L‘importanza delle parole passa purtroppo spesso inosservata perché si danno per scontate usandole a casaccio, nonostante si tratti di un argomento ampiamente trattato, basti pensare alla famosa PNL, Programmazione Neuro Linguistica. Bisogna invece prestare molta attenzione alle parole perché hanno il potere di modificare la realtà.
Per esempio la formula magica “Abracadabra”, sì proprio quella usata nei film Disney, ha un’origine ben più remota e affascinante. Si ritiene che derivi dall’aramaico Avrah KaDabra’, il cui significato è ‘Io creerò come parlo’ o dall’ebraico ha-bĕrakāh dabĕrāh ossia “pronunciare la benedizione”. La prima testimonianza la si trova, a quanto pare, nel Liber Medicinalis del medico Quintus Serenus Sammonicus, che formulò un amuleto contenente la formula magica scritta a forma di triangolo capovolto. Se Wikipedia riporta queste informazioni, il dizionario Treccani afferma:
“Parola magica, inintelligibile per sé stessa, quantunque ne sia stata proposta un’etimologia (ebr. ha-berakah daberah «pronunciare la benedizione»), di uso frequente nella magia mistica etc.): più corretta etimologia ebraica sembra essere “abara kedabra” che semplicemente vuol dire ‘Creerò come parlo’. In questo modo si capisce perché la parola era usata in senso magico.”
Curioso vero? Vuoi vedere che le parole hanno davvero potere? E che le formule magiche celate nelle fiabe e nei grandi classici sono più che semplici invenzioni di autori creativi?
Le parole hanno il potere di distruggere e di creare. Quando le parole sono sincere e gentili possono cambiare il mondo.
(Buddha)
Il potere dei mantra
Per approfondire l’argomento bisogna partire dal presupposto che le cose e le parole possano essere caricate dal punto di vista energetico. Abracadabra è stata molto utilizzata per aprire porte “chiuse” e si è pertanto caricata di un’energia collettiva atta ad attirare circostanze favorevoli. Perlomeno così sembra. La teoria è la stessa dei mantra, parole e suoni che, ripetuti un tot di volte, agiscono su di noi in modi diversi, per esempio aiutandoci a riequilibrare il corpo emozionale, ad aprire alcuni Chakra, a riconnetterci con la nostra vera essenza e via dicendo.
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Ne sono un esempio “io sono”, il celebre “Om”, o frasi come “OH NAMAHA SHIVAYA”, il cui scopo è affidarsi alla divinità affinché agisca attraverso di noi. Ovviamente non basta pronunciarle in modo automatico sebbene la ripetitività sia importante, ma è fondamentale sentire profondamente ciò che si dice e il modo migliore per farlo è acquietando la mente e concentrando l’attenzione sulle parole. I mantra non sono invenzioni della New Age ma, com’è risaputo, vengono da sempre usati in ambito spirituale poiché si ritiene che agiscano a livello vibrazionale e se sono caricati positivamente, esercitano lo stesso effetto su di noi. In teoria l’essere si sintonizza sulla vibrazione del mantra beneficiandone a 360 gradi, meglio ancora se mentre lo si pronuncia, si prova a visualizzarlo scritto o sotto forma di immagini. In fondo “Abracadabra” funziona allo stesso modo e se così fosse, ecco spiegato il perché dell’utilizzo delle formule magiche. Niente succede a caso!
„L’iniziazione ai mantra significa che, quando ti sei arreso, il Maestro entra in te, nel tuo corpo, nella tua mente e nel tuo spirito, alla ricerca di un suono tale per cui, cantandolo, ti trasformerai in un altro uomo, in un’altra dimensione.“
Osho Rajneesh
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L’importanza delle parole nella PNL
Vediamo cosa significa PNL. La parola Neuro si riferisce ai processi neurologici alla base dei comportamenti umani, la parola Linguistica fa riferimento al fatto che questi processi vengono tradotti da un codice linguistico e che parlare di qualcosa, oltre a rivelare le nostre percezioni, ha il potere di cambiare e creare la realtà attraverso le cosiddette forme pensiero dotate di sostanza energetica che è viva. La parola Programmazione si riferisce alla possibilità di ordinare questi processi per conseguire determinati obiettivi.
Nata negli anni ’70 dalle ricerche del matematico Richard Bandler e del linguista John Grinder, la PNL si occupa quindi di capire come le parole che pronunciamo, ma anche il tono e i gesti che adottiamo, influenzano il cervello. Partendo da questo presupposto, interviene per modificare eventuali “cattive abitudini” limitanti che ci impediscono di raggiungere i nostri obiettivi. In tale ottica non è ciò che accade intorno a noi a condizionare le nostre emozioni, pensieri e via dicendo ma esattamente il contrario. Siamo noi a influenzare la realtà circostante. Quindi prendendo consapevolezza di questo processo, possiamo imparare a gestirlo anziché esserne vittime.
Ecco perché, in teoria, è tanto importante scegliere le parole giuste, incoraggianti, potenzianti, evitando per esempio le negazioni come “non voglio più stare con il mio compagno”, o le frasi definitive come “non imparerò mai le lingue”. Le frasi che pronunciamo o che pensiamo dovrebbero essere formulate in un’ottica positiva/costruttiva, accompagnate nel mentre da visualizzazioni mentali corrispondenti.
Le parole erano originariamente incantesimi, e la parola ha conservato ancora oggi molto del suo antico potere magico. Con le parole un uomo può rendere felice un altro o spingerlo alla disperazione, con le parole l’insegnante trasmette il suo sapere agli studenti, con le parole l’oratore trascina l’uditorio con sé e ne determina i giudizi e le decisioni. Le parole suscitano affetti e sono il mezzo generale con cui gli uomini si influenzano reciprocamente.
(Sigmund Freud)