Tra le città sostenibili e a misura d’uomo, che grazie a politiche di mobilità alternativa portate avanti negli anni sono riuscite a ridurre il traffico automobilistico, i rumori e l’inquinamento, merita un posto di tutto rispetto la città spagnola di Pontevedra.
Sita in Galizia, nel nord-ovest della Spagna, questa graziosa cittadina di circa 83mila abitanti e di lunga tradizione marittima e mercantile è nota per il suo impegno in favore della qualità di vita, dell’accessibilità e del recupero di spazi collettivi. La battaglia contro auto e smog risale a 17 anni fa, quando fu eletto per la prima volta sindaco il medico Miguel Anxo Fernandez Lores, oggi al suo quinto mandato. Una popolarità meritata sul campo, grazie a un impegno costante e proficuo sul tema della sostenibilità che ha drasticamente modificato l’aspetto urbano di Pontevedra, divenuta oggi un vero paradiso per pedoni, ciclisti e famiglie con bambini.
E pensare che a fine anni ’90 la situazione era ben diversa, con l’elegante città galiziana nota per i suoi vicoli lastricati, le suggestive piazzette, i continui porticati e le imponenti architetture civili e religiose, che si ritrovava letteralmente assediata dalle auto e asfissiata dallo smog. Oltre 27mila automobili transitavano giornalmente nel cuore della città vecchia, Plaza de España, con i rumori, i fumi dei gas di scarico e la congestione del traffico a far da padroni, senza che fosse possibile scorgere pedoni, ciclisti, famiglie con bambini o spazi verdi nelle vicinanze.
Provò da subito a cambiare questo trend Miguel Anxo Fernandez Lores, che si presentò alle elezioni locali con un programma semplice per quanto innovativo, incentrato sulla mobilità sostenibile, la qualità di vita e l’accessibilità per tutti (in particolare bambini, anziani e disabili). Convinto delle necessità di recuperare gli spazi pubblici e di imporre la mobilità a piedi come elemento fondamentale (e non solo complementare) del trasporto urbano, il neo sindaco si mise subito al lavoro per realizzare una città prevalentemente pedonale, vivibile e ricca di spazi verdi e parchi gioco. «Gli spazi pubblici appartengono a tutti e quando camminiamo siamo tutti uguali», sostiene Lores. Come rilevato anche dai medici, il cammino è infatti la forma di mobilità più naturale su distanze di tre Km, particolarmente salutare poiché migliora la circolazione sanguigna, combatte l’obesità e previene i problemi cardio-vascolari. Senza dimenticare che è anche il mezzo più economico e rilassante, che permette di apprezzare al meglio ciò che ci circonda.
Grazie a una serie di provvedimenti lungimiranti, oggi Pontevedra è divenuta una città pedonale, verde, senza barriere urbane e accessibile al 100% ai disabili, dove il traffico automobilistico è consentito solo in zone ristrette e a velocità limitata (massimo 20-30 Km/h). I parcheggi, rigorosamente sotterranei e gratuiti, sono confinati nella fascia periferica e facilmente raggiungibili dal centro in soli 10 minuti a piedi, tramite appositi percorsi pedonali. Guai a sgarrare da tali norme, perché la vigilanza sul territorio è molto efficiente e le multe per i parcheggi vietati sono salatissime!
I risultati di questa svolta green sono sotto gli occhi di tutti: dopo oltre quindici anni di amministrazione il traffico automobilistico nel centro cittadino è diminuito del 70% (del 90% nel cuore della città vecchia), l’inquinamento si è ridotto del 61%, il numero degli incidenti è calato dai 1.203 del 2000 ai 484 del 2014, mentre il 70% degli spostamenti avviene a piedi. Al di là delle fredde cifre, basta poi recarsi in città per vedere come il centro sia stato completamente riqualificato, con moltissimi spazi verdi, parchi gioco per momenti di relax in famiglia, barriere urbane abbattute per garantire la massima accessibilità ai disabili. In sintesi, una cittadina accogliente e ospitale, dove si respira aria pulita e sono tornati a prosperare il turismo e le attività commerciali.
Tra gli strumenti più innovativi e interessanti messi a disposizione dall’amministrazione guidata da Lores meritano sicuramente una citazione Metrominuto e Pasominuto. Il primo è un’applicazione che permette di calcolare le distanze e i tempi di percorrenza a piedi tra 26 punti cittadini, fornendo anche notizie in generale sulla mobilità, oltre alle indicazioni dei percorsi e delle passeggiate fluviali. Imitato da molte città italiane, Metrominuto mira a sensibilizzare i cittadini a una nuova cultura della mobilità, dove la priorità non sia più affidata alle auto private. Dal punto di vista grafico, la mappa ricalca quella dei servizi di metropolitana diffusi nelle più importanti città europee. Informare sulle distanze e sui tempi di percorrenza a piedi aiuta sicuramente a superare la diffidenza sull’affrontare lo spostamento nel modo più naturale ed economico possibile, contribuendo a renderlo divertente, rilassante e magari sempre più lungo e frequente. In fondo camminare ci mantiene in forma e in salute, migliora il nostro umore, rafforza la socialità e soprattutto contribuisce a ridurre lo smog, mantenendo le nostre città più pulite e meno grigie.
L’altra applicazione, Pasominuto, è un’evoluzione di Metrominuto e si presenta come una guida con 20 percorsi urbani e un totale di 29 itinerari che toccano anche i dintorni, compresi tra i 390 passi del tragitto più breve e i 17.100 di quello più lungo (dal Ponte dei Tiranti fino a Bora). Tranne rare eccezioni i percorsi si rivelano adatti anche alle persone con ridotta capacità motoria, un ulteriore elemento che rivela gli sforzi dell’amministrazione cittadine per garantire la massima accessibilità. Con Pasominuto la camminata viene resa anche più divertente e gratificante, perché ogni itinerario rivela non solo il numero di passi, ma anche le calorie bruciate. Uno stimolo in più per chi vuole smaltire qualche chilo di troppo e raggiungere quel benefico traguardo di 10mila passi al giorno, raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Intanto Pontevedra resta una fucina di idee green: il prossimo progetto già in cantiere è quello di diffondere le mappe con le piste ciclabili che si trovano in un raggio di 20 Km intorno alla città.
In quel centro laddove prima scorrazzavano le auto, l’aria era divenuta irrespirabile e i pedoni non potevano circolare in sicurezza, oggi troviamo panchine ovunque, aree verdi, parchi gioco e un’atmosfera di pace, convivialità e relax. La comunità si è riappropriata della sua città, e perfino dove circolano le auto gli spazi pedonali sono stati raddoppiati. L’opera di convincimento della cittadinanza a questa rivoluzione sostenibile è stata lunga e complessa. Oggi possiamo dire che ha dato i suoi frutti, anche perché Lores ha tenuto fede ai suoi impegni, garantendo la vicinanza di servizi e infrastrutture ai cittadini che hanno deciso di tornare a vivere in centro, mentre in periferia è stato dato l’altolà ai palazzoni e ogni tipo di insediamento intensivo. La cittadinanza ha risposto positivamente, come dimostra l’espansione dell’area del centro storico da 3 Kmq con 51mila abitanti, a 4,5 Kmq con ben 61mila residenti. Per riuscire a migliorare la qualità di vita in città basta la volontà e un po’ di coraggio politico, parola di Lores. Un 10-15% dei cittadini di Pontevedra continua a mormorare per questa svolta green, ma la volontà popolare è tornata ad esprimersi in modo chiaro con le elezioni amministrative del 2015, che hanno sancito la conferma in carica per la quinta volta consecutiva del sindaco pro-pedoni.
Attualmente Pontevedra fa parte della “Red de Ciudades que Caminan”, una rete di città spagnole che seguono un modello di mobilità sostenibile, applicandosi per la promozione degli spostamenti a piedi e l’ampliamento delle aree pedonali. Per il suo impegno nel campo della sostenibilità la città galiziana ha ottenuto anche importanti riconoscimenti internazionali, quali il premio europeo Intermodes (2013), il premio internazionale “Onu-Habitat” per la qualità urbana e la politica per l’accessibilità (2014) e il premio internazionale di eccellenza urbana del Center for Active Design a New York (2015).
Oggi Pontevedra continua a fare scuola, tanto che in questo autunno vi si sono recati in visita i sindaci di Rieti, Subiaco (Rm), Formia (Lt) e Vasanello (Vt), che aderiscono al progetto “Il Lazio la Regione delle bambine e dei bambini”, promosso dalla Regione Lazio e dal Centro nazionale delle ricerche (Cnr). Obiettivo: riuscire a replicare anche in contesti italiani l’esperienza della città galiziana, che è riuscita ad attuare una profonda trasformazione urbanistica privilegiando la mobilità sostenibile e l’autonomia e il rispetto dell’infanzia.
Voglia di camminare? Pontevedra vi aspetta!
Marco Grilli