“C’era una volta un terreno tutto piantato a olivi, vasto e florido che ti smarrivi solo a guardarlo perché si estendeva da dove sorge il sole fin dove tramonta, da levante a ponente, da Sanarica verso Ruffano e da Maglie a San Cassiano, da dove scende la tramontana a dove sale lo scirocco, dall’Altitalia all’Africa…”
Così comincia la storia de “La Malèrba dei Paduli” una delle tante storie racchiuse in questo luogo magico, ricco di natura nel Salento, dove dormire sotto le stelle non è un sogno ma realtà.
Il Parco dei Paduli si trova nel cuore del Salento più rurale e si estende per 5500 ettari di uliveto a sud di Maglie; dieci comuni sono collegati attraverso il parco: Maglie, Botrugno, Surano, Supersano, Nociglia, Giuggianello, Scorrano, Sanarica, Muro Leccese e San Cassiano. Qui una volta sorgeva una fitta foresta di querce, il Bosco di Belvedere, circondata dalle paludi, oggi gli ulivi, i muretti a secco e le varie cripte e rifugi di caccia hanno cambiato il paesaggio in qualcosa di incredibilmente bello.
Nel 2011 è nato il progetto “Abitare i Paduli” per restituire al territorio il legame che si stava perdendo tra agricoltura, economia, storia e accoglienza, il tutto in maniera eco-sostenibile, e come se non bastasse è stata aggiunta anche un po’ di magia, c’è infatti la possibilità di dormire all’aperto, sotto le stelle, in un nido costruito con i materiali di scarto dell’agricoltura come ad esempio le reti per la raccolta delle olive, i sacchi di iuta il tutto illuminato da una semplice lampada ad olio.
L’ospitalità diffusa è una realtà sempre più presente in Italia, un modo per dare vita ad un nuovo tipo di turismo in grado di far apprezzare luoghi e realtà poco conosciute ma altrettanto affascinanti, che aiuta l’economia locale e i piccoli comuni rurali che lentamente muoiono soffocati dall’urbanizzazione e dalla tecnologia, un modo anche per evadere dalla vita di città.
Nel Parco dei Paduli è possibile essere ospitati in un vero e proprio albergo a cielo aperto grazie al progetto ‘Nidificare i Paduli’, in caso di pioggia ci sono a disposizione le tipiche abitazioni rurali autoctone, ma riqualificate secondo i criteri della bioedilizia per essere abitazioni sostenibili.
Camminando nel parco circondati a ulivi secolari che scaldano il cuore è possibile anche godere della “Land Art”, vere e proprie opere d’arte inserite nel paesaggio e create con materiali ricavati dal territorio come le canne intrecciate, è possibile addentrarsi nel paesaggio con delle guide, partecipare a laboratori del gusto per riassaporare le antiche ricette del Salento; ci sono poi vari eventi come ad esempio concerti di musica popolare.