Quando pensate a vostro figlio, lo vedete sempre accanto a voi, vi sentite in dovere di proteggerlo da tutto e da tutti, cercate in ogni modo di facilitargli la vita, ma per farlo crescere forte ed indipendente è necessario lasciarlo andare.
Ma come? Lasciare mio figlio da solo nel mondo? Si.
Già da piccoli i bambini hanno bisogno di sentirsi non solo protetti ma anche liberi di fare le proprie esperienze, è da quelle che ottengono i migliori insegnamenti, ed è da quelle che trovano le migliori opportunità di crescita.
Molte associazioni offrono un programma di scambio culturale con l’estero, già a 9 anni è possibile mandare i propri figli in famiglie o presso insegnanti di un altro stato in modo che continuino gli studi o approfondiscano una lingua,
Chi ha provato questa esperienza si è visto tornare a casa un figlio molto più sicuro di se, felice e coraggioso, la testimonianza la dà direttamente la mamma di una ragazzina inglese che a 13 anni ha voluto provare a volare in Francia, in una nuova famiglia, per uno scambio culturale:
“Quando aveva 12 anni, mia figlia trovò una brochure che pubblicizzava un programma di scambio culturale in Francia per bambini oltre i nove anni. Dopo un’occhiata, si girò verso di me e disse “Voglio farlo!”. Ero terrorizzata. Mandare mia figlia a 4000 miglia di distanza a vivere con dei completi sconosciuti? Be’, no. Ma un anno dopo, o poco più, mi ritrovavo a dirle addio al terminal dell’aeroporto. Da allora, le sue avventure di scambio sono andate avanti ed oggi è una diciassettenne sicura di sé, pratica e di ampie vedute che parla francese, tedesco e spagnolo oltre alla sua lingua madre, l’inglese. Ha anche numerose famiglie in svariati paesi, genitori e fratelli “adottivi”.” [Tratto da www.huffingtonpost.com]
L’esperienza è stata positiva anche per i suoi genitori che hanno conosciuto nuovi amici e allargato la loro famiglia con ragazzi spagnoli, francesi, tedeschi.
La cosa importante di questi scambi è la consapevolezza che assumono i ragazzi di poter gestire la propria vita da soli, la capacità di comprendere che i genitori non sono indispensabili e che possono essere indipendenti.
Jim Taylor, dottore in psicologia, insegnante all’University of San Francisco e specializzato in psicologia del business, dello sport e della famiglia, nel suo articolo “Raise Independent Children” (Crescere figli indipendenti) spiega:
“Quando i figli hanno stabilito il loro senso di sicurezza, dovete incoraggiarli ad esplorare il mondo oltre il porto sicuro che voi rappresentate. Questa “spinta fuori dal nido” consente loro di mettere alla prova le proprie capacità nel “mondo reale” e di trovare un proprio senso di competenza, sicurezza e indipendenza”.
Un’altra cosa molto importante nel lasciar volare i propri figli è che questi impareranno a conoscere altre persone e nutriranno la loro mente con nuove idee e nuove esperienze.
Il nostro mondo è in rapido cambiamento, e la nostra scuola è antica, i bambini e i ragazzi hanno bisogno di nuovi stimoli, di esplorare, di viaggiare e di conoscere realtà differenti da quelle a cui sono abituati fra le mura domestiche. La nuova scuola è quella della vita e dello sperimentare, cose che tra i banchi non imparano, non vengono stimolati e molti si perdono in questo inseguire obiettivi che oggettivamente al giorno d’oggi servono sempre meno.
“Il divario tra le competenze che le persone imparano e quelle di cui hanno davvero bisogno sta diventando più evidente, dal momento che l’istruzione tradizionale non riesce a fornire agli studenti le conoscenze necessarie per crescere con successo” [Report del Forum economico mondiale: New visions of education. Fostering Social and Emotional Learning Through Technology.]
Anche il divario culturale sta aumentando e i ragazzi devono avere l’opportunità di esplorare e comprendere le vaie culture e le varie società del mondo, una scuola che permetterà loro di farsi strada e crescere veramente.
Un altro fattore importante è l’apprendere una nuova lingua, serve nella vita e nelle professioni future, serve per avere punteggi più alti nei test e quindi una carriera più promettente, ma imparare una lingua diversa, non sui banchi ma a contatto con la lingua stessa, è anche un modo per prevenire l’Alzheimer, una full immersion in un luogo straniero, a contatto con persone che parlano quella lingua è l’unico modo per impararla davvero e stimolare notevolmente l’attività celebrale.
Mandare via i figli di casa è un’opportunità unica, da affrontare con la consapevolezza che, una volta tornati, i figli non saranno più gli stessi: avranno acquisito competenze nuove, avranno maturato esperienze e saranno tanto più ricchi di emozioni e sicurezza.