Benessere

Birdwatching: osservare gli uccelli in volo per rigenerarsi

Di Marco Grilli - 20 Settembre 2017

Lasciarsi affascinare dalla maestosità di un rapace, restare incantati di fronte all’eleganza di un airone, farsi rapire dai colori e dal canto dei volatili: il birdwatching, ovvero l’osservazione degli uccelli liberi in natura, è un’attività in continua crescita in Italia. «Il mondo del Birdwatching è un’infinita scoperta perché infinite sono le specie di uccelli da osservare, diverso come i tanti habitat in cui praticarlo, colorato come le quattro stagioni dell’anno», scrive la Lega italiana protezione uccelli (Lipu).
 
Se già in età antica si osservava il volo degli uccelli per fini divinatori, è soprattutto a partire dal XX secolo che lo scrutare in cielo in cerca di volatili è diventato un’attività di pura soddisfazione personale priva di intenti venatori. In termini di praticanti, eventi e organizzazione oggi l’Inghilterra è il Paese leader per questo hobby a fine naturalistico (ben il 6% della popolazione lo pratica con passione), ma grazie alle oltre 500 specie avvistabili (di cui 250 nidificanti), alla varietà e bellezza degli habitat e alle opportunità offerte da tutte le stagioni, l’Italia si presenta come uno dei migliori Paesi dove potersi dedicare a questa meravigliosa disciplina.
 
Adatto a tutti e facile da praticare (può bastare affacciarsi alla finestra in città o recarsi in visita a un parco o a un’oasi naturalistica), il birdwatching è un hobby economico che necessita di pochi e semplici strumenti: un binocolo (o cannocchiale per i più esperti), un taccuino e una guida. Per quanto riguarda il primo, in commercio vi sono molti modelli per tutte le esigenze con prezzi che variano da 30 fino a 2.000 euro. In generale non dovrebbe essere né troppo pesante né troppo grande, mentre al momento dell’acquisto è bene considerare almeno tre parametri: peso, robustezza e luminosità.
Ogni modello riporta due numeri (ad esempio 10 x 40), con il primo che indica gli ingrandimenti e il secondo il diametro dell’obiettivo, mentre la luminosità è data dalla divisione del diametro per il numero di ingrandimenti (un 10 x 50 con luminosità 5 è un ottimo strumento). In generale i birdwatchers utilizzano binocoli che vanno da 7 a 10 ingrandimenti, perché all’aumentare di quest’ultimi i modelli perdono in maneggevolezza e stabilità dell’immagine. I migliori risultano dunque quelli che vanno dagli 8 x 40 fino ai 10 x 50.

rondine

Credit foto © Pexels


Oltre poi al taccuino, importante per segnare gli avvistamenti delle varie specie, le curiosità e qualsiasi altro appunto riguardante questa suggestiva esperienza in natura, fondamentale è l’apporto di una guida al riconoscimento degli uccelli. Le migliori sono quelle anglosassoni, in commercio se ne ritrovano di differenti tipi ed edizioni e quelle disegnate paiono più precise per cogliere le differenti caratteristiche dei volatili rispetto a quelle fotografiche, spesso di alto valore e molto belle.
Il testo principale sulla materia in questione è la “Guida degli uccelli d’Europa Nord Africa e Vicino Oriente” di Lars Svensson (Ricca Editore), la Lipu consiglia anche un altro testo, “Tutti gli uccelli d’Europa” di Frédéric Jiguet (Ricca editore), mentre per i principianti può andar benissimo la semplice guida “Che uccello è questo?” di Volker Dierschke (Franco Muzzio Editore). Per chi volesse approfondire ulteriormente vi sono poi altri volumi specifici che si soffermano sulle differenti aree del mondo o sull’analisi di particolari specie.
 
Un vero birdwatcher non deve poi dimenticare che la premessa indispensabile per l’identificazione delle specie in natura è lo studio di alcuni elementi, quali la distribuzione geografica, quella stagionale e il canto. Quest’ultimo è un elemento di riconoscimento molto importante soprattutto negli ambienti cosiddetti chiusi (ad esempio un bosco) dove è difficile riuscire ad avvistare direttamente i volatili, preziosissimo per i censimenti e perfino per distinguere due specie simili. Identificare un uccello attraverso il canto è una tecnica che si acquisisce nel tempo e con un bel po’ di pratica, grazie anche all’ausilio di cd e altri strumenti multimediali.
 
Dalle cime delle vette innevate con ghiacciai ai boschi delle Alpi, fino alle lagune costiere e alle coste rocciose e sabbiose: l’enorme varietà di ambienti naturali del Belpaese consente di ospitare una ricca e varia fauna che fa la gioia dei birdwatchers, liberi di programmare le loro escursioni in tutte le stagioni e per soddisfare ogni esigenza.
Se il periodo invernale è perfetto per l’osservazione di molte specie artiche che dal nord Europa vanno a svernare nel Mediterraneo, la primavera è la stagione per eccellenza dei migratori (bianconi, marzaiole, rondini, cicogne bianche, falchi di palude ecc.), mentre a settembre altri migratori ripartono per l’Africa e il falco della regina compie il suo ciclo riproduttivo nelle piccole isole del Mediterraneo. Tra i luoghi migliori per la pratica del birdwatching in Italia la Lipu annovera: la Foresta del Tarvisio in Friuli Venezia Giulia, la Riserva di Torrile e Tre Casali in Emilia Romagna, il Delta del Po tra Emilia Romagna e Veneto, l’Oasi di Masaciuccoli in Toscana, il Parco nazionale d’Abruzzo, i Monti della Tolfa in Lazio, le Saline di Margherita di Savoia e l’Oasi Gravina di Laterza in Puglia, lo Stretto di Messina, la Riserva Saline di Priolo e Linosa in Sicilia, nonché l’Oasi di Carloforte e gli Stagni costieri di Cagliari in Sardegna.
 
Possibile in città e perfetto per il turismo rurale, il birdwatching non è solo un passatempo educativo ma assolve anche un’importante funzione di monitoraggio e conservazione, poiché l’osservazione degli uccelli in natura fornisce preziose informazioni sullo stato degli ambienti naturali e delle singole specie, sensibilizzando al contempo gli enti locali sull’importanza della salvaguardia della natura come bene comune. In Italia dal 2001 è attiva EBN, un’associazione che si propone «la diffusione dell’attività di osservazione e di riconoscimento in natura degli uccelli (birdwatching) anche nell’intento di acquisire conoscenze utili per la tutela, valorizzazione e protezione della natura, dell’ambiente e dell’avifauna». Organizzatrice di attività educative, corsi ed eventi, EBN è coinvolta in numerosi progetti di conservazione, come quelli sulla conservazione dell’Ibis eremita e dell’Aquila di Bonelli e il Biancone Day, l’ormai tradizionale appuntamento del mese di marzo per salutare l’arrivo di questi volatili dall’Africa, che ogni anno coinvolge centinaia di appassionati e fotografi.
 
Immergetevi nella natura e alzate gli occhi al cielo: lo spettacolo del volo degli uccelli riconcilierà il vostro animo!

Marco Grilli





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