Dal 1° settembre le vecchie lampadine sono andate in pensione e sono state sostituite da quelle a basso consumo. Ma sono davvero amiche dell’ambiente e dell’uomo quelle nuove?
A questo riguardo ci sono dei pareri contrastanti: c’è chi sostiene la completa positività di queste lampadine a basso consumo energetico e chi invece un pò le critica.
Il problema più importante è il mercurio contenuto nelle nuove lampadine a neon e fluorescenza: può arrivare a 5 mg e questo vuol dire essere considerate, una volta concluso il loro utilizzo, rifiuti pericolosi.
Il mercurio è un problema per due motivi: in caso di rottura delle lampadine può entrare in contatto con l’uomo e quindi essere molto nocivo (è un metallo pesante fortemente tossico). E poi lo smaltimento di queste lampadine richiede un procedimento particolare pertanto non possono essere gettate nel vetro ma insieme ai rifiuti elettronici: la maggior parte delle persone non conosce però questo aspetto e le getta come le vecchie lampadine nei rifiuti normali.
Il consiglio che vi diamo è quello di riportare al rivenditore le lampadine usate oppure di recarvi negli opportuni centri di riciclaggio delle vostre città.
Altro problema non di poco conto è la pericolosità che potrebbero avere queste lampadine per la salute dell’uomo: a sostenerlo è uno studio della State University di New York di Stony Brook e pubblicato sulla rivista scientifica Photochemistry and Photobiology.
Secondo questa ricerca utilizzando questa tipologia di lampadine si può andare incontro a gravi danni per la pelle (fino all’insorgenza di alcuni tipi di tumore) a causa dei raggi ultravioletti di tipo C e A emessi dalle lampadine stesse.
Proprio per questo motivo si sconsiglia l’uso ravvicinato: no a lampade da scrivania o da tavolo e tanto meno sui comodini vicino al letto.
Con le vecchie lampadine si consumava di più ma non sussistevano tutti questi pericoli: era così necessario sostituirle con le nuove?