Miliori di ettari di terreno rasi al suolo a favore dell’edilizia: il triste quadro dell’Italia di oggi
Dati alla mano ci dicono che, negli ultimi anni, milioni di ettari di verde in Italia sono stati rasi al suolo e cementificati per costruirne nuove abitazioni.
Il triste quadro odierno, infatti, ci mostra come abusivismo e speculazione edilizia siano due delle principiali piaghe italiane, tra le più difficili da estirpare.
Suolo fertile e integrità paesaggistica, però, sono le principali garanzie per il futuro di tutto il pianeta. E’ sulla salvaguardia del territorio e sulla lotta al consumo del suolo che dovrebbero concentrarsi i comuni del nostro bel Paese, e non solo.
Oggi in Italia la pianificazione del territorio è pressochè assente, a favore di un mercato edizilio che, come un virus virale, sta radendo al suolo ogni terreno edificabile per far fronte alle continue esigenze finanziarie. Ma si tratta di monetizzare un bene non rinnovabile e indispensabile: la terra.
Quello che ne consegue è il continuo fiorire di edifici, zone industriali, negozi e centri commerciali, che vanno ad intaccare la conservazione del nostro patrimonio urbano, paesaggistico e rurale. Per non parlare del grave dissesto idrogeologico del nostro Paese.
Cassinetta di Lugagnano, il primo comune italiano a cemento zero
In una situazione tanto desolante, però, è possibile scovare un piccolo puntino luminoso. Si chiama Cassinetta di Lugagnano, ed è comune italiano di 1.921 abitanti della città metropolitana di Milano.
Benchè Milano sia una di quelle città maggiormente cementificate d’Italia, questo piccolo paese, che rientra nel territorio del Parco del Ticino, tende a salvaguardare la propria immagine urbanistica, e per farlo ha deciso di non “svendere” il proprio territorio e di applicare una politica sostenibile per tutte le risorse, rifiuti inclusi.
Cassinetta di Lugagnano, infatti, è il primo comune in Italia a varare un Piano di governo del territorio a cemento zero, o “crescita zero“, impegnandosi dunque a non procedere a nessun nuovo piano di insediamenti residenziali se non attraverso il recupero di volumi già esistenti.
Ci ha pensato nel 2007 Domenico Finiguerra, l’allora sindaco del luogo, e questa idea continua ad essere portata avanti dall’attuale sindaco Daniela Accinasio.
Questo paese milanese, dunque, a fronte della condizione allarmante del nostro territorio italiano, ha posto in primo piano una questione di rilevante importante: lo sviluppo sostenibile.
Ciò è possibile attraverso il passaggio da una cultura di espansione ad una di riqualificazione, attraverso il blocco di nuove costruzioni e il divieto di cambiare la destinazione d’uso da terreno agricolo a edificabile.
Per la salvaguardia e la valorizzazione del territorio, dunque, si vuol dare priorità ad operazioni di recupero e riqualificazione dei volumi già esistenti.
Oltre a preservare il territorio e a non rubare ulteriore spazio al verde, una politica del genere permette di recuperare l’esistente, di sfruttare e rivalorizzare lo stesso, di ridurre e tagliare spese superflue a carico dei comuni.
Le ville di Cassinetta di Lugagnano, il vero patrimonio culturare e artistico del paese
Il vero patrimonio di Cassinetta di Lugagnano sono le splendide ville nobiliari appartenute alle grandi famiglie milanesi, come i Trivulzio, i Visconti, i Mantegazza, i Castiglioni e i Parravicini.
Queste “case da nobile” costituivano indubbiamente per i proprietari un punto di riferimento, che consentiva loro di effettuare periodici controlli sulla gestione dei terreni da parte dei fittavoli.
Al tempo stesso, però, poichè la zona di Cassinetta possedeva notevoli attrattive paesaggistiche, tali “case” erano adoperate soprattutto come abitazione per la villeggiatura.
Oggi molte di queste ville sono state restaurate e adibite a lussuose abitazioni private, ma anche a luoghi destinati alla celebrazione di matrimoni, anche per i non residenti. Un incantevole luogo dove ci si può sposare a tutte le ore, dalle 9.00 a mezzanotte. Dal lunedì alla domenica.
Questi matrimoni vengono chiamati “Matrimoni per la terra”, perchè chi si sposa salva un pezzo di terra.
Lo stesso Municipio è stato trasferito in un’antica villa patrizia circondata da un parco, dove oggi sorgono la scuola elementare e materna e la biblioteca comunale.
Un bilancio costantemente in attivo, politiche intraprese anche da altri comuni
Tutto questo ha portato solo risultati positivi: nonostante la crisi sempre più incombente, infatti, Cassinetta di Lugagnano presenta un bilancio costantemente in attivo.
Sull’esempio di Cassinetta di Lugagnano, anche altri comuni in Italia hanno intrapreso le medesime politiche a cemento zero. Tra questi ci sono Solza, Pregnana milanese, Ozzero, Ronco Briantino, che ci confermano come sia possibile, oggi, effettuare il passaggio da una cultura di espansione ad una di riqualificazione dell’esistente, e, dove ciò non fosse possibile, attuare interventi di demolizione e ricostruzione.
Servono solo un po’ di impegno e di buona volontà: se vogliamo davvero difendere e preservare il nostro territorio bisogna saper vivere nel pieno rispetto della natura. E questo è un primo passo da cui poter cominciare.
Ecco alcune immagini di Cassinetta di Lugagnano:
Daniela Bella