Quando ci sentiamo tristi basta una parola dolce per farci tornare il sorriso, e non è un modo di dire, è proprio così che funziona, basta una semplice dimostrazione di affetto per stare subito meglio, ma perchè?
A spiegarlo è Kory Floyd, professore alla Hugh Downs School of Human Communication presso l’Arizona State University (ASU), il quale afferma che ottimi effetti sul benessere non si mostrano soltanto quando si provano sentimenti affettivi, ma anche e soprattutto quando questi esternano.
Secondo Floyd provare ed esternare i propri sentimenti può aiutare ad abbassare il colesterolo, la pressione sanguigna e fortificare il sistema immunitario.
«Una delle cose che offrono un chiaro esempio del legame tra affetti e salute è il modo in cui ti senti quando passi una giornata davvero orribile, e tutto sembra andare male. E quando, nel corso di quella giornata stressante, si incontra qualcuno che vi è caro e questi vi abbraccia. Questo abbraccio non può cambiare nulla di ciò che sta andando male nella vostra giornata, ma può cambiare tutto ciò che riguarda il modo in cui vi sentite in quel momento. Sembra che tutto lo stress si stia sciogliendo».
Quando mostriamo affetto a qualcuno avviene uno scambio di emozioni e da qui uno scambio di sinergie positive che aiutano a ridurre lo stress sia a chi riceve sia a chi dona emozioni.
Ma la ricerca di Floyd ha anche una soluzione scientifica per dimostrare l’effetto di una frase d’affetto, infatti sembra proprio che sia grazie all’attivazione dell’ossitocina che si metta in moto tutta una serie di fattori benefici; l’ossitocina è infatti un ormone che viene rilasciato nel corpo durante atti affettuosi e per questo chiamato “ormone dell’amore” e associato all’amore materno, all’eccitazione sessuale, all’ansia e alla fiducia.
In uno studio pubblicato sulla rivista Neuroscience and Behavioural Reviews, i ricercatori dell’Università di Birmingham (Regno Unito) hanno scoperto che l’ossitocina rende generosi, fiduciosi ed empatici, per questo motivo è importante favorire l’espressione dei sentimenti già dalla prima infanzia.
Dire cose belle e gentili agli altri, esprimere i propri sentimenti, abbracciare e supportare sono tutti gesti che dovrebbero essere automatici, ma purtroppo non è sempre così, a volte è davvero difficile provare e soprattutto esprimere sentimenti e parole gentili verso gli altri.
Senza finire subito a pensare di essere “malati” di alessitimia o alexitimia (dal greco “a-” mancanza, “lexis” parola e “thymos” emozione: letteralmente «non avere le parole per le emozioni»), che contrariamente all’empatia è la difficoltà di identificare e descrivere i propri sentimenti, con grandi difficoltà a individuare quali siano i motivi per provare o esprimere le proprie emozioni, e di non essere in grado d’interpretare le emozioni altrui, pensiamo che forse siamo solo intrappolati in una rete frenetica che non ci lascia il tempo di fermarci a riflettere e ad assaporare i propri sentimenti e quelli degli altri.
Per poter esprimere le nostre emozioni dobbiamo imparare a usare le parole affettuose e a eliminare quel lato che crediamo ci faccia sentire forti e invincibili, dobbiamo provare ad abbattere il muro che creiamo per proteggerci da quello che pensiamo sia un dolore, ma in realtà il dolore deriva dal soffocare i sentimenti, dal non mostrarli e dall’ignorarli.
Quindi iniziamo a scrivere queste parole su alcuni bigliettini, scrivere è più facile, non c’è un diretto contatto visivo, non si è esposti al giudizio degli altri e quindi ci si sente un po’ più protetti. Ma non lasciamo questi biglietti soli con se stessi, lasciamoli appesi al frigo per il compagno o per la compagna che al mattino lo leggerà, lasciamoli attaccati alla porta, dentro un libro, in quei posti dove di sicuro verranno letti… e poi dopo questo impariamo piano piano a dimostrare l’affetto anche a parole, guardando negli occhi l’interlocutore, accompagnando le parole da un gesto, una carezza, un abbraccio, un bacio.
Questo non è facile, o per lo meno non lo è per tutti, ma abituandosi a dispensare parole gentili, ci accorgeremo che l’umore migliora, le rughe sulla fronte si distendono e il cuore si alleggerisce.
Ma quali sono le parole d’affetto che si possono dire? Bhè un semplice “Ti voglio bene” (il primo che scrive TVB lo mordo 😀 , bisogna scandirlo bene T I V O G L I O B E N E!) è già un buon inizio ma vediamo quante altre cose si possono dire o scrivere, frasi semplici che se però non vengono dette rimangono dentro di noi e non assolvono il loro compito:
• “Mi sento speciale quando sono con te”
• “Sono felice accanto a te”
• “Sto bene quando mi ascolti”
• “Mi sento importante quando ti ascolto”
• “Sono contento di averti conosciuto”
• “Sono in pace quando sono accanto a te”
• “Voglio il meglio per te”
• “Voglio abbracciarti”
• “Vorrei conoscerti meglio”
• “Mi sento amato da te”
• “Mi sento coccolato”
• “Ti amo”
L’affetto che proviamo verso gli altri non dovrebbe mai essere soffocato, e quando avremo imparato a esprimerlo per quelle persone a cui siamo legati vi accorgerete che sarà semplice e naturale esprimerlo anche verso le persone che ci stanno intorno, il cassiere, il barista, il collega, il vicino di casa…. tutte persone alle quali finora non ci sognavamo neppure di esprimere una frase d’affetto; ma soprattutto ci accorgeremo di quanto il nostro umore ne gioverà, lo stress, la salute e anche la nostra bellezza.
Valeria Bonora