Il significato simbolico della Pasqua ci invita ad entrare nel valore profondo di ogni evento che siamo chiamati a vivere. Conoscere i risvolti sociali, culturali e spirituali di un accadimento ci permette di porci nei suoi confronti in modo più consapevole, più attento, con una cura più sentita ai riti e rituali che lo contraddistinguono.
Che cos’è la Pasqua e qual è il suo significato?
Nel mondo cristiano la Pasqua rappresenta una festività che celebra la risurrezione di Gesù nel terzo giorno dalla sua morte in croce. La data di celebrazione di questo evento cambia di anno in anno seguendo i cicli lunari: cade infatti la domenica successiva al primo plenilunio primaverile.
E’ stato il concilio di Nicea, il primo concilio del cristianesimo, a fissare questa regola.
La Pasqua cristiana differisce un po’ dalla Pasqua ebraica pur derivando da quest’ultima.
La Pasqua ebraica, detta Pesach che significa “passare oltre”, deriva dal racconto della decima piaga inflitta da Dio al popolo d’Egitto, con la quale provoca la morte dei primogeniti maschi egiziani. Dio ordinò al popolo di Israele di marcare le porte con del sangue di agnello, in modo da “passare oltre” (pesach), colpendo l’intero Egitto senza che a loro accadesse niente. La Pesach ebraica celebra quindi la liberazione di Israele dalla schiavitù egiziana e il suo esodo verso la Terra Promessa.
La Pasqua cristiana acquisisce un nuovo significato rispetto a quella ebraica, visto che ruota intorno alla morte/risurrezione di Gesù, che si riferisce simbolicamente al passaggio a vita nuova per i Cristiani, che vengono liberati dal peccato con il sacrificio sulla croce, chiamati a risorgere.
Se la Pasqua cristiana è di risurrezione, quella ebraica è di liberazione dalla schiavitù e a quanto pare si ricollega alla purificazione dell’anima.
Il significato simbolico della Pasqua: l’interpretazione di Igor Sibaldi
Secondo Igor Sibaldi, studioso di teologia, filologia e filosofia, la Pasqua ebraica con il passaggio degli ebrei attraverso il Mar Rosso, simbolicamente indica il passaggio della parte autentica di noi stessi attraverso i guai; passaggio che porta alla salvezza della nostra parte autentica e provoca la morte di quella finta. Con questo passaggio ci si spinge oltre il confine del consentito e pertanto la Pasqua è il giorno dell’osare. Non a caso la Pasqua cade in primavera, il momento più propizio per affrontare i vecchi traumi passati, irrisolti, e superarli una volta per tutte, andando oltre.
I guai, le difficoltà, gli ostacoli che incontriamo divengono così fondamentali per spogliarci di tutte le maschere indossate nella vita e per ritrovare finalmente noi stessi. Questo incontro con la parte più autentica della nostra interiorità non potrebbe avvenire senza lo scontro con le prove che la vita ci chiama ad affrontare. Attraversandole noi cresciamo, ci conosciamo meglio, facciamo emergere forze ed energie che altrimenti rimarrebbero assopite. Rinasciamo a una nuova vita, più consapevole, più ricca, più vera.
La Pasqua diviene così un’occasione di svelamento, di fioritura, di apertura alla vita dopo un lungo inverno, dopo il buio, dopo il dolore e la fatica. E’ un vero e proprio inno alla fiducia.
E’ Pasqua ogni volta che muori a te stesso e rinasci avvolto di nuova luce.
(Anna Maria D’Alò)
I simboli della Pasqua
Riflettere sui simboli di questa ricorrenza ci aiuta a comprendere il significato simbolico della Pasqua, ad approcciarci a questi simboli in modo più consapevole, a vederli con occhi nuovi, non distratti e superficiali. A far entrare dentro di noi la vera essenza pasquale e a viverla con trasporto, con emozione, traendone insegnamenti, idee, intuizioni.
La palma: è associata ad Apollo, dio solare; non a caso è dotata di pennacchi di foglie disposti a raggio come quelli del Sole. Il collegamento con il martirio e l’idea di sacrificio nasce, probabilmente, perché si riteneva che la pianta producesse un’infiorescenza proprio quando sembrava ormai morta. Il suo significato è di rinascita, vittoria, immortalità, per non parlare del legame con la fenice, l’animale che risorge dalle proprie ceneri. Inoltre ha funzione di albero della vita. Nella tradizione cristiana, in un passo del Salmi, si dice “come fiorirà la palma così farà il giusto”. Jung lo considera un simbolo dell’anima.
Uovo di cioccolato: l’uovo in generale simboleggia la vita e il creato, la fornace in cui i vari elementi (terra rappresentata dal guscio, fuoco rappresentato dal tuorlo e acqua rappresentata dall’albume), si fondono per dare vita alla “pietra filosofale”. E’ il simbolo della rinascita, del ciclo della vita, del guscio che si deve rompere per poter permettere una nuova esistenza.
La colomba: simbolo di purezza, semplicità, innocenza, dolcezza, amore, rappresenta nell’ambito delle Sacre Scritture lo Spirito Santo. Nell’episodio dell’arca di Noè la colomba che porta il ramoscello d’ulivo assume anche il significato di pace. E’ anche simbolo di collegamento con il divino: nel Cantico dei Cantici si legge che la sposa è lodata per i suoi occhi di colomba, occhi che quindi riescono a vedere Dio.
I simboli che accompagnano questo periodo parlano quindi di rinascita, di vita che si rinnova, di fiducia nel ciclo della vita, di ostacoli da superare per potersi risvegliare ad una nuova consapevolezza.
Allora sia Pasqua piena per voi che fabbricate passaggi dove ci sono muri e sbarramenti, per voi apertori di brecce, saltatori di ostacoli, corrieri a ogni costo, atleti della parola pace.
(Erri De Luca)