Shinrin-yoku significa “trarre giovamento dell’atmosfera della foresta” o “bagno nella foresta” ed è un termine giapponese usato per indicare un metodo della medicina popolare, comparabile all’aromaterapia, diffusosi nel corso degli anni ottanta.
Questa terapia consiste nel respirare le sostanze volatili durante le passeggiate nei boschi e proprio come l’aromaterapia queste sostanze consentono al corpo di migliorare le proprie difese immunitarie ma soprattutto di ristabilire una connessione con la Terra e ridurre ansia e rabbia.
I profumi del bosco arrivano dalle piante che lo abitano come le conifere, ricche di oli essenziali legnosi che vengono spesso usati nei rimedi erboristici tradizionali.
I componenti principali delle resine e degli oli essenziali delle piante, che conferiscono a ogni fiore o pianta un caratteristico odore o aroma, sono detti terpeni ( geraniolo, mentolo, mircene, canfora, limonene, isoprenolo, etc…), precursori biosintetici degli steroidi, sono diversi tra loro in struttura, aroma e funzione.
Alcune di queste sostanze hanno un benefico effetto sull’ansia e lo stress con effetti anti-depressive e calmanti; ovviamente questi terpeni sono nocivi per i soggetti allergici a determinate sostanze, ma in linea di massima gli odori del bosco sono ben tollerati ed innocue per la maggior parte delle persone.
I terpeni che più facilmente possiamo incontrare sono il limonene ottimo per ridurre significativamente i livelli di ansia e stress sociale ed aumentare i livelli di dopamina ovvero la molecola della felicità; poi abbiamo il linalolo che funge da sedativo e calmante e lo si può trovare nella lavanda e nella cannabis, funziona molto bene per trattare le convulsioni, lo stress e comportamenti ossessivi legati a stati di dipendenze; infine c’è il fitolo che si trova in molte piante ed aiuta a rilassarsi.
Secondo una ricerca giapponese che ha preso in esame 24 centri di Shinrin-yoku, le passeggiate nei boschi, potenziano le difese immunitarie, regolarizzano la pressione arteriosa e il battito cardiaco, abbassano il colesterolo e il cortisolo, l’ormone dello stress, regalando energia, inoltre hanno dimostrato significative diminuzioni di adrenalina e noradrenalina nelle urine nei soggetti che praticavano i “bagni nelle foreste”, questo dato è associato ad un basso indice di stress ormonale e ad un aumento dei linfociti NK, cellule del sistema immunitario di grande importanza per la loro attività anti-tumorale.
David Yaden del Positive Psychology Center dell’università della Pennsylvania spiega:
“In alcuni studi si è calcolata la differenza fra camminare nella natura e in un ambiente urbano. Si è analizzato l’uomore delle persone, lo stato di depressione o meno. In un ambiente naturale le persone sono più rilassate e meno stressate. Quando gli individui si immergono nella natura e fanno delle belle passeggiate, il loro pensiero si libera e non rimuginano sempre sulle stesse cose, tutti aspetti che si collegano agli stati depressivi”.
Durante gli studi effettuati in Giappone si è anche stabilito che gli effetti dei “bagni nelle foreste” e quindi l’abbattimento dello stress perdura per oltre 30 giorni, quindi viene consigliata una full immersion nella natura almeno una volta al mese respirando in modo profondo, ascoltando i suoni e osservando i colori dell’ambiente circostante.
Il ricercatore Jose Antonio Correia, professore di Psicologia Ambientale presso l’Università Autonoma di Madrid, spiega che:
“Con l’avvento della società moderna le città hanno iniziato a rappresentare una sicurezza contro le possibili aggressioni della natura. Ora sappiamo che questo atteggiamento è sbagliato e che possiamo parlare addirittura di disturbi da deficit di natura: aumento dell’obesità, malattie respiratorie, carenza di vitamina D, stress… La città ci offre protezione e comfort, ma il nostro sistema nervoso non si è del tutto adattato all’ambiente urbano e sente dunque la mancanza di una stimolazione da parte dell’ambiente naturale che ha permesso la sopravvivenza della nostra specie”.
Nel caso non fosse possibile si può optare per l’uso di oli essenziali per massaggiare il corpo o da usare nei diffusori per ambienti (qui potete scoprire come fare gli oli essenziali in casa!), ma si perde quel senso di libertà e freschezza dovuti proprio al connettersi con la natura per ritrovare equilibrio e benessere, sentire i suoi odori, i suoi rumori, per cercare tranquillità.
Articolo scritto da Valeria Bonora – valeria2174.wix.com
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