Secondo la Biologia le nostre cellule si rinnovano ogni 7 anni, determinando la rigenerazione psicofisica dell’intero organismo. La psicologia, a sua volta, individua dei cicli settennali di trasformazione individuale. Scoperte che confermano teorie antiche e moderne di stampo spirituale più che scientifico. Basti pensare all’energia vitale Ying che, secondo la Medicina Cinese, si svilupperebbe nelle donne ogni 7 anni. E ancora ai cicli vitali del Sufismo, la cui durata corrisponderebbe, guarda caso, a 7 anni. Per non parlare delle fasi di sviluppo, o settenni, individuati da Rudolf Steiner, tutt’oggi rispettate nella pedagogia Waldorf.
D’altronde il numero Sette è carico di significati simbolici che lo riconducono alla ricerca mistica, all’esplorazione di se stessi, alla ricerca della completezza interiore. Non a caso lo ritroviamo nei 7 chakra, nei 7 giorni della settimana e della creazione, nei 7 cereali di Steiner, nei cicli settenari individuati dai pitagorici.
Il mistero dei 7 anni
La biologia sostiene che le cellule si rinnovino ogni 7 anni, trasformazione che comporterebbe un rinnovamento psicofisico a 360 gradi. Durante il primo settennio, corrispondente all’infanzia, a formarsi è il sistema neurosensoriale: il neonato dapprima sviluppa il senso del tatto e dell’udito, assorbendo gli umori circostanti, in particolare quelli della madre/elemento lunare. La luna infatti è un corpo celeste che rispecchia, diversamente dal sole che invece emana.
Nel secondo settennio gli organi fisici connessi al sistema ritmico, ovvero cuore, respirazione e circolazione, completano il loro sviluppo, parallelamente a pensiero e memoria. In questa seconda fase, che corrisponde alla scuola primaria, maestri e compagni assumono un ruolo di primaria importanza ed è qui che matura la capacità di relazione. Difatti la divinità/Pianeta corrispondente è Mercurio, dio della comunicazione.
Ha quindi inizio il terzo settennio: gli organi sessuali e delle membra completano il loro sviluppo, gli arti si allungano e ha inizio la formazione del sistema metabolico e del ricambio. A questo punto dell’evoluzione, il ragazzo è in grado di astrarre mentalmente, farsi un’opinione personale e approcciare materie di tipo scientifico. Ad attirarlo morbosamente sono gli estremi, per esempio i grandi ideali ma anche i lati più oscuri dell’esistenza. Il sesso diventa un chiodo fisso, la ricerca di un compagno/a in grado di completare se stessi acquisisce primaria importanza. Con questo settennio, influenzato dalla dea Venere, si conclude il ciclo di vita influenzato dagli dei e da impulsi di tipo passivo, collettivo, correlati all’ego.
Segue una seconda triade, quella compresa fra i 21 e i 42 anni, ovvero terzo, quarto e quinto settennio: è in questo periodo che si sviluppano le facoltà di pensare, sentire e volere. In questa fase l’individuo matura una certa ambizione, vuole ritagliarsi un posto nel mondo, acquisire beni materiali o fare carriera, ma man mano che progredisce si stabilizza, focalizzando sempre più l’attenzione sulla sicurezza e sulla comodità.
Infine vi è la terza triade, compresa fra i 42 anni e i 63, tesa allo sviluppo della spiritualità in modo cosciente. Difatti la realizzazione materiale non basta più, si sente il desiderio di una ricerca del vero, di se stessi, a dispetto delle regole imposte dalla società. Oltre i 63 anni la spiritualità si sviluppa ulteriormente a dispetto dell’energia fisica che progressivamente diminuisce. Ma a differenza di quanto si crede, questa fase può essere molto positiva, poiché più orientata verso il Sè. Ovviamente tutto ciò ha delle ripercussioni a livello costituzionale.
I cicli della vita secondo il Sufismo
Il Sufismo, corrente mistica islamica, suddivide la vita in cicli di 7 anni… guarda un po’! Questi cicli identificano i 4 Tempi della vita: dalla nascita ai 28 anni c’è il Tempo della Crescita (7-14-21-28), cui corrisponde lo sviluppo dell’organismo e la formazione della personalità; segue il Tempo della Stabilità, dai 28 ai 56 anni, durante il quale si persegue la realizzazione personale e l’equilibrio, poi arriva il Tempo della Prosperità, dai 56 agli 84 anni, infine il Tempo della Saggezza, dagli 84 ai 112 anni.
La prima tappa Sufi è, quindi, il Tempo della crescita, caratterizzato da un eccesso dell’elemento acqua, lunare- incostante. In effetti si tratta di un periodo contraddistinto dall’incertezza, dall’instabilità e dalla ricerca di qualcosa di indefinito. A seguire il Tempo della Stabilità, che si protrae fino ai 56 anni, durante il quale l’individuo è alla ricerca dell’equilibrio e dell’auto-realizzazione. Tutti i settori della vita, dal lavoro all’amore, dall’amicizia al rapporto con la natura, dovrebbero svilupparsi in modo armonioso per poterne trarre il massimo beneficio. In questo stesso periodo le persone diventano autosufficienti e l’organismo, se armonico, non dovrebbe necessitare di particolari esercizi o cure. La temperatura corporea, come le ore di sonno, diminuiscono leggermente. Lo sviluppo organico si ferma ma la mente, al contrario, continua il suo sviluppo.
Il terzo periodo è quello della Prosperità, che va dai 56 agli 84 anni: il contenuto di acqua nel corpo diminuisce e aumenta il desiderio di una vita appagante, di movimento e attività. Lo sport è molto importante in questa fase, purché non eccessivamente pesante. L’organismo inizia a subire qualche acciacco dovuto alla progressiva diminuzione di alcune sostanze, per rimediare è importante adottare uno stile di vita sano e fare piccoli, ma frequenti, pasti. Le ore di sonno necessarie per rigenerarsi diminuiscono ulteriormente.
Chiude il quadro il Tempo della Saggezza, quando l’uomo ritorna bambino e in quanto tale, diventa sempre più capriccioso e desideroso di attenzioni. Il fisico perde progressivamente tono ma lo spirito si rinforza. Tutto questo avviene, però, solo se la persona vive secondo natura, ovvero se riesce a vivere pienamente i diversi cicli, senza lasciare questioni in sospeso, che si riversano negativamente sul suo sviluppo. In tale ottica l’evoluzione consapevole è fondamentale.
I settenni della Pedagogia Waldorf di Rudolf Steiner
La Pedagogia Waldorf di Rudolf Steiner riconosce a sua volta 3 fasi di sviluppo principali, anche dette settenni, ciascuna caratterizzata da diverse tipologie di maturazione fisica, psichica e spirituale: la prima, corrispondente al periodo prescolastico, va dalla nascita ai 7 anni, la seconda, ovvero il ciclo di base, va dai 7 ai 14 anni, infine la scuola superiore dai 14 ai 21 anni. Se alla nascita è il corpo fisico ad avere la meglio, nel senso che l’Io si attiva per favorire lo sviluppo dell’organismo, intorno ai 7 anni quelle stesse forze iniziano a supportare la formazione di un’interiorità individuale. Con la pubertà ha inizio una sorta di emancipazione dell’anima, che permette al ragazzo di formulare giudizi, pensare in modo logico, astratto. I bambini, nella Pedagogia Waldorf, vengono accompagnati dagli insegnanti durante i 3 settenni con amore e rispetto della loro individualità, in ambienti accoglienti, che stimolino le attività di carattere interiore. L’insegnante, in tale ottica, non è un giudice ma una figura di sostegno.
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