Significati Simbolici

L’importante missione del Sagittario: il portatore di speranza

Di Sandra Saporito - 21 Novembre 2024

Il 22 novembre 2024 segna l’entrata del sole nella costellazione del Sagittario, portandoci verso un tempo di transizione tra due stagioni: la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno. Accogliamo le prime gelate, le notti sempre più lunghe, riscopriamo l’importanza del calore che scalda la casa e il cuore.

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Abbiamo attraversato il tempo dello Scorpione che ci ha portato nelle nostre profondità più recondite, invitandoci ad imitare la natura: spogliandoci del superfluo, risparmiando energia, concentrandoci sull’interiorità e lasciando morire ciò che non serviva più, ed ecco che giunge il generoso segno di fuoco che ci porta sulla soglia dell’inverno e verso una nuova direzione: il Sagittario.

I nati sotto il segno dello sagittario: i ricercatori dello Zodiaco (22 novembre – 21 dicembre circa)

Il Sagittario è un segno mobile, caratterizzato dalla capacità di portare a termine quanto intrapreso, e dopo aver sondato le profondità dell’essere, il Sagittario ci invita a non congelarci in quell’energia introspettiva scorpionica, a volte cupa e pesante.

Il fuoco, elemento del Sagittario, è triplice: è il fuoco che resiste sotto la cenere, è il focolare che riunisce la gente intorno a sé, dove vengono trasmessi lezioni e storie, è la buona stella che indica la strada da seguire. È la prima scintilla che si accende nel buio, il calore intimo, il fermento. Ed è il dono più prezioso che possiamo ricevere prima dell’inverno: è la fede nella primavera ancora lontana, la fiducia nelle proprie capacità di fronte agli ostacoli che l’inverno porrà sul nostro cammino, l’attrazione per l’alto, per l’oltre. In virtù dell’elemento che lo caratterizza e dell’inverno che arriva al galoppo, il Sagittario è forse il segno che porta all’intero Zodiaco uno dei doni più inestimabili: la speranza.

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La casa astrologica che presiede è la nona e governa tutto ciò che si trova fuori dalla nostra portata: è la ricerca del contatto con i paesi stranieri, gli ideali sociali, la spiritualità, la fede, la filosofia, le ricerche scientifiche che possono avere un grande impatto sulla collettività.

Giove, il “grande benefattore”, governa il segno e gli fornisce un’energia espansiva, in tutti i sensi: il Sagittario ama viaggiare (anche con la fantasia), fare esperienze nuove, è generoso, dinamico, allegro, spontaneo, ottimista, fiducioso, a volte un po’ di manica larga, distratto, impulsivo. La sua compagnia è ricercata e apprezzata: ama riunire le persone, non per protagonismo come il Leone ma per creare un atmosfera gioviale e “bon enfant”.

I nati del segno hanno bisogno di spazio, di interazioni, di essere stimolati per esprimere a pieno la loro preziosa missione volta al progresso, all’evoluzione, in quanto il Sagittario è come un ponte verso l’ignoto: traina lo Zodiaco verso le nuove scoperte e comprensioni in modo da impedirgli di fossilizzarsi su quelle poche certezze conquistate finora.

Il compito karmico dei nati del segno: gli ottimisti dello Zodiaco

Nel suo libro Astrologia Karmica, nodi lunari e reincarnazione, Martin Schulmann illustra il compito karmico della sagittario. Secondo il racconto dell’autore, un giorno, Dio riunì i 12 segni per affidare ad ognuno di loro un seme di vita. Si avvicinarono uno ad uno a lui per ricevere i doni che egli aveva assegnato a loro. La sagittario fu il nono segno a presentarsi al suo cospetto, così Dio le disse…

“ A te Sagittario, io chiedo che tu faccia ridere gli uomini perché, a causa della loro cattiva interpretazione della mia Idea, si sentiranno amareggiati. Grazie alle risate darai speranza all’uomo, e grazie alla speranza loro torneranno a volgere gli occhi verso di me. Toccherai molte vite, anche se solo per brevi momenti, e conoscerai l’inquietudine di ognuna delle vite che toccherai. A te Sagittario, concedo il dono dell’Abbondanza infinita, affinché tu possa estenderla con la maggiore ampiezza possibile fino a raggiungere ogni angolo di oscurità e portare la luce in esso.

La sfida dei nati nel segno del sagittario

Anche i nati nel segno del Sagittario hanno una grande sfida da superare, definita dai pianeti che non sono in buon aspetto col segno: Mercurio in esilio può portare alcune problematiche sul fronte comunicativo: a volte troppo diretti, possono non rendersi conto di toccare la sensibilità altrui; Plutone, in caduta nel segno, non li aiuta di certo a comprendere il fondo delle persone, a vederne l’aspetto magari più nascosto e li porta spesso a peccare di ingenuità, proprio perché tendono a pensare che la trasparenza sia una dote universale. Ma non tutti sono come loro e questo i nati del segno lo scopriranno a loro spese.

Il Maestro e sfidante del Sagittario è il segno dei Gemelli, col quale condivide una certa ambivalenza. Se il Sagittario è rappresentato da un essere ibrido uomo-animale, che racchiude in sé l’unione di due nature diverse, i Gemelli invece rappresentano le mille sfumature della stessa natura.

Qui giunge la preziosa lezione dei Gemelli che insegna al Sagittario a contemplare quelle sfumature al livello relazionale, a proteggere alcuni aspetti di sé custodendo il proprio giardino segreto al livello personale, ma soprattutto ad arricchire la sua innata capacità di espansione con il pensiero logico ed analitico, un poco più freddo e cerebrale, è vero, ma con l’effetto di temperare la sua impulsività ed espansività: la sua incontenibile sete di conoscenza potrà allora maturare e trasformarsi non più in un fuoco di paglia, ma in saggezza da trasmettere.

Il mito della costellazione del sagittario: Croto, figlio di Pan

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Se alcuni attribuiscono al Sagittario la figura del centauro Chirone, archetipo del guaritore ferito, sono molti a riconoscere nel Sagittario la raffigurazione del satiro Croto, figlio di Pan e di Eufeme, nutrice delle nove muse.

Secondo il mito, Croto visse assieme alle muse, di cui era un fervente ammiratore. Avrebbe infatti invento per loro l’applauso, gesto che le muse apprezzavano più di qualsiasi altra manifestazione di elogio. Fu anche l’inventore dell’arco e delle frecce, strumenti che usò per primo per cacciare. Fu così tanto amato che le Muse chiesero a Zeus di porlo tra le stelle. Così, il buon Croto divenne il Sagittario, racchiudendo nella sua immagine le sue sfaccettature: coda di satiro per la sua galanteria; metà cavallo per simboleggiare le sue abilità di cacciatore; arco e frecce in onore della sua invenzione.

Fonti:

Costellazione della Sagittario
Astrologia Karmica, vol.1, nodi lunari e reincarnazione, i pianeti retrogradi, Martin Schulmann, ed. Mediterranee.
Dictionnaire des mythes, mémoire de l’humanité: notre héritage collectif, Nadia Julien, ed Marabout.
L’archetipo della Sagittario, il ricercatore

Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e operatrice in Discipline Bio-Naturali
www.risorsedellanima.it

Articolo aggiornato il 21-11-2024





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