Notizie
Primo piano

Ecco Perché i Bambini Giapponesi Viaggiano da Soli

Di Valeria Bonora - 11 Ottobre 2016

Partiamo dal presupposto che parliamo di una cultura differente dalla nostra dove l’identità del gruppo è molto forte, ma voglio comunque raccontarvi di cosa fanno i bambini in Giappone. E’ comune vederli da soli o in piccoli gruppi, salire su un treno o su un autobus e spostarsi tra i vagoni agilmente e senza paura, sono bambini anche piccoli di 6-7 anni, che utilizzano i mezzi di trasporto per andare a trovare parenti, per andare a scuola o per fare le loro commissioni, hanno l’abbonamento della metropolitana attaccata allo zainetto e sanno perfettamente come muoversi in città senza la supervisione di un adulto.

Bambini Giapponesi

Da più di 25 anni va in onda una trasmissione televisiva intitolata Hajimete no otsukai (La mia prima commissione) dove bambini di età compresa tra i 2 e 4 anni vengono mandati dai genitori a fare le commissioni, prendere il giornale, comprare un po’ di frutta…

Sembra pazzesco ma a spiegare il motivo per cui i bambini già così piccoli vengono lasciati andare da soli è la famiglia di Kaito un bambino che da quando aveva 9 anni ha cominciato a prendere il treno da solo per andare da un genitore all’altro visto che erano separati.

Kaito, ora ha 12 anni e spiega che: “All’inizio ero un po’ preoccupato e mi chiedevo se sarei riuscito a prendere il treno da solo. Ma solo un po’”.

La nuova compagna del padre era sicurissima che il ragazzino potesse prendere il treno da solo, infondo lei lo prendeva da quando era molto più giovane di lui… inoltre oggi ci sono i cellulari e se dovesse perdersi potrebbe sempre chiamare.

A scuola in Giappone i bambini sono abituati da piccolissimi ad essere indipendenti: infatti a turno si occupano delle pulizie e del servizio di mensa, un modo per responsabilizzare tutti e far capire cosa significa il rispetto degli altri, si occupano anche delle pulizie dei bagni, un’incentivo a mantenere in ordine e pulito e questa etica si estende in senso lato anche agli spazi pubblici, infatti le strade e i luoghi pubblici come i treni o le stazioni sono in genere molto puliti.

Però ammettono anche loro che se abitassero in una metropoli diversa come Londra o New York non lascerebbero mai il figlio di 9 anni da solo sulla metropolitana… ma da cosa deriva allora questa “sicurezza”?

Per prima cosa bisogna dire che il tasso di criminalità in Giappone è molto basso, inoltre la cultura dello “spostarsi a piedi” che ha questa popolazione, o con i mezzi pubblici, favorisce un senso di sicurezza condivisa, una sorta di percezione di sicurezza (basti pensare che a Tokyo la metà degli spostamenti avviene su rotaia o in autobus, un quarto a piedi).

Bambini Giapponesi

Dixon, la matrigna di Katio spiega:

“Gli spazi pubblici sono decisamente migliori. Spazi a misura d’uomo, che contribuiscono anche a tenere sotto controllo il flusso e la velocità”.

Ed è proprio per questo che gli automobilisti sono abituati a condividere la strada e a dare la precedenza a pedoni e ciclisti.

Ma sulla metropolitana di Tokyo non ci sono rischi? Qualcuno si, tanto che nel 2000 sono state introdotte carrozze per sole donne, per evitare di essere importunate, ma la fiducia che i genitori ripongono nei figli per lasciarli da soli è ampliata anche a tutta la comunità, esiste un senso di fiducia e cooperazione tra le persone e questo secondo me è il punto più importante di tutto questo discorso. [Per approfondire l’argomento www.citylab.com]

Sono sicura al 100% che nessuno di voi che ha letto l’articolo si sognerebbe mai di lasciare un bimbo di 6-9 anni in metropolitana da solo, ma è anche vero che se la società offrisse un supporto maggiore, come accade in Giappone, i bambini potrebbero essere più autonomi, certi che se avessero un qualsiasi problema potrebbero chiedere aiuto ad un qualsiasi adulto senza incorrere in rischiosi incontri.

Il senso di comunità è molto forte in Giappone e dovremmo lavorare tutti per riuscire a portarlo anche nella nostra cultura, ma purtroppo troppe volte ci giriamo dall’altra parte quando vediamo qualcuno in difficoltà anziché aiutarlo.

Valeria Bonora
valeria742.wixsite.com/valeriabonora
 





Newsletter
Iscriviti alla nostra newsletter e ricevi subito una speciale meditazione in omaggio!




© 2022 Copyright Media Data Factory S.R.L. - I contenuti sono di proprietà di Media Data Factory S.R.L, è vietata la riproduzione.
Media Data Factory S.R.L. sede legale in via Guercino 9 20154 Milano - PI/CF 09595010969