Questa preziosa parola – “scusa!” – è in grado di aprire porte sbarrate da chissà quanto tempo! Chiedere scusa richiede coraggio, amore, umiltà e va fatto con consapevolezza e profonda presenza.
A scrivere un vero e proprio “Vademecum del Pentito” ci ha pensato anche un filosofo, nonché consulente aziendale, di nome Bruce Weinstein, il cui libro è in realtà dedicato ai manager sebbene si adatti a persone di qualunque tipo. Ecco alcuni dei suoi consigli in pillole.
Le domande e le riflessioni alla base del chiedere scusa
Il primo a chiedere scusa è il più coraggioso. Il primo a perdonare è il più forte. Il primo a dimenticare è il più felice.
(Detto zen)
Primo step secondo Weinstein è porsi le domande giuste, ovvero cercare di capire a cosa servono le scuse, come per esempio evitare di ripetere eventuali errori che ci hanno condotto a dover chiedere scusa e via dicendo. Farsi queste domande sarebbe una premessa fondamentale prima di passare al perdono vero e proprio.
Non perdere tempo
Una volta deciso di chiedere scusa è meglio farlo velocemente, evitando di dare troppe spiegazioni al malcapitato di turno perché questo atteggiamento anziché aiutare, rende le scuse fastidiose. Quindi no a banali giustificazioni e spiegazioni contorte. Bastano poche parole, anche un semplice “mi dispiace“.
Essere sinceri
Altra condizione indispensabile la sincerità. Questo lo sappiamo tutti, se le scuse non vengono dal cuore, l’altro se ne accorge e difficilmente ci concederà il suo perdono. Inoltre una scusa non sincera lascia il tempo che trova perché l’errore verrà presto commesso di nuovo.
Evitare di commettere gli stessi errori
Ovviamente una volta chiesto il perdono, sarebbe opportuno evitare di commettere esattamente gli stessi errori. Una scusa sincera implica infatti un cambiamento di prospettiva che deve manifestarsi concretamente.
Scusarsi non è da deboli
Altro punto fondamentale secondo Weinstein è capire che scusarsi non è affatto sintomo di debolezza, come spesso tendiamo a credere, ma di forza. Perché una persona che sceglie di dire “mi dispiace” sta assumendo le proprie responsabilità in relazione all’errore commesso. Non sfugge.
Chiedere aiuto
La richiesta di aiuto può essere a doppio senso: ovvero si può chiedere aiuto per affrontare la situazione oppure per evitare di commettere lo stesso errore in seguito, è una dimostrazione di umiltà.
Scusarsi è un profumo delizioso; può trasformare il momento più goffo in un regalo grazioso.
(Margaret Lee Runbeck)
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Il perdono per il filosofo Paul Ricoeur
Il filosofo Paul Ricoeur (1913-2005) si è a lungo occupato del tema del perdono, che è un argomento nodale dei suoi studi. Il perdono, secondo Ricoeur, esiste laddove sussiste una “logica della sovrabbondanza“, ovvero dove esiste la capacità di donare e donarsi, di cui il perdono è la massima manifestazione. Ma il perdono mostra anche la dignità della persona perché l’individuo in grado di perdonare in un certo senso riconosce di poter fare meglio di quanto ha fatto e di poter cambiare perché vale molto più delle sue azioni. Il perdono, secondo Ricoeur, non è affatto semplice perché non si tratta solo di saldare un debito ma di “ricostruire una memoria”. Inoltre il perdono, oltre a essere ciò che noi concediamo, è in primis quello che noi chiediamo alla vittima.
Ricoeur parla anche di perdono difficile inteso come
“quello che, prendendo sul serio il tragico dell’azione, punta alla radice degli atti, alla fonte dei conflitti e dei torti che richiedono il perdono: non si tratta di cancellare un debito su una tabella dei conti, al livello di un bilancio contabile, si tratta di sciogliere dei nodi. Il perdono inteso come perdono difficile è il perdono esercitato in situazioni estreme.”
Il perdono è una forma di oblio che ci libera da un passato che tende a non volersene andare perché è attraverso di esso che prendiamo congedo dal passato e possiamo proiettarci in modo più consapevole nel futuro.
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Frasi e aforismi famosi sul Perdono
Il perdono è la qualità del coraggioso, non del codardo. (Gandhi)
Nel perdono c’è sempre un’inclinazione dall’alto verso il basso, che impedisce una relazione alla pari. Ma se tu dici: “mi dispiace”, stai di fronte. Allora conservi la tua tua dignità, e così l’altro può avvicinarsi a te più facilmente. (Bert Hellinger)
Alla luce delle fiamme, Caino notò sulla fronte di Abele il segno della pietra e lasciando cadere il pane che stava per portare alla bocca chiese che gli fosse perdonato il suo delitto. Abele rispose: “Tu hai ucciso me, o io ho ucciso te? Non ricordo più: stiamo qui insieme come prima“. “Ora so che mi hai perdonato davvero” disse Caino “perché dimenticare è perdonare. Anch’io cercherò di scordare“. Abele disse lentamente: “È così. Finché dura il rimorso dura la colpa“. (Jorge Luis Borge)
Se avete ragione, potete permettervi di scusarvi; e se avete torto, non potete permettervi di non farlo. (Edwarg Wallace)
Tieni chi ami vicino a te, digli quanto bisogno hai di loro, amali e trattali bene, trova il tempo per dirgli “mi spiace”, “perdonami”, “per favore”, “grazie” e tutte le parole d’amore che conosci. (Gabriel Garcia Marquez)
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