Significati Simbolici

Il Tango: il ballo delle persone libere

Di Redazione - 20 Novembre 2024

Tutto ciò che riguarda il tango (etimologia, musica, danza) è avvolto dal mistero e dalla nebbia, come i luoghi da dove presumibilmente è uscito…

Origini storiche del tango: dall’Argentina al mondo

Tutti conoscono il tango argentino e tutti, nell’udire questi termini, immaginano subito i due ballerini che volteggiano sulla pista da ballo e si muovono tra le note con evoluzioni e passi complessi, ma soprattutto, quando si sente la parola “tango”, si pensa subito ad un ballo sensuale e coinvolgente.

Ma il tango è molto di più. Questo ballo ha una storia non ben definita, le sue origini sono confuse. Di certo è un insieme di musica, danza e poesia che sa trasmettere emozioni forti: i ballerini si muovono sensuali all’unisono, scambiandosi emozioni e comunicando fra di loro con sguardi e tocchi.

Non esiste un solo modo per ballare il tango, ogni coppia lo vive in maniera differente, creando nuovi passi da quelli canonici e tutto questo rende questa danza imprevedibile, complessa, divertente e appassionante.

La musica e le parole di questa danza sono pura espressione poetica, riguardano temi come l’amore sofferto e perduto, ma anche temi sociali legati alla città da cui nasce, Buenos Aires.

“La crescita violenta e tumultuosa di Buenos Aires, l’arrivo di milioni di esseri umani pieni di speranze e la loro quasi invariabile frustrazione, la nostalgia della patria lontana, il risentimento dei nativi contro l’invasione degli immigrati, la sensazione di insicurezza e di fragilità in un mondo che si trasforma vertiginosa-mente, l’impossibilità di dare un senso sicuro all’esistenza, la mancanza di gerarchie assolute, tutto ciò si manifesta nella metafisica tanghistica”.

[Ernesto Sabato, prefazione del libro “Il Tango” di Horacio Salas]

Il Tango platense nasce tra il 1880 e il 1900 in un preciso contesto geografico, nello spazio compreso fra due città che fiancheggiano l’estuario del Rio de la Plata: Buenos Aires (capitale dell’Argentina) e Montevideo (capitale dell’Uruguay). Qui ovunque si suona musica di strada, con qualsiasi strumento, tra gente povera ed emarginata, qui si rifugia chi è stato condannato dalla chiesa e dalla nobiltà in ogni continente. Questo ballo, nato forse dalla disperazione tra le persone più emarginate, riesce però a fare strada nei cuori della gente e a diventare un ballo mondiale ballato perfino nei teatri più lussuosi.

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Il suo significato culturale nella società

ballerini di tango

Questo ballo e la sua musica sono un fenomeno sociale e culturale assai complesso. Il nome sembra derivi dai tangòs, luoghi dove gli schiavi neri celebravano festività e cerimonie al suono dei tamburi; quando la schiavitù fu abrogata, tangòs delineava quella fetta di popolazione libera dalle catene, e libera di ballare. È quindi presumibile pensare che questo ballo possa avere origini africane, almeno per quanto riguarda il nome e la sonorità della musica.

La congiunzione della forza emotiva della habanera, la coreografia della milonga e il ritmo del candombe danno vita al tango. La gente che arriva dalle campagne si unisce agli abitanti del porto: loro ballano l’habanera portata dalla pampe, ma si trasforma presto nell’inseguimento tra uomo e donna tipico della milonga e si unisce inesorabilmente al candombe della gente del porto. E così nasce il tango, da una particolare fusione di generi provenienti da paesi diversi, nato dall’incontro di persone emigrate dal loro paese, sempre povere, spesso infelici e per questo nostalgiche.

Nelle case dei ricchi borghesi all’epoca si ballava solo la quadriglia e la contraddanza, e così il ballo del tango diventa un ballo clandestino, ribelle, un “dirty dancing”, ballato nei bordelli e nei peggiori locali, non a caso venne chiamato da molti il ballo della malavita.

Il tango rompe gli schemi, è trasgressivo, i corpi si fondono insieme, non hanno regole precise o coreografie predefinite, è un linguaggio volgare, libero, poetico, forte, straziante, sensuale e mutevole.

Il tango è un pensiero triste che si balla.Enrique Santos Discépolo

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Evoluzione del tango: dagli inizi ai giorni nostri

Fu solo all’inizio del ventesimo secolo che il tango entrò nei teatri e nei caffè della borghesia, accompagnato dall’ormai insostituibile bandoneòn, si aggiungono il violino e pianoforte e così l’orchestrazione diviene sempre più ricca e completa.

Il tango deve il suo grande successo ai francesi che nel 1913 lo reputarono il “ballo del momento” pur subendo dei cambiamenti di passi e di parte della struttura originale, soprattutto a livello tecnico dove la parte di improvvisazione viene eliminata e la carica sensuale ridotta per renderlo più “europeo” e più facilmente inseribile nel contesto parigino; da questo momento il tango torna al suo paese d’origine, l’Argentina, variato ma adatto a contesti meno popolari e viene adottato come ballo ufficiale per farlo diventare la più grande attrazione artistica del paese.

Purtroppo la chiesa lo condanna ancora per oltraggio alla morale addicendo la scusa che questo ballo consente di fare in pubblico cose che nel privato farebbero arrossire qualsiasi persona perbene, ma nonostante i benpensanti questa danza sopravvive a due guerre mondiali e arriva a noi con la freschezza, il vigore e la passione delle origini.

Uno dei canti più celebri del tango è La Cumparsita, che già dal nome indica il miscuglio di razze e di culture che fanno parte del Tango, di seguito un video che mostra quante sensualità, complicità ed emozione può dare questo ballo.

Tango come espressione artistica e di coppia

Il ritmo del tango è fortemente cadenzato e non ha una melodia uniforme quindi i ballerini devono eseguire una forte accelerazione e decelerazione dei passi, in armonia con la musica, sono abbracciati stretti in modo che la donna (in argentino la seguidora) possa percepire i movimenti anche improvvisati del partner, i bruschi cambi di direzione, e farsi guidare senza problemi.

I ballerini non eseguono un ballo scabroso, come si potrebbe pensare, ma vivono l’emozione di un’intesa immediata, una complicità totale e maliziosa, intuitiva ed istintiva, una specie di intimità senza parole, una compenetrazione molto più profonda del semplice contatto fisico.

Per approfondire la storia del tango potete leggere “La vera storia del tango argentino“.

Ci sono molte scuole di ballo dove si insegna il tango, ma per poterlo ballare bene si dovrebbe innanzitutto conoscere la sua storia, le sue radici e il suo significato e soprattutto avere un partner col quale creare il giusto rapporto di intimità per capire i movimenti e i passi.

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Benefici psicologici e fisici del ballo del tango

ballerini di tango

Il ballo di coppia in generale presenta innumerevoli benefici per il corpo e la mente: rilassa la muscolatura, libera le emozioni attraverso il movimento del corpo, allena la creatività, fortifica il legame con l’altro ballerino, accende il divertimento e calma la mente. Il tango, oltre a questi benefici, in virtù anche della sua storia e delle sue caratteristiche, permette a chi lo pratica di entrare in contatto con la parte più profonda di noi stessi, di farla emergere in modo creativo, di rendersi portatori di un messaggio di libertà.

Ancor oggi il tango conserva quel qualcosa di proibito che stimola il desiderio di scoprirlo sempre un po’ di più e quel qualcosa di misterioso che ci ricorda quel che siamo stati o, forse, quel che avremmo voluto essere.
(Jorge Louis Borges)





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