Amori karmici. Anime gemelle. Fiamme Gemelle. C’è di tutto e di più. E puntualmente la psicologia si confonde con la spiritualità. Mi piace pensare che esistano spiriti predestinati, altri uniti da una profonda affinità. Tuttavia mi rendo conto che la New Age ha semplificato eccessivamente le cose confondendo i piani. Si fa a gara a chi trova la famosa anima gemella, la fiamma, l’uomo del destino. E tutti ne danno definizioni diverse affermando di sapere precisamente di che si tratta. Lo sanno davvero?
Che dire poi del fiorire di leggi spirituali grazie alle quali, stando a un guru o all’altro, potremmo favorire l’incontro predestinato. C’è chi consiglia di abituarsi a dare anziché pretendere. Chi afferma che quello che facciamo agli altri torna indietro come un boomerang, stando alla legge del Karma. Chi sostiene che ogni tentativo di cambiare l’altra persona sia controproducente. E che l’idealizzazione faccia male al rapporto. Tutte cose interessanti ma cosa c’entrano con la spiritualità? Mi appaiono piuttosto buone norme psicologiche. Qualcuno osa spingersi oltre affermando che quando vogliamo qualcosa profondamente, alla fine lo otteniamo, sempre che non subentrino eventuali resistenze. Logica che funzionerebbe anche con il partner del destino. Insomma, l’amore si cerca, e si trova, a suon di strategie.
A me piace pensare, invece, che l’amore sfugga a tutte queste regolette e credo sia questa sua capacità di spingerci oltre a renderlo un’esperienza tanto meravigliosa quanto sconvolgente. E poi diciamolo, che importanza ha che lui/lei sia davvero un’anima gemella, fiamma gemella, altra metà della mela? Qualunque persona entri nella nostra vita lascia un segno. Persino le relazioni più difficili, osservate dal di fuori, hanno un loro valore.
I motivi per cui ci incontriamo con l’altro sono moltissimi, difficilmente etichettabili. Possono subentrare necessità psico-emotive che ci inducono a fare scelte di un certo tipo o a rivolgere l’attenzione a partner simili tra loro. Può manifestarsi la cosiddetta affinità mentale, ovvero un’intesa basata principalmente su valori, idee e prospettive di vita simili. O persino spirituale.
Tematiche spinose. Come distinguere infatti l’una dall’altra? Si va dicendo che l’affinità spirituale abbia a che fare con l’evoluzione dell’anima e possa quindi subentrare tra persone molto diverse fra loro, per nulla compatibili mentalmente. Teoria che presuppone l’esistenza dell’anima come “entità” singola.
Che ne pensano le persone? Il Dottor Raymond Knee ha provato a rispondere confrontando dati statistici raccolti attraverso diverse ricerche. Knee ha quindi individuato le seguenti macro-categorie di individui:
- coloro secondo i quali le anime gemelle si capiscono al volo senza bisogno di tante parole
- coloro secondo i quali le relazioni affettive servono a crescere dal punto di vista emotivo e personale. Non credono nelle anime gemelle e nel destino
L’amore secondo Raffaele Morelli
Raffaele Morelli di Riza Psicosomatica afferma: “Nell’amore non c’è niente da migliorare… se devi migliorare la relazione vuol dire che stai costruendo una relazione che non c’è… l’amore non vive nel tempo, è fuori dal tempo… l’amore è il luogo della spontaneità.” Morelli è convinto sostenitore dell’importanza di lasciarsi andare all’amore, senza resistenze né tentativi di cambiarlo o migliorarlo. L’amore è quello che è e va vissuto tra alti e bassi in modo spontaneo. Nutrire dubbi sulla veridicità del proprio sentimento è controproducente, cercare risposte pericoloso. “L’amore è un sentimento al di fuori del mondo razionale” prosegue Morelli, “è lui che unisce gli amanti, solo lui. Guai a metterci sempre il nostro io, i nostri ragionamenti, il nostro passato. Le parole giuste sono: “sia quel che sia e poi si vedrà… Non c’è niente da capire. Nelle cose dell’amore non c’è niente da capire. Un mese fa avete trovato il fuoco, poi l’avete imprigionato nel passato cioè nello stile di vita di prima, nel vostro modo di essere di prima. Ma quell’amore che è venuto a trovarvi e che ha acceso la vostra storia, non viveva nei vostri ragionamenti.”
“Quando smetti di vivere l’ amore per come TI arriva e cerchi di inquadrarlo in definizioni e regole di vita, inevitabilmente stai male. Cercando risposte a tutte queste domande non facciamo che tentare di ricondurre il “fiume tempestoso” dell’ amore in un alveo ben definito, in un argine solido di cemento. Lo chiudiamo in un ambito così ridotto che finisce per mancargli il respiro.” Ogni storia, suggerisce Riza Psicosomatica, è a sé, sbagliato paragonarla ad altre o a modelli ideali, meglio vivere di giorno in giorno, di ora in ora, le emozioni senza porsi domande né volerle classificare. Non è la passione a creare disastri in amore ma il tentativo diffuso di volerla disciplinare con regole, idee, norme che non sono in sintonia con la sua natura libera.
Il fatto stesso di voler classificare i partner etichettandoli come anime gemelle, partner karmici, fiamme gemelle, non è forse un modo per tenere a bada l’amore? Forse esistono davvero legami di questo genere ma chi ci dice che siano più importanti di altri? Perché mai dovrebbero esserlo? Un amore fresco, che non ha nulla a che vedere con le vite passate, potrebbe anzi portare linfa nuova alla nostra vita. Perché giudicarlo inferiore in termini di complicità rispetto a un legame già esistito?