Il tumore al seno è dovuto alla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria e colpisce una donna su otto per questo motivo è molto importante una buona prevenzione con controlli mirati effettuati da un medico sia con attrezzatura come mammografo o ecografo sia, eventualmente, con una biopsia in caso di noduli sospetti.
Ma quand’è che una donna deve iniziare a preoccuparsi di un eventuale tumore al seno?
Per prima cosa c’è una più probabile incidenza in caso di familiarità, infatti può essere un gene ereditario a predisporre questo tipo di tumore, sono il BRCA1 e il BRCA2 le quali mutazioni sono responsabili del 50% circa delle forme ereditarie di cancro del seno e dell’ovaio.
E’ importante sapere che all’inizio il tumore al seno non provoca dolore, spesso sono le cisti che alla palpazione provocano fastidio o dolore, ma anche in questo caso una visita dal medico può escludere una forma maligna.
Il seno dolente è anche sintomo di ovulazione ovvero quando vi sono delle naturali variazioni ormonali nel corpo.
I noduli palpabili e a volte anche visibili si presentano più spesso nella parte alta esterna del seno, questi noduli vanno tenuti sotto controllo, insieme ad altri fattori come la forma e la dimensione del capezzolo (se rientra o se sporge in maniera anomala), fuoriuscite di siero soprattutto da un seno solo, a volte delle perdite sono normali in entrambi i seni quando i livelli ormonali subiscono variazioni.
Anche una variazione significativa della forma del seno o della pelle, che si presenta a buccia d’arancia o grinzosa sono indice di qualcosa che non va bene.
In linea di massima ci sono determinati campanelli dall’arme che possono far presagire la presenza di un tumore al seno, sintomi che la donna dovrebbe tenere sotto controllo, riassumendoli:
• Aumento della VES, con un esame del sangue si può valutare la velocità di eritrosedimentazione, ma tenete presente che se è elevata può anche significare che è in corso una malattia di natura infiammatoria
• Dolore alla mammella, persistente anche lontano dal ciclo
• Galattorrea ovvero secrezione sierosa o lattescente da un capezzolo
• Secrezioni sierose o di sangue dal del capezzolo
• Gonfiore della mammella
• Calore al tatto e rossore della mammella
• Noduli
• Noduli e dolore sotto l’ascella
• Pelle della mammella a buccia d’arancia
• Prurito
• Rientro del capezzolo
Con un esame come mammografia o ecografia effettuati regolarmente il pericolo di non curare per tempo un tumore al seno si abbassa notevolmente, la frequenza varia da donna a donna e soprattutto dalle condizioni fisiche e dalla storia clinica; in linea di massima la mammografia andrebbe effettuata ogni 2 anni, dai 50 ai 69 anni di età, ma nelle donne che hanno avuto una madre o una sorella malata in genere si comincia prima, verso i 40-45 anni. L’ecografia va bene in caso di donne giovani con presenza di noduli.
L’allattamento aiuta la prevenzione, perché rende il seno più resistente, più forte contro eventuali trasformazioni neoplastiche e anche l’esercizio fisico e una dieta ricca di fibre e povera di grassi aiuta a prevenire l’insorgere di tumori.
In ogni caso appena notate uno o più di questi sintomi non esitate andate dal vostro medico e prenotate una mammografia, un tumore al seno scoperto in fase precoce, ha altissime probabilità di guarigione (sopravvivenza a 5 anni), pari a circa il 98%, per questo motivo lo screening è fondamentale. Diffondete queste notizie potreste salvare delle vite.