Considerando che Chaplin è vissuto diversi anni prima della McMillen si potrebbe pensare che il libro dell’autrice abbia preso spunto dalle parole dell’attore, in fondo aveva 15 anni lei quando Chaplin enunciò questa poesia durante il suo 70° compleanno (data alla quale si attribuisce lo scritto), c’è anche da dire che molti puntualizzano il fatto che la poesia non sia scritta nello stile di Chaplin…
Se volete scaricare la versione in inglese .pdf potete cliccare qui -> When I Loved Myself Enough
Anche il titolo è simile “As I began to love myself” contro “When I Loved Myself Enough“… fatto sta che entrambe le versioni pongono l’accento su un fatto davvero importante: amare se stessi per cominciare a vivere veramente.
Questa poesia è un vero e proprio inno alla vita, e ci ricorda che vivere non è solo attendere la morte ma è lottare, sperimentare, amare con determinazione, provare emozioni differenti, migliorarsi e affrontare sempre sfide maggiori.
Questa è la versione che io preferisco.
Quando ho cominciato ad amarmi
~ attribuita a Charlie Chaplin
Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare,
mi sono reso conto che il dolore e la sofferenza emotiva
servivano a ricordarmi che stavo vivendo in contrasto con i miei valori. Oggi so che questa si chiama autenticità.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare,
ho capito quanto fosse offensivo voler imporre a qualcun altro i miei desideri, pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta, anche se quella persona ero io.
Oggi so che questo si chiama rispetto.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare,
ho smesso di desiderare una vita diversa
e ho compreso che le sfide che stavo affrontando erano un invito a migliorarmi. Oggi so che questa si chiama maturità.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare,
ho capito che in ogni circostanza ero al posto giusto e al momento giusto e che tutto ciò che mi accadeva aveva un preciso significato.
Da allora ho imparato ad essere sereno.
Oggi so che questa si chiama fiducia in sé stessi.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare,
non ho più rinunciato al mio tempo libero
e ho smesso di fantasticare troppo su grandiosi progetti futuri.
Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e felicità,
ciò che mi appassiona e mi rende allegro, e lo faccio a modo mio, rispettando i miei tempi. Oggi so che questa si chiama semplicità.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare,
mi sono liberato di tutto ciò che metteva a rischio la mia salute: cibi, persone, oggetti, situazioni
e qualsiasi cosa che mi trascinasse verso il basso allontanandomi da me stesso. All’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma
oggi so che questo si chiama amor proprio.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare, ho smesso di voler avere sempre ragione.
E cosi facendo ho commesso meno errori.
Oggi so che questa si chiama umiltà.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare,
mi sono rifiutato di continuare a vivere nel passato
o di preoccuparmi del futuro.
Oggi ho imparato a vivere nel momento presente, l’unico istante che davvero conta. Oggi so che questo si chiama benessere.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare, mi sono reso conto che il mio Pensiero può
rendermi miserabile e malato.
Ma quando ho imparato a farlo dialogare con il mio cuore, l’intelletto è diventato il mio migliore alleato. Oggi so che questa si chiama saggezza.
Non dobbiamo temere i contrasti, i conflitti e
i problemi che abbiamo con noi stessi e con gli altri
perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine a nuovi mondi. Oggi so che questa si chiama vita.
Articolo scritto da Valeria Bonora – valeria2174.wix.com