I miei bambini frequentano una scuola materna steineriana. E questo periodo dell’anno merita di essere raccontato…
Il Natale, come tutti i momenti di passaggio dell’anno, viene vissuto e fatto vivere ai bambini in modo sacro.
Il periodo dell’avvento inizia il sabato che precede la prima domenica d’avvento. Quel pomeriggio ci si ritrova tutti a scuola e si partecipa ad un avvenimento molto toccante: la spirale d’avvento. In un clima di silenzio e raccoglimento accompagnato da canti di Natale ogni bambino a turno accende la propria candela e la posiziona lungo la spirale. Le parole sono di troppo, si vive intensamente ciò che accade e poi si va a casa custodendo questo sentire speciale.
Il Natale è il periodo del raccoglimento e tutte le attività abituali dall’inizio dell’avvento sono in pausa. Non più passeggiate all’esterno, non più momento esterno di accoglienza la mattina, non più le abituali attività strutturate ma ogni momento è diretto a vivere l’attesa del Natale.
La mattina i bambini vengono accolti con una tisana intorno al tavolo all’interno della scuola (a differenza degli altri giorni dove il ritrovo è esterno). La luce artificiale è spenta ed il buio della mattina presto riesce a mettere i bimbi a contatto con ritmi della natura e a creare un’atmosfera di calma e raccoglimento. Solo una piccola candela accesa in mezzo al tavolo fa spettacolo.
Le maestre portano i bimbi nel salone centrale per ascoltare i ragazzi delle scuole elementari e medie che in cerchio dal primo giorno d’avvento cantano i canti di Natale per una mezz’ora prima di iniziare le lezioni ogni giorno. Al centro di questo grandissimo cerchio tante corone d’avvento accese.
Nella tradizione steineriana una bellissima corona di rametti di abete con 4 candele dà inizio al periodo dell’avvento: ogni candela è addobbata con un filo colorato diverso che rappresenta un angelo. Ogni domenica d’avvento, la sera, si accende una candela tutti insieme in famiglia per un momento di raccoglimento. La seconda domenica d’avvento si accendono due candele e così via fino al Natale. Anche a scuola ogni classe ha la sua corona d’avvento.
L’accensione della candela è accompagnata, di settimana in settimana, dall’arrivo di un angelo di diverso colore: prima blu, poi rosso, poi bianco e poi viola. Sono gli angeli che discendono dal cielo e ci invitano a vivere il Natale, ogni angelo porta con sé un dono diverso: quello vestito di blu ci fa capire che è ora di metterci in raccoglimento, quello rosso ci invita all’amore, quello bianco porta la luce e l’ultimo, il viola, porta il canto degli angeli.
Tutta la scuola è addobbata in modo sobrio e con decorazioni naturali, gli stimoli eccessivi disorientano e distraggono.
I bambini non hanno bisogno di parole: vivere la luce della corona che s’intensifica di settimana in settimana fino ad arrivare al Natale è un bellissimo modo di sperimentare l’attesa e la luce che illumina e fa rinascere.
Ogni giorno i bambini trovano in un sacchetto una stella di carta da appendere vicino agli angeli arrivati: è un modo di rinnovare ogni giorno lo spirito dell’attesa. Una semplice stella di carta, sempre uguale, giorno dopo giorno. Non regali, caramelle o sorprese sofisticate ma solo una semplice e importantissima stella di carta. Un modo per assaporare la sobrietà e l’essenzialità.
La creazione del presepe, poi, è a dir poco significativa. Tutto avviene con una calma genuina e rispettosa del momento che si sta vivendo. Ogni settimana, così come per la corona d’avvento, si crea pian piano il presepe: la prima settimana si posiziona tutto ciò che ha a che fare con il mondo minerale, la seconda entra nel presepe il mondo vegetale, poi quello animale ed infine quello umano. E così di pecorella in pecorella, di pastore in pastore la creazione del presepe si fa pian piano e diventa vivo. Per i bambini gustarsi questa creazione in divenire è fondamentale perchè assaporano la cura che ci si mette e sperimentano l’attesa.
Ieri poi c’è stato il pranzo a scuola insieme ai genitori per lo scambio di auguri prima delle vacanze natalizie.
I bambini attendevano questo momento con trepidazione. Per l’occasione hanno pulito l’aula e hanno preparato dei deliziosi biscotti (sono stati il dolce di questo pranzo speciale!). Abbiamo pranzato all’interno della loro aula in un’atmosfera a dir poco magica. Prima del nostro arrivo i bambini insieme alla maestra hanno cucinato una zuppa di zucca per tutti e ogni genitore ha poi portato un secondo per rendere completo il pranzo.
I bambini più grandi sono stati i camerieri di questo ristorante speciale. Siamo poi usciti in giardino e abbiamo cantato i canti di Natale intorno all’albero addobbato.
Tutto viene vissuto senza spiegazioni ma attraverso l’esperienza e questo modo cauto di trasmettere emozioni e informazioni è ciò che più caratterizza la scuola steineriana.
Felice di vivere, per la prima volta, il vero Natale…
Elena Bernabè