Animalismo
Primo piano

Morte di una giraffa, riflessioni

Di Valeria Bonora - 24 Settembre 2012


Purtroppo è vero che il bracconaggio in Africa o Asia mette a rischio alcuni esemplari di animali e che alcune strutture servono alla conservazione della biodiversità, ma è anche vero che la maggior parte degli animali in cattività ha come unico scopo il divertimento degli esseri umani.
Secondo un dossier della Lav (Lega Anti Vivisezione) del 2010 il numero dei circhi con animali, comprese mostre faunistiche itineranti e i circhi acquatici, sarebbe di circa 100 unità. Gli animali sarebbero più di 2.000, tra cui più di 400 equidi (per la maggioranza cavalli, ma anche pony e asini) e circa 50 zebre. Risultano anche un’ottantina di bovidi vari tra cui una decina di bisonti. E poi circa 140 tra cammelli e dromedari, 9 giraffe, una sessantina di lama, 6 rinoceronti, più di 20 ippopotami, più di 50 elefanti, una decina di orsi, 8 scimmie, circa 160 tigri, circa 60 tra leoni ed altri felini, 40 tra struzzi, emù, etc., circa 350 volatili (la maggioranza pappagalli, ma anche rapaci notturni e avvoltoi), più di 100 cani, una ventina di mammiferi marini (otarie, etc.), circa 60 pinguini, circa 400 rettili, tra cui 250 serpenti (prevalentemente pitoni, boa e anaconde) e 50 tra coccodrilli e alligatori, più di 200 i pesci stimati, in gran numero piranha.
Ma è molto probabile che dal 2010 ad oggi il numero sia cresciuto oltremodo. E questo solo per il piacere di vedere una tigre, un rinoceronte o una scimmia…
Molte volte addestrati con maniere a dir poco disumane, a volte truccati, il più delle volte mal nutriti o sedati.
Un divertimento che dovrebbe lasciare una nota amara, non divertente. Una prigionia forzata, schiavi dell’essere umano in tutto e per tutto.
Molti circhi, parchi zoologici sono ben tenuti e gli animali ben curati, ovvio, ma è normale vedere un elefante giocare con la palla o la tigre balzare tra i cerchi? Credo di no.
E quindi tanto difficile capire perchè la giovane giraffa di 8 mesi abbia cercato la fuga? Un po’ per curiosità un po’ per paura, fatto sta che lo stress la uccisa… Inutile piangerci sopra… lei è morta… ma è colpa nostra.
Il primo esemplare di giraffa giunse in epoca moderna in Europa oltre due secoli fa, si chiamava Zarafa, attraversò la Francia a piedi tra folle entusiaste, arrivò a Parigi al Jardin des Plantes, visse 18 anni sola, lontana dalle rive del tiepido lago africano in cui era nata. Zarafa soffrì molto, docile, timida e silenziosa. Il Bioparco di Roma oggi ne ospita 5, le tiene nella «Casa delle Giraffe» e ogni tanto nasce un cucciolo come quella Gina, per la cui nascita è stato predisposto un letto di paglia, per attutire la caduta del neonato da due metri di altezza. Il Bioparco di Roma, è uno di quei parchi tenuti bene, dove gli animali stanno bene e anzi spesso accoglie animali con tristi storie di maltrattamenti, costretti per anni a lavorare nei circhi e poi ceduti a zoo-safari. Purtroppo però nasce anche questo parco grazie al fatto che l’uomo ha bisogno di divertirsi con gli animali, se invece potessero vivere tranquilli nel loro habitat naturale, senza circhi, senza zoo, senza bracconaggio, non ci sarebbe bisogno di una struttura in città per accogliere animali sofferenti.
Quindi se proprio vogliamo andare al circo, scegliamone uno che non abbia animali, gli uomini sono capaci di far ridere molto di più di una scimmietta su un triciclo….
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