I Toltechi furono un popolo dell’epoca precolombiana che dominò gran parte del Messico centrale tra il X ed il XII secolo, la loro bravura nel costruire templi era solo una delle poche cose che si possono nominare di questo popolo fatto di artisti e scienziati che impiegarono la loro vita nell’esplorazione e alla conservazione delle conoscenze spirituali degli Antichi.
La loro influenza si diffuse in tutta la Mesoamerica nell’epoca post-classica e alcuni ipotizzano che fu proprio questo popolo ad introdurre il culto di Quetzalcoatl, il serpente piumato degli Atzechi, dio del vento, di Venere, dell’alba, dei mercanti e delle arti, dei mestieri e della conoscenza.
I maestri o sciamani Toltechi, chiamati Nagual, furono costretti dall’invasione dei Conquistadores ad occultare la loro conoscenza, avevano paura che potessero usarla per scopi personali e così fu tramandata nelle varie generazioni attraverso le parole dei maestri, i quali erano a conoscenza del fatto che la conoscenza stessa sarebbe stata restituita alla gente dopo un lungo periodo, durante il quale la gente avrebbe imparato ad utilizzarla saggiamente.
Uno dei maestri anzi Nagual dei Cavalieri dell’Aquila, Don Miguel Ruiz, ha condiviso col mondo questa conoscenza, questa saggezza tolteca; Don Miguel nasce da una famiglia di guaritori messicani, la madre fu un’importante e famosa curandera mentre il nonno uno sciamano, ed oggi lui approfondisce lo studio delle tradizioni della sua famiglia, e riunisce la conoscenza moderna (è un chirurgo) con l’antichissima saggezza tolteca e guida le persone verso nuovi confini della percezione e verso la libertà.
Le sue parole non sono una religione, ma un percorso di vita che può condurre alla felicità e all’amore.
Il suo libro più famoso, I quattro accordi, pubblicato nel 1997, sostiene la libertà personale e definisce 4 accordi da fare con se stessi:
1. Essere impeccabile con la tua parola.
2. Non prendere nulla personalmente.
3. Non fare ipotesi.
4. Fai sempre del tuo meglio.
Il figlio, Don Jose Ruiz, ha successivamente aggiunto un accordo, Il quinto accordo, sempre fondamentale per trovare la libertà:
5. Essere scettici, ma imparare ad ascoltare.
Ecco perché i 4 accordi Toltechi aiutano nel cammino verso la libertà
1. “Essere impeccabile con la tua parola”
“La parola è potente. Usatela nel modo giusto, usatela per condividere l’amore. Ditevi quanto siete meravigliosi, quanto siete grandi. Ditevi quanto vi amate. Usate la parola per rompere tutti i piccoli accordi che vi fanno soffrire… Questo accordo da solo può cambiare la vostra vita. L’impeccabilità della parola può guidarvi verso la libertà personale, verso il successo e l’abbondanza. Può togliervi la paura e trasformarla in gioia e amore.”
Come si suol dire “ferisce più una parola di una spada” e il potere della parola è qualcosa di straordinariamente forte, bisogna saperla usare e comprenderla, non usarla per ferire e sceglierla con cura. Non pensare di sapere l’esatto significato di ogni parola che si sente ed imparare a dialogare.
2. “Non prendere nulla personalmente”
“Il mondo intero può spettegolare su di voi, ma se non lo prendete in modo personale siete immuni. Se qualcuno vi manda il suo veleno emozionale, voi non lo inghiottite. Il veleno rifiutato peggiora la situazione di chi l’ha inviato, ma non la vostra. Vedete ora quanto è importante questo accordo.”
Questo è uno dei punti più difficili da seguire, ma forse quello più importante. Mai prendere sul personale le parole espresse dagli altri, questo è il modo più rapido per cadere nella trappola del nemico che vi vedrà vulnerabili e deboli. Ignorando invece il giudizio degli altri sarete in grado di non farvi manipolare ed essere liberi. In fondo ognuno di noi sa chi è in realtà e nessuno deve essere in grado di modificare questa percezione che ognuno ha di sé.
Quello che gli altri dicono e fanno, le opinioni che manifestano, tutto segue gli accordi che hanno preso con se stessi e non con noi. Questo modo di vivere evita conflitti, evita di farci sentire offesi e i n dovere di difendere le nostre convinzioni, ce quindi di ingigantire qualcosa che in realtà è davvero piccolo.
3. “Non fare ipotesi”
“Abbiate il coraggio di chiedere finché la situazione non vi sembrerà chiara e anche allora evitate di pensare che sapete tutto ciò che c’è da sapere su quel determinato argomento. Una volta udita la risposta, non c’è più bisogno di supporre nulla, perché conoscete la verità. Trovate il coraggio anche per chiedere ciò che desiderate. Gli altri hanno il diritto di rispondere sì o no, ma voi avete sempre il diritto di chiedere. Allo stesso modo, quando gli altri vi chiedono qualcosa, è vostro diritto concedergliela oppure no.”
Bisogna imparare a comprendere la vera natura di se stessi per conoscere i propri limiti e le proprie possibilità e quindi i benefici di vivere la vita senza supporre che una determinata situazione significhi per forza qualcosa. Tutta la tristezza e il dolore della vita sono in realtà fondati, il più delle volte, sulle supposizione sull’abitudine di prendere le cose in modo personale, basterebbe chiedere spiegazioni e non supporre.
4. “Fai sempre del tuo meglio”
“Dite no quando volete dire no e sì quando volete dire sì. Avete il diritto di essere voi stessi e potete esserlo soltanto se fate del vostro meglio. Quando non lo fate, vi negate il diritto di essere voi stessi. Questo è un seme che dovreste coltivare nella mente. Non sono necessarie conoscenze o grandi concetti filosofici, né essere accettati dagli altri. Esprimete la vostra divinità essendo vivi e amando voi stessi e gli altri. E’ un’espressione divina dire: “Ti voglio bene”.”
Bisogna imparare a dare sempre il 100% di noi stessi in quello che si fa, a volte capita di fare le cose così tanto per farle, ma è sbagliato, si deve sempre offrire il meglio senza strafare.
L’importante è non giudicarsi, così da non cadere nei sensi di colpa, se facciamo del nostro meglio impariamo ad accettarci.
Articolo scritto da Valeria Bonora – valeria2174.wix.com