Non si parla mai di medicinali quando si parla di prodotti omeopatici, questi infatti non sono considerati tali anche se a volte possono funzionare meglio che i farmaci stessi.
I prodotti omeopatici sono confezionati partendo sempre da estratti naturali, che possono essere di origine vegetale, animale e a volte minerale; nel caso della belladonna, il rimedio omeopatico si ottiene dalle diluizioni, intervallate dalle dinamizzazioni, della Tintura Madre di tutta la pianta quando comincia a fiorire.
La belladonna o Atropa belladonna è una pianta velenosa, letale, che prende il nome dall’uso che ne facevano le donne medioevali per migliorare l’incarnato e usandola come collirio per dilatare le pupille e intensificare lo sguardo, e da Atropo, una delle tre Moire che, nella mitologia greca, taglia il filo della vita, ciò a ricordare che l’ingestione delle bacche di questa pianta causa la morte.
Quando si parla di belladonna quindi bisogna fare molta attenzione perché essendo velenosa può innescare diversi effetti collaterali se assunta in dosi massicce a causa di un avvelenamento da atropina, su Wikipedia si può leggere:
Sintomi dell’avvelenamento da belladonna: Insorgono per lo più molto rapidamente, e sono caratterizzati da un senso di aridità, di secchezza e di stringimento nella bocca e nelle fauci, nausea e raramente vomito, midriasi con insensibilità delle pupille alla luce, ambliopia e poi amaurosi; andatura barcollante (gli ammalati sembrano ebbri e non possono tenersi in piedi); vertigini seguite da deliqui; occhi sporgenti, iniettati di sangue, sguardo fisso, stupido o truce; polso frequente, piccolo o pieno e duro; dispnea; emissione involontaria di feci e di orina (paralisi degli sfinteri). La pelle è calda, sede di prurito intenso, coperta d’un esantema scarlattiniforme. Nei bambini si notano ordinariamente trisma e convulsioni; negli adulti delirio gaio o furioso, con allucinazioni, seguito da coma, convulsioni, talvolta tendenza a mordere, morte per paralisi generale in 24-36 ore.
A parte questa parentesi piuttosto tragica, la belladonna è usata da tempo immemore per le sue proprietà straordinarie dovute alla presenza di tre alcaloidi, l’atropina, la iosciamina e la scopolamina, che agiscono sul sistema nervoso come analgesici e come stimolanti.
L’atropina agisce sul sistema nervoso parasimpatico, come anestetico, la iosciamina agisce sul sistema nervoso centrale, fungendo da stimolante mentre la scopolamina possiede un’azione sedativa.