“La Forma Umana è un agglomerato di campi energetici che esiste nell’universo e che riguarda solo gli esseri umani. Gli Sciamani la chiamano forma umana perché quei campi di energia sono stati piegati e distorti da una vita di abitudini e di abusi.” (Carlos Castaneda)
Carlos Castaneda è uno degli antropologi più famosi al mondo, noto anche al di fuori dell’ambito accademico per gli straordinari scritti ispirati dallo sciamano Juan Matus, con cui entrò in contatto negli anni 60′. Nato a Cajamarca in Perù il 25 dicembre 1925, della sua vita non rimane molto ad eccezione di ciò che riportano i libri che hanno contribuito a renderlo scrittore di fama mondiale. Nel 1962 consegue la laurea in Arte e nel 1970 il Dottorato in Filosofia. Nel frattempo incontra Don Juan che gli ispira “Gli insegnamenti di Don Juan”, uno dei capisaldi della sua produzione. La comunità scientifica, scettica nei suoi confronti, lo accusa presto di essere un ciarlatano non credendo alla veridicità delle esperienze narrate nei suoi libri. Tuttavia Castaneda continua il suo viaggio nel mondo dello sciamanesimo pubblicando altri testi destinati a rimanere nella storia.
L’incontro con Don Juan
L’incontro con lo sciamano di etnia yaqui avvenne negli anni 60′ mentre Castaneda studiava all’Università della California a Los Angeles. Fu lui a introdurlo ai segreti dello sciamanesimo conducendolo nelle cosiddette realtà non ordinarie e in stati di coscienza alterati, talvolta favoriti dall’impiego di sostanze allucinogene come il peyote. In quegli anni Castaneda pubblica i suoi primi libri, diari delle sue bizzarre esperienze sciamaniche: A scuola dallo stregone, Gli insegnamenti di Don Juan, Una realtà separata e Viaggio a Ixtlan. Se in un primo momento enfatizza l’impiego di piante allucinogene per accedere alle realtà altre, in un secondo tempo cambia opinione affermando che Don Juan le avesse usate per dimostrargli che quei mondi esistevano realmente ma che tuttavia non erano indispensabili per una mente più fluida. Le discrepanze presenti nei suoi libri spingono i detrattori a criticare pesantemente il suo lavoro, tuttavia in molti concordano sull’importanza delle informazioni riportate, che rimangono attuali ed estremamente interessanti a dispetto della veridicità o meno delle esperienze di vita.
I libri più famosi
1- Gli Insegnamenti di Don Juan, 1968
In questo libro scritto mentre frequentava l’Università di California, Castaneda racconta le sue esperienze di apprendistato con Don Juan, sciamano indiano Yaqui. La narrazione è semplice e concreta sebbene le esperienze fatte dall’antropologo siano decisamente insolite, a tal punto da indurre molti studiosi a considerarle frutto di pura invenzione. Si parla del peyote e degli stati di coscienza alterati, del temperamento fiero e autorevole del suo insegnante, degli incontri con esseri invisibili alla normale percezione.
Una realtà separata: Castaneda riprende il suo viaggio iniziatico dopo averlo bruscamente interrotto anni prima, sconvolto da quanto aveva visto. Ritorna così da Don Juan e si abbandona completamente alla nuova esperienza che lo attende, iniziando a comprendere la differenza tra il vedere e il guardare.
2- Viaggio a Ixtlan
La trilogia dedicata agli insegnamenti di Don Juan si conclude con questo libro incentrato sull’ultimo apprendistato dell’autore, durato addirittura 10 anni. Ed ecco che finalmente Castaneda accede alla consapevolezza autentica e alla lucidità.
3- L’arte di Sognare
In questo libro l’antropologo ci introduce all’arte del sogno che, indirizzata nel modo giusto, permette di staccarsi dalla realtà materiale per accedere a nuove dimensioni. Sette le porte da varcare in questo viaggio alla scoperta di sé e del mondo altro. Ma attenzione alle trappole e ai pericoli sempre dietro l’angolo.
4- Tensegrità
In questo testo Castaneda offre suggerimenti pratici, illustrati, per stimolare l’energia attingendo alla tradizione sciamanica basata su movimenti del corpo definiti magici. Il titolo è infatti unione dei termini, tensione e integrità, forze trainanti dei passi magici.
5- Il secondo anello del potere
L’antropologo ha ormai acquisito le conoscenze necessarie per inoltrarsi nel mondo della stregoneria applicata, pronto a dimostrare di essere diventato stregone e guerriero.
6- Il fuoco dal Profondo
In questo libro Castaneda illustra le tre parti della conoscenza antica, ovvero consapevolezza dell’essere, agguato e intento.
7- Il potere del silenzio
Titolo decisamente attuale per questo libro di Castaneda incentrato sull’importanza del silenzio, tanto difficile da raggiungere nel caos della vita quotidiana. E’ in un Messico selvaggio che l’antropologo riesce a liberarsi dei pensieri e delle preoccupazioni per addentrarsi nel regno del silenzio interiore, portale d’accesso ad energie arcane e forze spirituali dimenticate.
8- L’isola del Tonal
In questo libro Castaneda ripercorre le sue esperienze extra-ordinarie con il mondo degli stregoni Indios, soffermandosi sull’incontro-scontro fra il mondo razionale e il mondo altro cui ha avuto il privilegio di accedere.
9- Castaneda e le streghe del Nagual
In questo libro Castaneda si confronta con tre donne che propongono una visione del femminile alternativa in cui la realizzazione non ha nulla a che vedere con la procreazione, ma con la capacità di sognare ed essere nel contempo consapevoli del sogno.
Laura De Rosa