior vendetta? La felicità. Non c’è niente che faccia più impazzire la gente che vederti felice.”
— Alda Merini
“Non pentirti di ciò che una volta ti ha fatto sorridere.”
— Amber Deckers
“Se hai commesso degli errori, anche seri, hai sempre un’altra possibilità. Si può ripartire in qualsiasi momento si voglia, poiché quello che chiamiamo ‘fallimento’ non è cadere, ma restare a terra.”
— Mary Pickford
“È quando le aspettative sono ridotte a zero che si apprezza veramente ciò che si ha.”
— Stephen Hawkin
“Non importa quanti siano quelli che dicono che non può essere fatto o quante persone ci hanno provato prima; è importante realizzare che qualunque cosa tu stia facendo, è il tuo primo tentativo.”
— Wally Amos
“Ho sbagliato più di 9000 tiri nella mia carriera. Ho perso quasi 300 partite. 26 volte, mi hanno dato la fiducia per fare il tiro vincente dell’ultimo secondo e ho sbagliato. Ho fallito più e più e più volte nella mia vita. È per questo che ho avuto successo.”
— Michael Jordan
“E allora vai, vai, non pensarci, non permettere che le parole ti trafiggano, sono solo parole, la gente ne dice milioni tutti i giorni e quasi sempre senza neanche pensare. Fai in modo che ti scivolino addosso, nessun giudizio è insindacabile e definitivo, l’unico che conta è il tuo!”
— Federica Bosco
“Per quale ragione il mondo invisibile non ci avverte in anticipo delle prove che dovremo attraversare?… La risposta a questa domanda è che quando dobbiamo affrontare una situazione imprevista, siamo costretti a rientrare più profondamente in noi stessi e a fare sforzi maggiori. Nelle Iniziazioni dell’antichità, chi per esempio doveva passare attraversare il fuoco, attraversava in realtà un braciere artificiale, però non lo sapeva: lo credeva reale. Se aveva paura e indietreggiava, significava che non era degno dell’Iniziazione e veniva respinto. Ma chi era ardito, audace e colmo di fede, passava attraverso il fuoco e scopriva in seguito che si trattava soltanto di un’illusione. In un certo senso, si può dire che molte prove della vita sono più immaginarie che reali. Nel momento in cui dobbiamo attraversarle, pensiamo: «È spaventoso… Soffrirò atrocemente!» Ma se abbiamo saputo viverle correttamente, siamo costretti a riconoscere che non erano così terribili. ”
— Omraam Mikhaël Aïvanhov
Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice & shamanic storyteller
www.risorsedellanima.it