Gli alberi ci accompagnano fin dall’antichità, la loro immagine è carica di significati simbolici, è universale, archetipica. Tra le simbologie più diffuse vi è quella che li vede mediatori fra cielo/mondo in alto, luminoso, e terra/mondo in basso, oscuro. In quest’ottica simboleggiano anche il percorso di crescita ed evoluzione. Oggigiorno, finalmente, iniziamo a prestare loro rinnovato rispetto ed ascolto attraverso pratiche come la silvoterapia, mutuata dalla tradizione celtica, che ci invita ad abbracciare gli alberi per beneficiare della loro energia positiva e sentirci letteralmente rigenerati.
Gli alberi fanno di tutto per non dominare ciò che li circonda. Lasciano che gli eventi accadano: il cielo azzurro, le tempeste, il vento, la pioggia.
Accettano ogni cosa senza l’ossessione di capire o di controllare.
(Fabrizio Caramagna)
Gli antichi Celti ne erano talmente innamorati da aver concepito uno zodiaco a tema, che associa ai diversi periodi dell’anno altrettanti alberi. Il loro calendario iniziava il primo novembre, era composto da 13 mesi e diviso in quattro trimestri, Samain (dal 1 novembre), Imbolic (dal 1 febbraio), Bealtaine (dal 1 maggio) e Lùnasa (dal 1 agosto). Alle diverse sezioni corrispondevano diversi alberi, ognuno con una peculiare personalità. Ovviamente la scelta ricadeva sull’esemplare più affine al periodo cui era associato.
Leggi anche —> 8 festività celtiche dell’anno: quali sono, cosa simboleggiano e come festeggiarle
A livello simbolico gli alberi rappresentavano sia il ciclo della vita che le 3 parti del Tutto unite in un solo essere, corrispondenti a radici (sottosuolo), tronco (piano terreno), chioma (il cielo). Numerose tradizioni sciamaniche condividevano tale simbologia ravvisando nell’albero cosmico la rappresentazione dell’intero universo. In Africa, l’animismo attribuisce tutt’oggi agli alberi la funzione di involucro per le anime degli antenati.
Non a caso i boschi sono da sempre considerati luoghi di culto e spesso, accanto agli alberi secolari, ci si riuniva per invocare divinità e chiedere protezione. L’albero ritorna quindi nella sua veste di mediatore fra Terra e Cielo, universo materiale e spirituale.
Leggi anche —> “Lo Spirito degli Alberi”: Il Libro Che Svela Il Tesoro Di Ogni Albero Che Incontri
L’oroscopo celtico degli alberi
Come premesso i Celti attribuivano agli alberi grande importanza, nella loro cosmologia l’intero universo era considerato come un grande albero sacro. Ed ecco perché i Druidi, ovvero i sacerdoti celti, concepirono uno zodiaco formato da 21 alberi: abete, acero, betulla, carpino, castagno, bagolaro, cipresso, faggio, fico, frassino, melo, nocciolo, noce, olmo, pino, pioppo, quercia, salice, sorbolo, tiglio, ulivo. A ciascuno di essi corrisponde una determinata personalità e per individuare quello che ci appartiene basta conoscere la data di nascita.
Di seguito riportiamo l’oroscopo celtico, con relative date e un riassunto del significato simbolico di ogni albero. Ovviamente l’argomento meriterebbe ulteriori approfondimenti, questo vuole essere un assaggio divertente, senza alcuna pretesa di veridicità. Come sempre, vi invitiamo a leggere quanto segue con spirito curioso e soprattutto a trarne un insegnamento prezioso, al di là della valenza magica: gli alberi sono esseri viventi in cui l’umanità si è riconosciuta fin dalla notte dei tempi. Impariamo a distinguerne le caratteristiche e a compararle con le personalità umane, le affinità esistono, non c’è nulla di paranormale in questo. D’altronde la natura ha un suo linguaggio simbolico che possiamo decifrare, rimettendoci in contatto con le sapienze perdute dei nostri progenitori.
Leggi anche —> L’Albero della Vita: un simbolo potente e antico
Abete
Dal 2 all’11 gennaio e dal 5 al 14 luglio.
Uno degli alberi più antichi il cui scopo è la Ricerca, votata verso la verità e gli ideali.
Leggi anche —> L’8 dicembre si festeggia l’albero della vita: il significato
Olmo
Dal 12 al 24 gennaio e dal 15 al 25 luglio
Conformista e simpatico, ma anche moralista.
Cipresso
Dal 25 gennaio al 3 febbraio e dal 26 luglio al 4 agosto.
Longevo e tollerante, a volte non presta abbastanza cura alla propria salute.
Pioppo
Dal 4 all’8 febbraio e dall’1 al 14 maggio, dal 5 al 13 agosto e dal 3 all’11 novembre.
Consapevole della vanità dell’esistenza, contemplativo e un po’ pessimista.
Bagolaro
Dal 14 al 23 agosto e dal 9 al 18 febbraio.
Conduce spesso una vita inconsueta, ama brillare in società e sovente spreca le proprie energie pur di farsi notare.
Pino
Dal 19 al 29 febbraio e dal 24 agosto al 2 settembre.
Perfezionista, ha molto senso del dovere. Intelligente.
Salice
Dall’1 al 10 marzo e dal 3 al 12 settembre.
Simbolo di nostalgia e di malinconia.
Tiglio
Dall’11 al 20 marzo e dal 13 al 22 settembre.
Amico sincero, ha forte legame con il sonno e l’ipnosi.
Quercia
Il 21 marzo.
Simbolo di forza e giustizia. Robusta e regale, rappresenta il periodo in cui tutte le forze della Natura si ridestano e si rinnovano.
Leggi anche —> La Teoria della Ghianda: come scoprire il proprio talento innato
Nocciolo
Dal 22 al 31 marzo e dal 24 settembre al 3 ottobre.
Apparenza delicata, aspetto mite. Sono pazienti ma anche testardi.
Leggi anche —> Proprietà benefiche delle nocciole: scopriamole!
Corniolo
Dall’1 al 10 aprile e dal 4 al 13 ottobre.
Potente fertilità, ricca di amori, avventure, colpi di fulmine, vissuta con gioia e leggerezza. Farfallone.
Acero
Dall’11 al 20 aprile e dal 14 al 23 ottobre.
Aggressivo e abile organizzatore, vigoroso e ambizioso.
Noce
Dal 21 al 30 aprile e dal 24 ottobre al 2 novembre.
Imponente, amico e protettore dei più saggi ma anche tenebroso ed eclettico.
Castagno
Dal 15 al 24 maggio e dal 12 al 21 novembre.
Ha capacità di preveggenza, è bello e vigoroso, qualità tese a sviluppare il proprio IO interiore.
Leggi anche —> La castagna: leggende e significato simbolico
Frassino
Dal 25 maggio al 3 giugno e dal 22 novembre al 1 dicembre.
Rassicurante, piacevole ma anche irritante. Si ritiene indispensabile.
Carpino
Dal 4 al 13 giugno e dal 2 all’11 dicembre.
Abilissimo mercante, viaggiatore, amante delle feste, si prodiga in regali, inviti, ma è un po’ superficiale.
Fico
Dal 14 al 23 giugno e dal 12 al 21 dicembre.
Il Fico è uno dei simboli dell’abbondanza assieme all’Olivo. Ma ha bisogno di protezione e affetto per dare il meglio di sé.
Betulla
Il 24 giugno.
Creativo e aperto. Apprezza gustare le gioie delle pareti domestiche, raffinato, ma allo stesso tempo viaggiatore instancabile.
Melo
Dal 25 giugno al 4 luglio e dal 23 dicembre al 1 gennaio.
Pacifico, cerca il piacere dei sensi e l’amore.
Leggi anche —> Alla scoperta del sacro in natura: l’albero di mele
Ulivo
Il 23 settembre.
Simbolo di pace, forza, purificazione, con in aggiunta un’innata prodigalità.
Faggio
Il 22 dicembre.
Amabile conversatore, sempre interessante, e per queste qualità il suo lavoro ideale sarà correlato all’arte oratoria.
Mauro Corona e le personalità degli alberi
Dagli antichi Celti facciamo un salto temporale che ci conduce dritti all’epoca odierna, fra i boschi del Friuli Venezia Giulia, patria dello scrittore Mauro Corona. Nel suo libro, “Le Voci del bosco”, Corona parla degli alberi e con gli alberi, individuandone carattere e inclinazioni.
Ed ecco che i Faggi diventano ometti alle prese con lavori ripetitivi, fagocitanti, ignari di chi siano e del perché si affaccendino tanto. Il Tasso è invece un Signore pieno di sé, le cui radici, forti e vigorose, lo isolano dalla plebaglia circostante, che egli giudica inferiore. Bello e raffinato è l’Acero, ma a tanta apparenza corrisponde un cuore fragile e arrendevole. Il Nocciolo si distingue per la sua aria da eterno Peter Pan: se in compagnia fa il bulletto, da solo trema di paura. Il Pioppo antropomorfo è un povero disgraziato, senza pregi né qualità. Vive ai margini del mondo, è triste ma se ne sta da parte, rassegnato alla sua condizione.
La Betulla è di tutt’altra qualità: bella, raffinata, alta e perfetta, è una vera Regina, consapevole della propria grandezza, difficile da conquistare, un tantino superba e vanitosa ma anche terribilmente determinata e tenace. Decisamente arrogante e scontroso è il Noce, convinto di essere onnipotente, e non è da meno, in quanto a superbia, l’Agrifoglio, re dei narcisi. Se l’Acacia è inaccessibile e scontrosa, la Quercia è invece la classica donna dedita al focolare domestico, ben messa, poco avvenente. Solitario, saggio, alto e maestoso è l’Abete, chiamato il vecchio protettore. Ombroso all’apparenza, il Cirmolo cela un animo buono, disponibile, tranquillo e sereno. Simbolo dell’amore e dei sogni è il Ciliegio, mentre il Pero e il Melo sono degli allegri compagni di gioco. Il dignitoso Ulivo è l’albero universale per eccellenza.
Gli alberi sono il grande alfabeto di Dio.
Con loro Egli Scrive, in verde brillante,
In tutto il mondo, i suoi pensieri sereni.
(Leonora Speyer)