Certi ospedali psichiatrici non dovrebbero essere chiamati così, il termine ospedale, se lo si legge su un qualsiasi vocabolario, è definito come “istituto pubblico o privato destinato all’assistenza sanitaria, nel quale si provvede al ricovero e alla cura dei malati“, ma troppo spesso quelli psichiatrici non curano ma contengono, sedano, torturano ed è il caso dell’ospedale psichiatrico più pericoloso al mondo, il Federico Mora in Guatemala.
Questa è la storia di una diciassettenne che fu internata in questo ospedale perché le era stato diagnosticato un disturbo mentale.
I primi due giorni di internamento li passò sedata, il terzo giorno si risvegliò con un infermiere che la spogliava dopo averla violentemente stuprata mentre era addormentata; quell’uomo che avrebbe dovuto proteggerla, aiutarla, curarla le aveva invece strappato la sua verginità, la sua innocenza, le aveva rubato una parte di se; ma questa è solo una delle tante storie che si possono ascoltare quando i testimoni si sentono liberi di parlare e non minacciati di morte.
I pazienti qui non sono curati ma solo sedati, mantenuti in stato catatonico, dormono tra le proprie feci perché il più delle volte non sono in grado di raggiungere i servizi sanitari, sono violentati e abusati.
A raccontare alla BBC cosa accade tra quelle mura è stato un ex “paziente” che dopo tre anni di battaglie legali è riuscito ad uscire dal quel orribile posto dopo che gli era stata erroneamente diagnosticata la schizofrenia:
“Tutti approfittavano delle pazienti quando erano sedate e incoscienti: le guardie, gli altri reclusi, gli infermieri e anche alcuni dottori. Mettevano le ragazze più carine da una parte, se le sceglievano per la notte”.
L’ospedale Federico Mora accoglie circa 340 pazienti, di cui 50 criminali violenti e mentalmente disturbati. Ma secondo il direttore dell’ospedale, Romeo Minera, solo una minoranza ha gravi problemi di salute mentale, il 74% dei pazienti hanno bisogno di per lo più di attenzione e cure con leggere disabilità o ritardi cognitivi.
I giornalisti non sono i benvenuti qui – la nostra storia di copertina era l’unico modo per ottenere l’accesso ad un ospedale che è stato condannato da gruppi per i diritti umani.
Entrare in uno dei reparti è come entrare in un inferno sulla Terra, i pazienti sono vestiti di stracci quando va bene e non sono nudi, scalzi, seduti sul pavimento o su sedie di plastica, non c’è mai molta luce, di solito vengono lasciati al buio.
I giornalisti non possono entrare, ma nel video qui sopra potete vedere un inviato della BBC, il giornalista Chris Rogers, che è entrato “sotto copertura” nella struttura per documentare lo stato di degrado e le condizioni in cui sono tenuti i pazienti.
Chris Rogers racconta:
“Un infermiere mi dice che due o tre infermieri devono guardare dai 60 a 70 pazienti, altri mi spiegano che l’unico modo per far fronte a questa incombenza è sedarlo. Approfitto di una distrazione per infilarmi nella zona notte che fiancheggia un lungo corridoio buio, ci sono tanti pazienti si trovano in letti di metallo arrugginiti e rotti.
I pazienti sembrano troppo sedati anche per recarsi in bagno. Ci sono pozze di urina sui materassi, e l’abbigliamento di alcuni dei pazienti e mescolato con le loro feci. La puzza di sporcizia mi travolge e cerco disperatamente di trattenermi dal vomito.”
Dopo la denuncia della BBC il governo ha ribadito che l’ospedale utilizza esclusivamente le dose minima di sedativi come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e gli infermieri sono addestrati per sopperire alle esigenze dei pazienti, tra cui tenerli puliti e vestiti, e c’è una squadra di manutenzione per mantenere i reparti puliti.
Eppure parlando con chi è stato lì dentro si sente dire che è un luogo “dove tutto può accadere”, i pazienti sono abusati
Sempre Chris Rogers racconta:
“Ho visto i pazienti detenuti in isolamento. C’era un uomo che stava letteralmente cercando di salire sul muro di una cella di isolamento cercando disperatamente di uscire. Le persone vengono bloccate in queste celle non per ore come dovrebbe essere, ma per giorni, se non settimane. Si tratta di una stanza di due metri quadrati con una piccola finestra. Un uomo era rannicchiato in un angolo, il pavimento coperto di rifiuti umani.”
Da notare che l’isolamento sensoriale è stato definito dalle Nazioni Unite come “atto di tortura“.
L’ospedale psichiatrico più pericoloso al mondo si trova nella Zona 18 di Guatemala City, una delle aree più malfamate della capitale guatemalteca.
Vicino c’è il carcere, i detenuti vengono spesso spostati dalle celle del carcere alle corsie dell’ospedale accanto agli altri pazienti.
I testimoni parlano delle gang e del potete che hanno nel Federico Mora, e si presume che il personale sia coinvolto in traffici di droga, armi e di esseri umani.
In Autunno si svolgerà un processo che è la conclusione di un’azione portata avanti da Disability Rights International contro il governo guatemalteco, nella speranza che l’ospedale venga chiuso.
Quando i diritti umani vengono violati i questo modo è dovere di tutti denunciarli e pretendere che lo Stato faccia qualcosa, non è concepibile una struttura di questo tipo.
[Fonte BBC]