San Nicola, vescovo di Myra, è uno dei santi più conosciuti ed amati, difensore dei deboli e di coloro che subiscono ingiustizie; è il protettore delle fanciulle che si stanno per sposare e dei marinai, e ancora più conosciuto in Occidente per il suo amore verso i bambini.
San Nicola nacque intorno al 260 d.C. a Patara, un’importante città della Licia, attuale Turchia, si trasferì a Myra dove venne ordinato sacerdote e alla morte del vescovo metropolita di Myra, intorno all’anno 300 dopo Cristo, venne acclamato dal popolo come nuovo vescovo. La sua storia è tutta velata da molti misteri come la morte dei genitori che si presume avvenne a causa della peste, i quali però, pare, gli lasciarono un ricco patrimonio che lui distribuì tra i poveri.
Una delle preghiere più famose rivolte a San Nicola è: “O beato vescovo Nicola, tu che con le tue opere ti sei mostrato al tuo gregge come regola di fede e modello di mitezza e temperanza, tu che con la tua umiltà hai raggiunto una gloria sublime e col tuo amore per la povertà le ricchezze celesti, intercedi presso Cristo Dio per farci ottenere la salvezza dell’anima”.
Questa antica preghiera viene solitamente collegata proprio al ruolo svolto da Nicola al concilio di Nicea, dove Nicola si preoccupò di dimostrare la possibilità della coesistenza dei tre enti (del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo) in uno solo.
San Nicola è famoso soprattutto per la sua passione nell’aiutare i poveri e i bisognosi, infatti durante la sua permanenza a Myra scoppiò una grave carestia e il vescovo fece di tutto per sovvenire ai bisogni del suo gregge, dall’apparire in sogno per suggerire viaggi proficui ai mercanti, fino a farsi dare da una nave partita da Alessandria d’Egitto, del grano per il suo popolo che era invece destinato all’imperatore, addossandosi la responsabilità dell’ammanco, cosa che una volta arrivata la nave a Costantinopoli non accadde perché alla pesata delle merci non risultava del grano mancante, un vero e proprio miracolo!
Esiste poi una bellissima storia che riguarda il Vescovo San Nicola, viene raccontata perlopiù nelle scuole Steineriane e l’autore rimane sconosciuto, ma racconta come questo santo potesse essere in realtà quello che noi tutti conosciamo col nome di Babbo Natale o Santa Claus…
“Nel lontano oriente viveva un uomo molto buono, il vescovo Nicola. Un giorno sentì dire che lontano lontano, in occidente, c’era una grande città dove tutti gli uomini pativano la fame, perfino i bambini piccoli. Chiamò allora tutti gli abitanti della città e chiese loro di portargli i migliori frutti dei loro orti e dei loro campi. Questi tornarono poco dopo con grossi cesti pieni di mele e di noci, sacchi di grano dorato per fare la farina, pane bianco e dolcetti al miele. Il vescovo Nicola fece caricare tutto su una nave. Era una nave imponente e maestosa, blu come il cielo, ed aveva una grande vela bianchissima che splendeva sotto i raggi del sole.
Iniziarono il viaggio verso occidente, e il vento si mise subito ad aiutarli, soffiando sempre nella direzione giusta. Ci impiegarono sette giorni e sette notti, e quando giunsero alle porte della città stava calando la sera. Per le strade non si vedeva anima viva, ma qua e là brillava qualche lucetta alle finestre.
Il vescovo Nicola bussò ad una di esse. In quella povera casetta viveva una mamma coi suoi cinque bambini. La donna, sentendo bussare, disse ai figlioletti di andare ad aprire la porta, pensando si trattasse di qualche poverello bisognoso di ospitalità. I bambini obbedirono, ma non trovarono nessuno; anche la mamma venne a controllare, e poi tornarono tutti insieme a casa.
Vicino alla stufa a legna la mamma aveva messo le scarpine dei suoi bimbi ad asciugare, perché nel pomeriggio erano andati a far legna nel bosco.
Rientrando in casa, sentirono tutti un delizioso profumino provenire proprio dalla stufa, si avvicinarono e trovarono le loro scarpe traboccanti di noci, mele rosse, mandarini, pane e dolcetti al miele. E lì vicino c’era anche un grande sacco pieno di chicchi di grano. Tutti poterono finalmente mangiare, ed i bimbi crebbero sani e vivaci.
Così San Nicola ogni anno, nel giorno del suo compleanno, si mette in viaggio per venire da noi. Monta sul suo cavallo bianco e cavalca di stella in stella, e porta ogni anno i suoi doni per ricordare ai bambini che presto sarà Natale”.
Le spoglie di San Nicola risiedono dal 1089 nella cripta della Basilica eretta in suo onore a Bari, perché nel 1087 una spedizione navale, partita proprio da questa città, trafugò le spoglie del santo.
Ma come si passa da San Nicola a Babbo Natale?
Per molti secoli il culto di San Nicola legato ai tradizionali regali ai bambini si celebrava nella notte tra il 5 e il 6 dicembre, ma col tempo vennero attribuite al santo alcune caratteristiche tipiche di divinità pagane preesistenti, e in seguito alla Riforma protestante (XVI secolo) che aboliva il culto dei santi in gran parte dell’Europa del Nord, fu attribuito a Gesù Bambino il portare i doni e la data spostata al 25 dicembre, visto che un bambino non poteva portare i doni a tutti i bimbi del mondo nacque la figura di Babbo Natale. In Germania invece il tenero vecchietto sulla slitta deriverebbe dagli aiutanti di San Nicola noti come i Krampus, che garantivano che i bambini facessero i buoni.
Articolo scritto da Valeria Bonora – valeria2174.wix.com