❝Il sacerdote preleverà una manciata di fior di farina con il suo olio e con tutto l’incenso che è sopra l’offerta e brucerà ogni cosa sull’altare con soave profumo in ricordo del Signore❞ ~ Levitico 6.8
L’incenso col suo profumo intenso ricorda sempre un po’ la chiesa ma forse non tutti conoscono le sue molteplici proprietà: è una resina o meglio un’oleoresina secreta da alcune piante che crescono in prevalenza nella penisola Arabica e in Africa orientale, questo arbusto da cui si estrae questa oleoresina si chiama Boswellia sacra, un piccolo e nodoso alberello dalle foglie piccole e rade che cresce in zone calde e asciutte e può raggiungere i sei metri di altezza.
Fin dai tempi antichi l’incenso veniva utilizzato a scopi medicinali e liturgici, tanto da creare un mercato ricco e importante di questo prodotto.
L’uso dell’incenso come regalo per gli dei ha origini in epoche talmente lontane da essere sconosciute, e la convinzione che possa glorificare le divinità è in uso ancora oggi in alcune religioni.
Il profumo prodotto dal legno, e quindi dalla sua resina, veniva associato allo Spirito e i sapienti se ne avvalevano per le loro cerimonie sacre o lavori rituali, anche perché accomunavano ad esso i quattro elementi della natura, Aria e Fuoco per la combustione e il profumo, Terra dalla quale provengono e Acqua, la forma liquida delle resine prima di cristallizzare.
Addirittura nel Libro dei Morti Egizio o negli scritti Tibetani, ci sono indicazioni precise su come trattare l’incenso pre uso cerimoniale in modo che sia un ottimo coadiuvante per la meditazione o la preghiera.
Nella cultura araba è invece usato soprattutto a fini medici come espettorante.
Ma oggi sappiamo come usare l’incenso e per cosa?
Per prima cosa bisogna dire che l’incenso, grazie agli acidi boswellici, vanta delle proprietà antinfiammatorie, antireumatiche e antidolorifiche, ed è indicato per combattere l’artrosi e anche l’artrite reumatoide in fase iniziale, in quanto blocca la formazione dei leucotrieni (inibendo l’enzima 5-lipossigenasi), responsabili e mediatori chimici dell’infiammazione. [Fonte “Farmacia al naturale”, di Barbara Ricciardi]
L’intenso profumo dell’incenso allontana gli insetti, è quindi perfetto d’estate come anti-zanzare naturale, bastano poche gocce di olio essenziale d’incenso diffuse nell’aria per bonificare un ambiente.
Come sanno i popoli arabi, è un ottimo espettorante, balsamico e antimicrobico che può curare asma, raffreddore e catarro, ne bastano 5-6 gocce nell’acqua bella calda della vasca da bagno o 2 gocce per i suffumigi.
L’incenso è anche un ottimo anti emorragico e astringente, va benissimo per i dolori mestruali e per le infezioni delle vie urinarie, si può massaggiare sulla pancia aggiunto ad olio di mandorle o da massaggi.
Se usato sulla pelle è un ottimo antisettico, anti-invecchiamento e contrasta le rughe, ne bastano due gocce in 10-15 millilitri di olio di mandorle dolci per ottenere un fluido per il viso da spalmare tutti i giorni.
E poi se usate l’incenso nel modo più tradizionale e cioè bruciando la resina sui carboncini vi sarete sicuramente accorti della calma e della tranquillità che riesce a trasmettere, combattendo stanchezza, nervosismo, tristezza e depressione. Potete anche usare l’olio di incenso in un diffusore o nell’acqua dei termosifoni.
Valeria Bonora