Ogni animale porta con sé simboli e leggende speciali: anche la tartaruga, animale affascinante e particolare, è portatrice di innumerevoli significati simbolici. Il 23 maggio si celebra la Giornata Mondiale delle Tartarughe, un modo per salvaguardare la vita di questi animali antichi e misteriosi, e proprio per quest’occasione vi prendiamo la mano e vi conduciamo a conoscere meglio questo animale e i simboli che porta con sé.
Dall’India alla Cina, la tartaruga ha un ruolo simbolico importante: essa è un’immagine dell’universo e contribuisce alla sua stabilità. E’ nota per la sua lentezza, ma la sua caratteristica più importante è la longevità. La sua corazza e il suo cervello servono a preparare le droghe dell’immortalità. Nelle sepolture imperiali, ogni pilastro poggia su una tartaruga. Secondo alcune leggende, una tartaruga sostiene il pilastro del cielo, abbattuto da Kung Kung, il signore dei titani. Associata alla gru, è un simbolo di longevità.” (Da “Dizionario dei simboli”, Jean Chelavier e Alain Gheerbrant)
I simboli legati alla tartaruga
Le tartarughe sembrano creature vecchie, e lo sono. Sono creature quasi mitiche. Sono primordiali, costituiscono l’ordine dei Cheloni, il più antico tra i rettili di terra viventi.
(Peter Young)
Il più antico fossile di tartaruga rinvenuto risale a 215milioni di anni fa, questo fa pensare che questo animale possa aver attraversato intere ere senza subire l’estinzione che ha invece portato alla fine dei dinosauri; ed è proprio per questa sua peculiarità che la tartaruga è da sempre considerata un animale speciale, un simbolo di connessione tra la terra e il cielo, saggezza e immortalità: infatti il suo carapace tondeggiante rappresenta la cupola celeste, il Cielo, mentre la parte inferiore, piatta, rappresenta la Terra. La sua capacità di adeguarsi e sopravvivere per milioni di anni la rende saggia e praticamente immortale.
Molti popoli la venerano come la Grande Madre, da sempre sulla Terra e da sempre presente alla creazione. Un’altra considerazione da fare sulla tartaruga riguarda la sua caparbietà e testardaggine, con la sua lentezza e la sua calma riesce a raggiungere i suoi obiettivi, un insegnamento che tutti dovremmo fare nostro: non serve correre per andare lontano.
Alcuni popoli usavano il suo carapace per la divinazione, il quale veniva letto proprio come un libro, attraverso i simboli che si erano formati venivano predette determinati eventi invece di altri; inoltre le tredici sezioni in cui è suddiviso venivano associate alle tredici fasi lunari di un anno e le 28 forme piccole, sul perimetro, venivano associate ai 28 giorni del calendario lunare.
Un animale, quindi, connesso con gli astri e con il divino.
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La tartaruga secondo i Nativi Americani
Per i Nativi Americani la tartaruga è il simbolo, appunto, della Madre Primordiale: una leggenda tramandata per secoli narra che un castoro posizionò un po’ di terra su un guscio di tartaruga e quando la moglie del Padre del cielo cadde su questo soffice pezzo di terra, nacque un continente e precisamente il “Turtle Island”, quello che oggi noi conosciamo col nome di Nord America; altre leggende narrano che la tartaruga che guidava la Terra nuotò fino alla fine degli oceani per emergere col fango che il Creatore utilizzò per plasmare il Mondo.
Per gli indiani d’America la tartaruga è anche il simbolo della saggezza che ognuno deve ricercare dentro se stesso, si riconosce nel fatto che questo animale ha la capacità di ritrarre la testa all’interno del guscio, come per guardare dentro se stesso. Simbolo, quindi, di introspezione, di capacità di lasciare fuori il mondo, di ritirarsi in se stessa.
Cercate di essere come la tartaruga – a suo agio nel proprio guscio.
(Bill Copeland)
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La tartaruga secondo gli Indù
Tutti avrete visto la tartaruga che sorregge l’elefante che a sua volta sorregge il mondo: simbolo femminile e simbolo maschile, unione degli opposti yin e yang.
Anche una delle dieci reincarnazioni di Vishnù è una tartaruga, Kurma, la seconda per la precisione, nella quale si trasformò per sostenere la montagna Mandara che rischiava di sprofondare nel mare a seguito del diluvio universale.
La tartaruga nella mitologia cinese
In Cina la tartaruga (Gui Xian), che simboleggia il nord, è uno dei quattro animali sacri. Troviamo anche la Fenice (Feng) che simboleggia il sud, il Dragone (Long) che simboleggia l’est e l’Unicorno o Rinoceronte (Ki Ling) che simboleggia l’ovest.
Sempre in Cina questo animale è chiamato anche guerriero nero perché simboleggia l’inverno e l’acqua, l’immutabilità (è sulla terra da più di 215 milioni di anni e non è mutata) e l’invulnerabilità dovuta al suo robusto guscio.
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La tartaruga nella mitologia africana
Simbolo indiscusso della fertilità maschile simboleggia anche la protezione dalla magia nera e dai malefici. Anche per gli africani la tartaruga sorregge la terra e simboleggia saggezza e potere. In alcune tribù era considerata un antenato degli ospiti della casa e così come si usava che il patriarca fosse il primo a mangiare, in sua assenza doveva essere la tartaruga ad essere nutrita (anche simbolicamente) per prima.
La tartaruga nelle altre culture
In Giappone si crede che sorregga la dimora degli dei immortali e custodisca le anime prima della reincarnazione. Una leggenda narra di un uomo che salvò una tartaruga dall’attacco di alcuni ragazzi e come ricompensa lei gli fece incontrare il Re dell’Oceano il quale diede in sposa all’uomo la sua bellissima figlia, lo spirito delle acque, da qui la tartaruga è diventato l’emblema delle nozze in Giappone.
In Polinesia credevano che il disegno del guscio della tartaruga fosse una mappa che l’anima dell’uomo dovesse percorrere per trovare la pace dopo la morte; le popolazioni hawaiane la considerano la divinità dell’oceano mentre i greci la collegavano a Venere, la dea dell’amore. Un’altra leggenda greca narra che la ninfa Chelone, in ritardo alle regali nozze di Zeus ed Era fu trasformata dal dio dell’Olimpo in tartaruga.
Anche nella letteratura si parla spesso di questo animale e delle sue mirabili caratteristiche: per esempio La Fontaine nella sua celebre favola “La lepre e la tartaruga” le rende omaggio considerandolo l’emblema della previdenza e della perseveranza che portano alla vittoria.
Accogliere una tartaruga o un suo totem aiuta ad essere meno impulsivi, insegna ad essere pazienti e nello stesso tempo a rimanere forti nonostante gli ostacoli e le distrazioni, ad ascoltare il proprio istinto e a seguire il proprio destino.
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E’ innegabile che osservare una tartaruga mentre cammina, nuota, mangia o semplicemente riposa è qualcosa che fa riflettere sul senso della vita, lei è un essere così strano e così lontano dal modo di vivere dell’uomo. Dalla storia così misteriosa e magica può solo insegnarci a vivere più intensamente il presente, ad amministrare bene le proprie energie in modo da sostenere lo sforzo nella durata e a costruire il futuro con maggior consapevolezza. La prossima volta che avrete dinnanzi una tartaruga inchinatevi al suo mistero e alla sua saggezza.
Il male ha delle ali e il bene va a passo di tartaruga.
(Voltaire)