L’alterazione dell’equilibrio del pH del sangue con spostamento verso valori acidi comporta una patologia chiamata acidosi, che si presenta con vari sintomi (aumento di peso, stanchezza, emicrania, artrite reumatoide, insonnia, ritenzione idrica, bruciore alla bocca, feci secche e dure, stipsi ecc.) ed è originata da cause quali stress psico-fisico, stati d’animo di rabbia e paura, disfunzioni endocrine e metaboliche, assunzione di farmaci, fumo, sedentarietà, disturbi ai reni e al fegato, carenze vitaminiche o di oligoelementi, tossiemia e soprattutto cattiva alimentazione.
Cibi contenenti molto zucchero e lievito, trattati, raffinati, fermentati e altamente proteici possono provocare l’acidificazione del terreno biologico con conseguenze negative per la salute, fino all’insorgere di malattie cardiovascolari o di patologie infiammatorie croniche. Carne suina e bovina, crostacei, molluschi e pesce in scatola, riso bianco e frumento raffinato, zucchero bianco, sale raffinato, aceto di vino e maionese, bevande energetiche, liquori e superalcolici sono alimenti estremamente acidi, mentre uova, formaggi stagionati e piccanti, yogurt, frumento e riso integrale, pesce d’oceano e d’acqua dolce, vino, birra, caffè e tè nero rientrano tra quelli moderatamente acidi.
Per contrastare tali effetti negativi e riequilibrare l’alimentazione, i sostenitori della recente dieta alcalina affermano la necessità di privilegiare il consumo di cibi alcalinizzanti. La distinzione tra questi due tipi di alimenti si deve al pH dei residui organici non metabolizzati dall’organismo, che è acido se compreso nei valori da 0 a 7, basico nell’arco tra 7 e 14. Val sempre la pena ricordare che il pH dell’organismo ha un valore medio e normale di 7,3-7,4, una garanzia di equilibrio fondamentale per la sopravvivenza, mantenuta dal sistema metabolico.
Risultano alcalinizzanti per l’organismo tutti quegli alimenti – prevalentemente frutta e verdura – ad alto contenuto di minerali alcalini quali sodio, potassio, calcio e magnesio. Vediamoli nel dettaglio. Per quanto riguarda la frutta sono estremamente alcalini uva, anguria, limone e melone, moderatamente alcalini mela, pesca, pompelmo, mandarino, fico, caco, dattero, albicocca, banana, pera, kiwi e ananas, lievemente alcalini arancia, fragola, frutti di bosco, melagrana, ciliegia, oliva, mandorla, noce di cocco, castagna e pinolo.
Nel settore della verdura sono lievemente alcalini ravanello, porro, melanzana, pomodoro, invidia, cipolla, scalogno, cicoria, cetriolo, carciofo, broccolo, verza, rapa, peperone, patata, mais, funghi, cavolfiore e zucca, moderatamente alcalini spinaci, sedano, lattuga, carote, bietole, scarole e asparagi. Passando ai legumi si rivelano moderatamente alcalini soia, piselli e fagiolini pinto e cornetto, mentre tra le spezie e i condimenti possiamo distinguere tra estremamente alcalini (alloro, maggiorana, erba cipollina, aglio, coriandolo, prezzemolo e peperoncino cayenna) e moderatamente alcalini (curry, curcuma, paprica, timo, sale marino, zenzero, salvia, rosmarino, basilico, aneto e aceto di mele).
Sul fronte delle bevande sono estremamente alcaline le centrifughe e spremute di frutta o verdura, moderatamente tutte le tisane di erbe, foglie e radici, oltre al tè verde. Tra i cereali o pseudo-cereali formano alcali solo amaranto, miglio e quinoa, tra i latticini il latte vaccino o caprino non pastorizzato, il latte acido fresco e il siero del latte, senza dimenticare altri cibi alcalinizzanti quali i succhi di frutta freschi non pastorizzati, il miele crudo non pastorizzato, il miso, il tuorlo d’uovo, il bicarbonato di sodio, l’aceto di sidro di mele e l’acqua minerale alcalina non gasata.
Secondo i promotori della dieta alcalina le malattie e i problemi di salute sono legati all’eccessiva acidità dell’organismo, provocata da un’alimentazione sbagliata. Sarebbero proprio i fast food e i cibi troppo zuccherati, proteici e raffinati i primi responsabili dell’obesità e delle cosiddette “malattie di degenerazione cellulare”. I pro-alcali partono dall’assunto che il nostro sangue è leggermente alcalino e quindi anche la dieta deve spingersi in tal senso. Si ricerca di mantenere un equilibrio naturale tramite un’alimentazione bilanciata, che non vieta del tutto i cibi acidi ma li pone in secondo piano rispetto a quelli alcalini, in un rapporto generalmente del 20-30 contro il 70-80%.
Una dieta dove trovano ampio spazio cibi sani (frutta e verdura) e poveri di grassi e zuccheri, che non prevede calcoli calorici e promette di tenere sotto controllo il peso, migliorare memoria, umore e concentrazione e, soprattutto, ridurre il rischio di insorgenza di varie malattie, da quelle cardiovascolari fino al cancro.
Il maggior consumo di tali alimenti, poco calorici e a basso contenuto di grassi saturi e zuccheri, può sicuramente esser correlato a uno stato di benessere fisico generale, tuttavia è bene ricordare che questa dieta non è ancora basata su prove scientifiche certe. Senza dubbio gioverà alla nostra salute il consumo prevalente di frutta e verdura, prodotti genuini e nutrienti molto ricchi di fibre, minerali e vitamine, che generalmente migliorano le funzionalità gastro-intestinali e cardiache, rinforzano il sistema immunitario, disintossicano e depurano l’organismo e sono dotati di numerose proprietà (antibatteriche, antiossidanti ecc.).
Spiegare tutto col concetto di acido-basico suona però un po’ troppo riduttivo per la medicina ufficiale.
Secondo l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), ad esempio, gli studi che sostengono il legame tra dieta alcalina e benefici per la salute non hanno un nesso di causa-effetto, così come nessuna dieta da sola può curare il cancro. Il pH del sangue non può esser modificato dalla dieta e l’idea che sia possibile combattere i tumori rendendo basico il pH dei tessuti con un intervento esterno (in questo caso l’alimentazione), risulterebbe dunque priva di fondamento scientifico.
Certo è che consumare più cibi alcalinizzanti non ha controindicazioni, anzi migliora di sicuro il nostro stato di salute generale.
Come per qualsiasi altra dieta, consigliamo a chiunque fosse interessato a seguire l’alimentazione alcalina di chiedere prima un consulto medico.
Marco Grilli