Il mandorlo è un albero bellissimo e dal profondo significato simbolico. Già a marzo si veste in festa con i suoi meravigliosi fiori, è uno dei primi alberi a fiorire e proprio per questo è simbolo di rinascita e di resurrezione, citato per questa sua caratteristica anche dal profeta Geremia nella Bibbia.
“Mi fu rivolta questa parola del Signore: “Che cosa vedi, Geremia?”. Risposi: “Vedo un ramo di mandorlo”. Il Signore soggiunse: “Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per realizzarla”. (Geremia 1,11-12)
Preannuncia la bella stagione che sta per arrivare e fiorisce così, all’improvviso, ad annunciare che il gelo e il buio dell’inverno sono ormai al termine, non vanno più temuti, l’inverno è quasi alle spalle, è ora di nuove nascite, di nuovi inizi, di dare avvio ai cambiamenti e ai rinnovamenti interiori.
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Era cessato il cattivo tempo, la stagione avanzava; e all’improvviso fiorirono i mandorli.
(André Gide)
I suoi rami sembrano innalzarsi al cielo per dare il benvenuto festosi e profumati alla primavera imminente. I suoi fiori sbocciati già a fine febbraio sorprendono, colorano il cielo ancora grigio, sfidano gli ultimi freddi, danno speranza, fanno emergere vissuti di delicatezza, di morbidezza, di vera bellezza.
Parlami di Dio, dissi al mandorlo. E il mandorlo fiorì.
(Nikos Kazantzais)
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Simbologia del mandorlo
Nella mitologia greca il significato del mandorlo è attribuito alla speranza e alla costanza e i suoi semi commestibili, le mandorle, sono da sempre considerati simboli divini perché protettori della verità (il loro guscio forte e duro custodisce il seme-verità conoscibile solo se si riesce a spaccarne la scorza).
Ancora poco
e vedremo i mandorli fiorire
i marmi splendere al sole
il mare frangersi in onde;
ancora poco,
solleviamoci ancora un po’ più su.
(Giorgios Seferis)
Legata al mandorlo vi è un’antichissima leggenda, una storia d’amore mitologica: la storia di Fillide e Acamante, originata da Ovidio nelle “Metamorfosi”.
Acamante, eroe greco, si trovava in viaggio verso Troia. Durante una sosta a Tracia conobbe la principessa Fillide. Appena i due si videro nacque un amore profondo. Acamante dovette però lasciare la sua amata per andare a combattere a Troia. Fillide lo aspettò per 10 anni ma quando venne a conoscenza della caduta di Troia e non vedendo l’innamorato tornare pensò che fosse morto e si lasciò morire di dolore.
La dea Atena impietosita dalla storia degli innamorati trasformò Fillide in un mandorlo e quando Acamante, in realtà ancora in vita, venne a conoscenza di questa trasformazione, si recò nel luogo dove c’era l’albero e lo abbracciò con amore e con dolore. Fillide sentì quell’abbraccio e fece spuntare dai rami dei piccoli fiori bianchi. L’abbraccio dei due innamorati si mostra ogni inizio di primavera a testimoniare l’amore eterno tra i due.
Si diceva che nell’orto avessero un albero amaro. Era un mandorlo che a febbraio recinto com’era e difeso dai venti – anche lui di clausura – così chiuso e celato, era il primo a fiorire. Fioriva una luna avanti, si diceva. Quando fuori gli alberi erano grigi, rosi dal mare, al freddo, alle bufere, lui, protetto com’era, si copriva di fiori. Era la terra che saliva a fiorire, quella nera terra di morti; dal profondo dov’era, umida, scura, saliva incontro alla luce. Candida rosea. Ma faceva mandorle amare.
(Fabio Tombari)
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Il messaggio del mandorlo in fiore per ciascuno di noi
La Natura con le sue mille manifestazioni ci parla, di continuo. Afferrare i suoi significati simbolici e farli diventare parte della nostra esistenza è la nostra missione di vita.
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Il mandorlo, in questo periodo dell’anno, ci sta donando grandi e preziosi insegnamenti di vita.
Ci mostra la forza e la tenacia, ma anche la semplicità del fiorire. Ci invita a stupirci, ad affidarci sempre al divino, a credere nell’invisibile. Anche quando sembra tutto perduto e morto, in realtà la vita sta già facendo crescere i propri semi: senza l’inverno la primavera non potrebbe esistere! E che senso di meraviglia poter vedere all’improvviso le gemme, i fiori sbocciare, i primi tentativi dei rami di allungarsi verso il cielo. Tutto ciò è stato possibile solo grazie al buio, al freddo e al riposo invernale: è stato un processo silente, sotterraneo, non visibile.
Il mandorlo ci stupisce con la sua bellezza e ci invita a non temere di mostrare al mondo anche la nostra!
Buoni nuovi inizi a tutti!
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