Il giorno del compleanno è uno dei momenti più attesi dell’anno, oggi anche da bambini molto piccoli; attraverso la famiglia, i compagni e gli amici, da tempo s’immagina insieme qualcosa di speciale da fare o particolari regali da ricevere.
Nella mia esperienza di mamma, ho avuto modo, come tante, di essere coinvolta in parecchi di questi momenti, sia direttamente per mia figlia, sia di suoi compagni di scuola e amichetti.
Sin da subito ho sentito anche io forte in me la volontà di dare un connotato davvero speciale e memorabile a questa giornata, proponendomi anche in aiuto ad altre mamme, riempiendo il vuoto di chi non sa da dove cominciare ed eliminando il più possibile tutti i contorni e le sfumature che sentivo eccessive, inadatte al bambino, al suo sentire e alle sue varie età.
Partiamo da una premessa: come viviamo noi adulti interiormente il compleanno, in particolar modo quello del bambino, e cosa sentiamo di voler festeggiare?
Sembra banale, ma oltre all’esperienza del ricordo sul piano fisico che ogni genitore ha del giorno della nascita o dell’arrivo del proprio figlio, è importante dare (o meglio, far ritrovare) anche al bambino stesso un senso profondo di questo festeggiamento, che vada al di là della soddisfazione dei propri desideri e all’elenco dei regali che vorrebbe ricevere.
Si potrà pensare che ciò rischi di “appesantire” o addirittura snaturare l’atmosfera di festa ma, come sempre, tutto dipende da come si porta e soprattutto da ciò che noi adulti in primis sentiamo vivo e vero in noi.
I nostri nonni ci raccontavano la leggenda della cicogna che porta i bambini dal cielo nei cavoli; oggi questo fa sorridere ma in realtà questa metafora nasconde una grande verità che noi sentiamo profondamente: il bambino, quale essere spirituale di luce, arriva dal Cielo ad “incarnarsi” nel corpo fisico terrestre che i genitori, da lui da lassù prescelti, hanno creato come dono d’amore con tanta pazienza.
Se condividiamo questa visione, sarà del tutto naturale per noi trovare delle immagini adatte, attingendo anche alla preziosissima ed eterna fonte delle fiabe, per rievocare nei bambini il loro vissuto prenatale apparentemente dimenticato, nel linguaggio a loro più chiaro; noterete con stupore come ognuno di loro possa ritrovarcisi, sentirsi compreso e rafforzato nei sentimenti ed intimamente vicino agli adulti intorno a lui, quasi sentisse ravvivato il legame al mondo spirituale della sfera celeste da poco lasciato.
Possiamo, con accortezza e senza troppi particolari, raccontare loro del mondo incantato in cui vivevano, insieme a tanti altri bimbi e bimbe e ai loro angeli custodi, fino a quando arrivò il giorno dell’incontro con i propri genitori e l’inizio del viaggio che dal Cielo li ha condotti qui sulla Terra.
Noi Mamme FaTate, nelle feste di compleanno che proponiamo, ci aiutiamo in questo racconto, che accoglie i bimbi una volta arrivati, con un semplice quanto vivace teatrino da tavolo con pupe in lana cardata. E’ davvero stupefacente quanto qualunque bambino, di qualunque età, provenienza, etnia, credo, attitudine, temperamento, percorso biografico (ad esempio anche orfano o adottivo) nel giro di qualche istante resti letteralmente incantato nell’ascolto e davvero si porti in sintonia ed introspezione interiore. Inoltre, spesso ho visto genitori commuoversi e ricevuto commenti molto positivi anche da adulti con vite lontane da approcci spirituali: ulteriori dimostrazioni che questi siano davvero linguaggi universali!
Lasciamo così inizialmente fluire nel gioco libero (possibilmente all’aperto, anche se per poco tempo) le energie espansive ed esuberanti della frenesia dei preparativi, delle aspettative create dall’attesa della festa, delle sorprese e dell’arrivo di tutti gli invitati.
Quindi, grazie a questo momento prezioso, delicato e comunque rapido (affinché anche i più piccini possano avere la possibilità di viverlo interamente), alterniamo un momento più contenuto, concentrato, di ascolto in cui amiamo portare un piccolo lavoro creativo, adatto all’età dei bimbi partecipanti, ispirato al momento stagionale in cui si vive o alla festività più vicina alla data del compleanno, che sarà poi il ricordino utile e autoprodotto da portare a casa con sé a memoria di una giornata speciale.
Questo perché:
1) le qualità di un individuo (anche di un bambino quindi) che nasce in estate saranno tendenzialmente diverse da quelle dei nati in inverno, piuttosto che in estate o primavera;
2) permette a tutti, in modo semplice, intuitivo, creativo-esperienziale e comunque divertente, di connettersi sia a quella specifica modalità tipica del bimbo festeggiato (e magari polare alla propria), sia al mondo che si presenta intorno a loro in quel momento;
3) soprattutto ma non solo per i più piccini, funge anche da elemento “consolatorio” come scambio di doni tra invitato e festeggiato, pareggiando eventuali piccoli e grandi scompensi ed evitando qualche conseguente manifestazione di dissenso.
Ad esempio, in questo periodo stiamo portando in tantissime feste il laboratorio di lanternine di San Martino, introdotto per più grandicelli dal racconto della leggenda e per i più piccini da una semplice filastrocca che poi invito ad impersonare a turno, travestendosi ora da San Martino ora da poverello (divertentissimo!!).
Tutti sono sempre entusiasti nel vederle infine pronte e accese, ad illuminare lo speciale momento del taglio della torta e dello scarto dei regali, e di poterle poi portare a casa magari ancora accese, per farsi accompagnare nel buio della strada e in quello dell’addormentamento, insieme ad una sana fiaba della buonanotte.
Altri aspetti che suggeriamo sempre di valutare bene sono:
1) il numero ed età dei partecipanti: che non sia eccessivo (cosa oggi non facile dato l’elevato numero di bimbi compresenti in classe), evitando in tal caso anche l’accorpamento di più festeggiati e magari fare più di una festa dividendo i diversi ambiti (asilo/scuola, famiglia, sport, etc) e i relativi imbarazzi tra chi non si conosce….
Se come paradigma (purtroppo oggi rimane spesso quasi solo tale) possiamo immaginare la tollerabilità per i bambini di un numero di invitati pari circa agli anni compiuti, suggeriamo almeno di stare attorno al massimo di una decina (piuttosto dividendo i festeggiamenti tra scuola, famiglia e altri ambiti).
Inoltre, sono sempre benvenuti anche fratelli/sorelli/amici/parenti di età minore o superiore a quella del festeggiato e degli altri coetanei invitati, ma non dobbiamo dimenticarci le loro diverse esigenze di tempi e spazi!
2) luogo del festeggiamento: anche qui, nulla di più intimo e contenuto della propria casa, nella quale il bambino ama stare e condividere per un giorno speciale i propri spazi.
Se questo non è possibile per vari motivi, cerchiamo sempre di non trovare spazi troppo grandi (nei quali i bambini si disperdono e cedono al creare caos) né troppo piccoli (nei quali si sentirebbero ovviamente compressi) e possibilmente con un accesso all’esterno per poter giocare, come dicevamo, in tempi e modi diversi a seconda delle condizioni climatiche.
3) cibo: torta, buffet dolci e salati semplici, sani e non troppo abbondanti (i bimbi sono talmente immersi nelle emozioni che spesso fanno soltanto qualche assaggio), che possibilmente tengano conto di eventuali allergie, intolleranze, scelte alimentari di tutti, senza perdere in sfiziosità e senza creare “zone separate” che inevitabilmente creano disagi e confronti inappropriati. Più si va sul semplice e meglio si riesce ad accontentare tutti creando un bel momento di condivisione!
4) regalo: è un momento preziosissimo, spesso il più atteso in assoluto. Se pensiamo che ogni invitato porti il suo regalo, facciamo presto il conto di quanto anche questo influisca nei tempi di svolgimento della festa.
Se i bimbi non sono molti ed in età scolare, potranno cominciare ad avere la pazienza di aspettare che si scarti il proprio regalo (evitiamo troppi nastri incrociati che creano difficoltà per l’apertura e che non richiedano l’utilizzo di attrezzi pericolosi da maneggiare) senza creare confusione, dando il tempo al festeggiato di assaporare con calma il gusto della sorpresa che si disvela, guardando il bigliettino che possibilmente l’invitato ha creato da solo proprio pensando a lui e di poterlo appropriatamente ringraziare! E poi ognuno vorrà spiegare un po’ cos’ha scelto per il festeggiato, perché, come funziona… anche se qualche volta, purtroppo, potrebbe non essere un dono particolarmente apprezzato… Insomma, ogni volta che si apre il regalo, si spalanca il cuore dei due bambini, pensiamoci!
Provate ad immaginare, o semplicemente ricordare quando già vissute, tutte le varie implicazioni di questo rispetto ad età, numero di invitati e festeggiati (spesso capitano feste di venti e più bambini, magari di 3-4 anni con uno o più festeggiati… quindi regali moltiplicati!), orario/stanchezza… spesso, insomma, il momento più bello diventa un vero e proprio caos!!
Ci raccomandiamo così, oltre a quanto già detto, di immaginare un solo, importante ed azzeccatissimo regalo (chi più di un genitore può sapere quale sia..) che possa essere proposto a tutte le famiglie degli invitati “in condivisione”; questo ottimizzerà tanti aspetti già citati, eviterà a tanti invitati l’impegno e talvolta la difficoltà di pensare cosa comprare e farà sentire sia il festeggiato che gli invitati davvero al centro della giornata!
In fondo, si fanno liste nozze, liste nascita, lotterie, collette di ogni tipo eppure spesso ci si trova in imbarazzo a chiedere o a partecipare alla realizzazione del desiderio di un bimbo, al quale si può contribuire liberamente, ognuno secondo le proprie possibilità, magari in una bella bustina da introdurre in una piccola, riservata e simpatica cassettina vicina all’uscita.
E, perché no, potrebbe addirittura essere anche artigianale e creato con amore proprio su misura rispetto ai desideri e alle esigenze del festeggiato, senza riempirsi casa di troppe cose, evitando doppioni o appunto regali poco graditi…
5) – la collaborazione e partecipazione attiva degli adulti: credo che questo sia in fondo il primo importante passo per creare una festa ben riuscita.
Se inizialmente sembra ci siano mille cose di cui tenere conto, un’organizzazione chiara (che lasciamo riservata agli adulti che potranno al più cogliere qualche spunto dal bimbo festeggiato senza coinvolgerlo eccessivamente, creando ansie ed agitazioni) può poi rendere semplice, efficace e bellissimo il risultato finale.
Grazie alla costante e sempre rinnovata fonte di ispirazione al mondo Steiner-Waldorf del nostro vissuto, negli anni ho elaborato la proposta di festa di cui vi ho parlato, che oggi proponiamo attraverso la nostra associazione, e che può dare supporto in tal senso.
Oltre alla nostra presenza guida, chiediamo anche comunque (sempre proporzionalmente all’età e numero di invitati e agli spazi), che anche i genitori dei bimbi invitati ci seguano e partecipino attivamente, in vari tempi e modi: questo aiuta tantissimo a comprendere ed aiutare l’emotività dei propri figli rispetto ad un sereno svolgimento della festa, ma soprattutto a trasformare un momento che spesso oggi è vissuto come un peso in un’esperienza bella e felice per tutti!
Sarah Catalano
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