Alzate gli occhi al cielo per godervi lo spettacolo della pioggia di meteore. In questo periodo è infatti possibile osservare le Eta Acquaridi, uno sciame costituito da un flusso di detriti e polveri originati dalla Cometa di Halley, che fu avvistata per l’ultima volta nel 1986.
Questa cometa è oggi molto lontana, oltre l’orbita di Urano, ma ha lasciato dietro di sé tali residui, che la Terra incontra nella sua rotazione due volte l’anno, a maggio (Eta Acquaridi) e in ottobre (Orionidi).
Il nome di questo sciame deriva da una stella di quarta grandezza sita nella costellazione dell’Acquario – visibile a est in tarda notte – che non ha nulla a che fare con la pioggia di meteore, se non per il fatto che si trova in un punto molto vicino a quello dove appare tale fenomeno astronomico.
Le Eta Acquaridi impattano con l’atmosfera terrestre a una velocità di ben 66 Km/s e sono luminose come una stella di terza grandezza. Risultano visibili da entrambi gli emisferi, anche se quello australe (sud) è nettamente favorito rispetto a quello boreale (nord), perché fronteggia ben 60 meteore all’ora in confronto alle 30 del secondo.
Alle nostre latitudini, infatti, il radiante (ossia la direzione di provenienza delle meteore) è piuttosto basso all’orizzonte, così che il numero delle stelle cadenti avvistabili è nettamente inferiore rispetto a quello delle latitudini australi, dove il radiante raggiunge quasi lo zenit. Non bisogna dimenticare, inoltre, che lo sciame delle Eta Acquaridi è uno tra i più ricchi di meteore, ai livelli delle Perseidi o Gemineidi.
Il picco è previsto per la notte tra il 5 e il 6 maggio, visibili con intensità maggiore poco prima dell’alba, ma quest’anno sarà possibile ammirare la pioggia di meteore almeno fino al 12 di questo mese. Se noi dell’emisfero boreale siamo sfavoriti per quantità di stelle cadenti visibili, non lo siamo però per la qualità dell’evento, perché lo sciame in questione comprende spettacolari meteore che rasentano la Terra (Earthgrazers).
Le stelle cadenti sono gioiosi battiti delle ciglia di Dio.
(Anonimo)
Si tratta di stelle cadenti che sfiorano orizzontalmente l’atmosfera superiore, dando vita a uno spettacolo unico ed emozionante, che per noi terrestri consisterà nel vedere punti lontani lassù nel cielo, che paiono muoversi lentamente lasciandosi alle spalle luminose striature.
Eccovi dunque alcuni consigli suggeriti dai più assidui scrutatori del cielo per la vostra esperienza “stellare”, rigorosamente a occhio nudo. Copritevi bene per fronteggiare le temperature più basse della notte, sceglietevi un bel posto all’aperto possibilmente lontani da luci artificiali e portatevi una sedia sdraio o, se siete più spartani, una semplice coperta spessa da stendere in terra su un punto pianeggiante. Una buona compagnia non guasterà e a questo punto sdraiatevi e armatevi di santa pazienza, cercando di allargare il vostro sguardo alla più vasta porzione di cielo e di indirizzarlo verso est, perché queste suggestive scie luminose puntano verso la costellazione dell’Acquario.
Invitiamo i più fortunati che riusciranno nell’impresa a rivelarci le loro impressioni… non naturalmente i loro desideri espressi!
Chissà che le stelle cadenti non si lancino nel vuoto solo per vedere i nostri occhi stupirsi.
(Fabrizio Caramagna)