Naturale, rinnovabile, leggero, resistente, facilmente lavorabile e trasportabile, efficiente dal punto di vista energetico, oltre che riciclabile al 100%: il legno è uno dei materiali da costruzione più antichi sul pianeta Terra, oggi particolarmente apprezzato nel settore della bioedilizia.
Innovazione e tradizione si fondono nelle case prefabbricate in legno, che garantiscono qualità, comfort e benessere abitativo, potendo soddisfare le più varie esigenze con il massimo rispetto verso l’ambiente. In questo caso il legno è assemblato e funge da elemento portante dell’intera costruzione, mentre le pareti sono riempite all’interno con materiali isolanti e rivestite all’esterno con pannelli (in legno, cartongesso, fibre di gesso o altri materiali). Il risultato finale è un edificio a basso consumo energetico e minimo impatto ambientale, stabile, sicuro, che non richiede particolari manutenzioni, ad alto potere ignifugo e antisismico e perfettamente isolato dal punto di vista termico ed acustico.
Le origini del prefabbricato paiono addirittura risalire al XII secolo. Di sicuro, nel 1494, il “genio” Leonardo da Vinci progettò una casa mobile per il parco della duchessa Isabella Sforza. Da allora questa tipologia di costruzione – che si basa sul trasporto in cantiere non della materia grezza ma dei singoli componenti lavorati e prefabbricati – ha conosciuto alterne fortune e non sempre goduto di prestigio. Dopo la costruzione in serie registratasi in America nel XVIII secolo per soddisfare le esigenze abitative dei coloni, la più recente diffusione dei prefabbricati riguarda il secondo dopoguerra. Quelli in legno tesero a svilupparsi soprattutto nel Nord Europa in coincidenza con la crisi petrolifera degli anni Settanta, quando si poneva il problema di migliorare l’efficienza degli edifici specialmente nei Paesi più freddi.
Dopo anni di studi e la sperimentazione di nuovi materiali, oggi i prefabbricati sono stati ampiamente rivalutati e si impongono come costruzioni di qualità capaci di soddisfare ogni esigenza abitativa, che presentano numerosi vantaggi quali l’individualità del progetto, i tempi ridotti per la realizzazione, i prezzi preventivati fissi che non subiscono variazione in corso d’opera, i costi trasparenti e contenuti (si calcola un risparmio tra il 10 e il 30% rispetto agli edifici tradizionali), nonché l’elevato benessere e comfort abitativo.
Moderne, efficienti, affidabili e sostenibili, le case in legno sono una soluzione innovativa e collaudata all’insegna della bioedilizia e rappresentano un vero investimento per il futuro. Le principali aziende costruttrici ricorrono a tecnologie all’avanguardia e già propongono soluzioni abitative come le case a consumo zero, capaci di rispondere alle grandi sfide della nostra epoca: il risparmio energetico e la riduzione dell’inquinamento. In Europa il Paese leader per il mercato di case in legno resta la Germania (quota del 25,4%), seguita da Regno Unito (19,2%), Svezia (15,6%) e Italia (8,4%). In controtendenza al calo degli investimenti nell’industria delle costruzioni registrato partire dal 2010, nel Belpaese l’edilizia in legno è in costante crescita, come confermano gli ultimi dati disponibili tratti dal “Rapporto case ed edifici in legno 2015”, redatto dal Centro Studi Federlegno Arredo. Il legno va forte, con oltre 3mila nuovi edifici realizzati nel 2014 (il 90% nel settore residenziale): una cifra pari a sei nuove abitazioni su 100, consegnate chiavi in mano nel 51% dei casi, per un fatturato totale di 658 milioni di euro.
Il riscaldamento e raffrescamento degli edifici comporta il 40% del consumo energetico totale dell’Unione europea. Le abitazioni sempre più energivore significano alti dispendi, aumento dei costi e della dipendenza da combustibili fossili, maggiore inquinamento e crescita delle emissioni nocive di gas serra. Il surriscaldamento globale è ormai un’emergenza a cui l’umanità è chiamata a rispondere urgentemente e con mezzi adeguati se vuole assicurare il futuro del Pianeta e delle nuove generazioni. La preoccupazione è reale e l’Unione europea sta cercando di correre ai ripari: la direttiva comunitaria 2010/31/CE prevede che tutte le nuove abitazioni pubbliche (dal 2018) e quelle private (dal 2021) abbiano un consumo energetico prossimo allo 0, mentre in Italia, dal 1° gennaio 2012, è già obbligatorio attestare la classe energetica di tutti gli edifici presenti sugli annunci commerciali.
Le case prefabbricate in legno rappresentano una risposta certa e collaudata alla sfida del cambiamento climatico. Abitarvi è un gesto d’amore verso il nostro Pianeta. Valide alternative ai sistemi costruttivi tradizionali in laterizio, cemento armato e acciaio, si configurano a tutti gli effetti come costruzioni in bioedilizia e spiccano per l’alta efficienza energetica e il basso impatto ambientale in tutto il ciclo di vita. Quale materiale naturale e rinnovabile di facile prelievo, trasporto e lavorazione, il legno contiene al suo interno poca energia e richiede un minor dispendio di risorse rispetto agli edifici tradizionali. La fase di costruzione delle case prefabbricate è caratterizzata da una bassa quantità di energia impiegata sia per le operazioni di trasporto e montaggio del cantiere, che per la produzione degli elementi costruttivi dell’edificio (strutture portanti, pannelli, tavolati, porte, pavimenti, infissi), realizzati prevalentemente in legno. Se al prelievo degli alberi può seguire un’immediata piantumazione, è anche vero che le costruzioni in legno hanno una lunga durata e sono in buona parte riciclabili. Durante la fase di utilizzo i consumi energetici sono minimi (fino all’80% in meno rispetto agli edifici tradizionali), poiché le pareti in legno, altamente isolate, evitano il caldo nel periodo estivo e il freddo in quello invernale, creando un microclima del tutto naturale e improntato al massimo benessere abitativo in tutte le stagioni, senza alcun rilascio di sostanze tossiche in atmosfera. Il lamellare certificato, così come i pannelli (truciolari, OSB, multistrato) impiegati per la realizzazione di tetti, solai e pareti, rispettano le normative e non contengono colle con formaldeide. Non da ultimo, queste costruzioni in bioedilizia sono perfettamente abbinabili ad impianti a energia rinnovabile (fotovoltaico, solare termico) o ad alta efficienza (pompe di calore, ventilazione meccanica, solare).
«Progettare una casa sostenibile in legno è un piacere. Lo è per la libertà che concede a chi ne realizza il design: senza compromessi, può concentrarsi su funzionalità, bellezza, espressione di qualità urbanistica. E lo è soprattutto per chi deve abitarla, che può scegliere con la tranquillità e la sicurezza dei componenti realizzati in fabbrica. Non solo. La prefabbricazione in legno consente di ottenere prestazioni di isolamento al top con pareti da 36 cm, equivalenti a 80 cm in edilizia tradizionale. Vuol dire più spazio interno per abitare, a parità di cubatura esterna, senza un costo maggiore e senza un consumo ulteriore di suolo. Ed entrare in una casa in legno il giorno della consegna delle chiavi, vuol dire iniziare a vivere subito in una casa sana e salutare: non ci sono metri cubi d’acqua che devono evaporare, né polveri o residui di cemento. C’è uno spazio sicuro, pronto ad accogliere la nostra vita», si legge sul sito di Lignius, l’Associazione italiana case prefabbricate in legno.
Queste abitazioni eco-compatibili rappresentano una soluzione costruttiva moderna in grado di rispondere efficacemente agli attuali obblighi normativi in materia di sicurezza, antisismica e isolamento termoacustico delle costruzioni. L’iter burocratico per la loro realizzazione (a catalogo o a progetto, a pareti intelaiate o in xlam) è identico a quello delle costruzioni in latero-cemento e dipende dai regolamenti locali del Comune di edificazione. Non rappresentando una categoria edile a parte sono inoltre chiamate a rispettare le norme vigenti in materia di costruzioni e non possono aggirare in alcun modo eventuali vincoli urbanistici all’edificabilità.
Al di là della maggiore efficienza energetica, i vantaggi delle case prefabbricate in legno rispetto alle tradizionali soluzioni in laterizio e cemento armato sono ben spiegati dal bioarchitetto Paolo Crivellaro, autore del volume “Guida alle case di legno”: «I rumori provenienti dall’ambiente esterno vengono efficacemente assorbiti dai pannelli isolanti che rivestono le facciate, rendendo il livello del benessere acustico degli edifici in legno sempre molto elevato. L’assenza di apporti freddi trasmessi per irraggiamento dalle pareti rende tangibile il comfort termico degli edifici in legno, in quanto il legno è un pessimo conduttore di calore e fornisce una sensazione di calore naturale. In una casa in legno non sono presenti correnti e moti convettivi d’aria, in quanto gli impianti di riscaldamento e raffrescamento (se presenti) funzionano sempre al minimo e solo in condizioni di picco termico esterno (molto freddo o molto caldo). Il legno è un regolatore naturale di umidità e tende a mantenere condizioni igrometriche naturali, senza ricorrere ad impianti di deumidificazione, soprattutto per le soluzioni a parete traspirante. L’abbinamento ad una ventilazione meccanica controllata migliora ulteriormente la qualità dell’aria, assicurando un ricambio completo del volume in poche ore, con minime perdite di energia. L’acquisto di un edificio ad un livello comprendente il capitolato di finitura (il cosiddetto “chiavi in mano”) garantisce all’acquirente elevate condizioni di benessere e salute. Nelle case in legno non sono (quasi) mai presenti prodotti tossici, vernici e colle pericolose. La tendenza dei costruttori è di utilizzare prodotti naturali, certificati e di qualità, limitando al minimo le sostanze chimiche che, rilasciate nell’ambiente indoor, possono risultare tossiche per l’organismo umano».
Le case prefabbricate in legno hanno una durata analoga a quella delle tradizionali costruzioni in muratura e sono facilmente ristrutturabili, rappresentando così un investimento di valore nel tempo. L’abete rosso è l’essenza legnosa più utilizzata in bioedilizia, molto apprezzata per stabilità, elasticità, resistenza a compressione e trazione, capacità di isolamento termico e qualità estetiche. Costruite in legno lamellare o massiccio, queste abitazioni ecocompatibili possono usufruire della ventilazione meccanica controllata per il ricambio d’aria e il controllo del tasso di umidità, che limita al massimo le dispersioni e il fabbisogno di calore, mentre per il riscaldamento/raffrescamento si sta sempre più diffondendo il sistema a pavimento (o parete o soffitto), che può essere alimentato da una caldaia a gas o a pellet o da una pompa di calore. Se quest’ultima viene abbinata a un pannello fotovoltaico potrà garantire l’indipendenza dalla rete del gas metano e ridurre al minimo i consumi elettrici. In generale, camini, caldaie e stufe a biomasse costituiscono la migliore soluzione per il riscaldamento, impiegando legna e derivati vegetali rinnovabili e sostenibili, che abbattono i costi di acquisto e di esercizio. Bisogna poi considerare che un involucro termicamente efficiente ed isolato permette di limitare la dotazione impiantistica, con risparmi notevoli in bolletta. I materiali più impiegati per l’isolamento termico sono i pannelli in polistirene espanso sinterizzato (EPS), la lana di roccia e la fibra di legno.
Sfatiamo ora alcuni falsi miti sul legno: se pensate che soffra l’umidità e non sia sicuro in caso di incendi o terremoti, dovrete facilmente ricredervi. Quale materiale vivo, il legno si adatta perfettamente alle condizioni ambientali, assorbendo o rilasciando l’acqua presente nell’aria in modo reversibile. Si tratta dunque di un efficace regolatore naturale di umidità per gli interni, che non deperisce neanche in caso di una eccessiva esposizione all’acqua. Le strutture a telaio rappresentano la migliore soluzione anti-umido, mentre l’isolamento a cappotto garantisce una lunga durata e limita le necessità di intervento. Nessun timore anche in caso di incendio: le case prefabbricate in legno presentano caratteristiche meccaniche di resistenza al fuoco nettamente migliori rispetto agli edifici in muratura. Questo perché in caso di contatto diretto con la fiamma brucia solo la parte superficiale del legno, mentre lo strato protettivo interno che si forma al suo interno rallenta il processo di combustione. Infine, il legno si rivela perfetto come materiale di costruzione in zone sismiche: elastico, resistente e più duttile rispetto al cemento, riesce a dissipare efficacemente le violente sollecitazioni registrate nel corso dei terremoti. In fase di progettazione basta controventare l’involucro con setti e pareti, sia in direzione trasversale che longitudinale.
Se vi sta passando per la testa l’idea di costruirvi una bella e accogliente casa in legno, ecco alcune precauzioni da osservare al momento dell’acquisto: controllate che l’azienda faccia parte di un’associazione di categoria; pretendete le garanzie (su tutte l’Eta, il benestare tecnico europeo che garantisce l’opera nel suo insieme); chiedete di visitare l’azienda e un cantiere; accertate la sua affidabilità verificando da quanto tempo opera sul mercato e i dati di vendita; valutate la tipologia di costruzione e soprattutto diffidate dai preventivi troppo bassi. Ricordate che la casa prefabbricata in legno garantisce un prezzo bloccato dal progetto alla consegna ma ha un costo importante per le sue elevate prestazioni, essendo più garantita, sicura, efficiente ed ecologica rispetto a una tradizionale. Il prezzo indicativo delle case prefabbricate per il grezzo avanzato parte da 800-900 euro a metro quadro, salendo a 1.300-1.400 per l’opzione chiavi in mano.
Ne vale abbondantemente la pena: la casa in legno è un investimento sicuro che rispetta l’ambiente, tutela la salute umana e mira a un futuro sostenibile.
Marco Grilli