Il cervo è un animale ricco di simbologie, legato sia alla forza istintiva del corpo e dello spirito che al potere della sessualità, alla calma e alla fecondità. Quest’ultima caratteristica si deve in particolare alle sue corna, che esprimono il rinnovo continuo della vita, il processo di morte e rinascita. Le corna infatti si rinnovano annualmente, cadendo e rinascendo in primavera con una ramificazione in più, che simboleggia l’aumento della forza e dell’età.
A differenza delle corna permanenti dei bovidi, quelle dei cervi sono a crescita annuale. Vuol dire che ogni anno un maschio adulto paga la sua vanità amorosa con un costo energetico spaventoso: la fatica inizia a primavera e per tutta l’estate la costruzione delle corna prosegue: nascoste dal “velluto” – lo strato di pelle che riveste il palco – un frenetico lavoro di vasi sanguigni e di nervi che scorrono nel tessuto osseo ancora in formazione, risucchia un’enorme quantità di energia fino a costruire quell’inno alla vanità che pesa anche 14 o 15 chili.
(Caterina Gromis di Trana)
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Nonostante lo si percepisca istintivamente come un animale tranquillo e pacifico, rimane pur sempre selvaggio e in quanto tale primitivo e difficile da domare. Pur avanzando col suo passo silenzioso, in solitudine, non si tira indietro di fronte alla lotta, specialmente quando si tratta di conquistare una femmina. In quel momento sfodera le sue maestose corna, simili a rami, scontrandosi con i rivali dello stesso sesso per conquistare il primato.
Le corna sono senza dubbio la parte più affascinante del cervo, attirano l’attenzione contribuendo a renderlo speciale. Simili a rami, utili peraltro alla mimetizzazione nella foresta, esprimono potenza radiosa, tant’è vero che l’animale è associato al sole. Ma anche all’albero della vita, simboleggiato per l’appunto dalle corna che si innalzano verso il cielo, facendo da tramite fra il mondo terreno e quello spirituale. E in tale ottica il cervo assurge anche a figura di unione (e passaggio) fra i due mondi, contribuendo all’unione degli opposti, avanzando fra il qui e il non qui. Raffigurato persino accanto al Buddha, che si dice si fosse reincarnato in una vita precedente in un cervo dorato, questo animale leggiadro ed elegante è collegato anche al Mercurio alchemico, sostanza psichica che fa da intermediario, da ponte tra conscio e inconscio, fornendoci la straordinaria possibilità di illuminare l’interiorità e permettere al Sè profondo di manifestarsi.
Un cervo, specchiandosi una volta nell’acqua di una limpida sorgente, esclamava con triste rassegnazione: “Che differenza tra la mia testa e i miei piedi! Mentre le mie corna assomigliano ai rami di un albero secolare, le mie zampe sono stecchite come due bastoni, e non sono degne della mia bellezza”.
Mentre egli si lamentava in questo modo, l’arrivo di un cane, giunse a interrompere il filo delle sue parole e lo costrinse alla fuga. Fuggendo attraverso il bosco, ebbe modo così, di accorgersi, di quanto le sue magnifiche corna, intralciassero lo sforzo che i piedi facevano per portarlo in salvo.
Il cervo che si rimira nella fonte insegna che gli uomini, di solito, disprezzano ciò che serve loro, per ammirare cose inutili.
(Jean de La Fontaine)
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Il cervo nei sogni
In sogno il cervo simboleggia gli aspetti istintivi e il probabile bisogno di una forza vitale e spirituale in grado di sostenerci nelle scelte intraprese, vivendole a dispetto delle paure limitanti. La cerva a sua volta apporta queste qualità ma ne possiede anche altre, a partire dalla grazia femminile: nell’uomo la cerva che appare in sogno suggerisce di integrare le parti femminili/yin, quelle legate all’intuito e all’emotività, mentre invita la donna a tenere sotto controllo un femminile istintivo troppo fagocitante, portandolo all’equilibrio con le parti maschili/yang, ovvero l’animus junghiano. Se il cervo compare in sogno sotto forma di cucciolo, apporta invece tenerezza e dolcezza a un sognatore che evidentemente reprime queste qualità nella vita di tutti i giorni.
Andando oltre ogni analisi e interpretazione ognuno di noi è chiamato a trovare dentro di sé il messaggio che il cervo vuole portarci in dono, apparendo nei nostri sogni o incontrandolo nelle nostre giornate sottoforma di animale vero (visto magari durante una camminata in montagna) o di simbolo in racconti, aneddoti, disegni.
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Simbologia cristiana del cervo
Il cervo torna spesso nella Bibbia, divenendo ben presto simbolo dell’iconografia cristiana, molto frequente, per esempio, sui fonti battesimali. Il suo significato in questo caso rimanda all’anima del fedele che beve dall’unica sorgente di vita autentica. La perdita dei palchi che si rigenerano miracolosamente in primavera è stata invece associata alla resurrezione di Cristo. Ragion per cui il cervo viene considerato colui che risorge dalle sue ceneri dopo aver dato la vita attraverso la morte. Ma oltre all’associazione con Cristo, l’animale è spesso attribuito a diversi santi, a partire da San Patrizio, che si trasforma in cervo per sfuggire al re Loegaire.
Simbologia celtica del cervo
I Celti ritenevano il cervo un animale soprannaturale appartenente alla Dea Madre, associato al culto della fertilità, e numerose figure mitologiche celtiche avevano a che fare con questo animale: da Flidais a Oisin fino a Sadbh. In particolare Cernunnos, dio degli animali della foresta, era raffigurato con in testa il palco di cervo, che simboleggiava la luce celeste pronta a irradiarsi ovunque. Questa divinità aveva il compito di radunare le anime dei morti per portarle nell’aldilà insieme alla dea della caccia Flidass, alla guida anch’essa di un carro trainato da cervi. In tale ottica il cervo è associato a Samhain, momento di passaggio tra i due mondi.
A quanto pare Cernunnos era una divinità preceltica di origine sciamanica, adorato in tutto il continente indoeuropeo. Nelle raffigurazioni che lo vedono protagonista, si dice sia spesso circondato da numerosi animali tanto da farlo soprannominare “Signore degli animali”. Ma è in particolare uno strano serpente con le corna di ariete ad appartenergli. Cernunnos si contraddistingue inoltre per la presenza delle corna, simbolo di rinascita/rigenerazione, speranza e abbondanza, e per il torque che tiene in mano, un chiaro simbolo di regalità. In effetti il cervo maschio era anche considerato simbolo di vigore, forza combattente, capo branco solitario che in caso di necessità sapeva combattere e condurre.
Sempre i celti consideravano i cervi “tori delle fate” ed erano soliti creare talismani in corno di cervo così come utilizzare le sue corna e la sua pelle a scopi decorativi. La femmina del cervo è invece legata alla leggerezza, al fiuto, alla capacità di cambiare forma ed è colei che conduce i cacciatori nelle foreste misteriose alla ricerca di luoghi fatati altrimenti invisibili. Particolare il cervo bianco, creatura sacra molto rara, associata al dio Lugh, dio del sole, della luce e del cielo, simbolo di chi è iniziato ai misteri della vita e della morte, dopo aver superato le prove di metamorfosi e rinnovamento della personalità. Lugh simboleggia l’unione fra le forze caotiche dell’ombra e le forze luminose dell’ordine e il cervo bianco, in tale ottica, è un messaggero divino.
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Il cervo nell’astrologia sciamanica dei nativi americani
L’astrologia dei nativi americani, a differenza della nostra, si basa sul mondo naturale, partendo dalla convinzione che ogni persona abbia un animale guida assegnatole dalla nascita. L’anno astrologico ha inizio con la prima luna invernale e le 12 lune nel complesso disegnano un animale che simboleggia lo spirito della stagione. A ogni segno zodiacale comunemente inteso corrisponde quindi un animale. Il cervo è legato al segno dei gemelli, si riferisce ai nati tra il 21 maggio e il 20 giugno, e rappresenta la curiosità, l’intelligenza, la dinamicità, il bisogno di aria, movimento, spazio aperto. Il profumo di tiglio è il più adatto al cervo/gemelli.
Perché amo gli animali?
Perché io sono uno di loro.
Perché io sono la cifra indecifrabile dell’erba,
il panico del cervo che scappa,
sono il tuo oceano grande
e sono il più piccolo degli insetti.
E conosco tutte le tue creature:
sono perfette
in questo amore che corre sulla terra
per arrivare a te.
(Alda Merini)
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Laura De Rosa