Finalmente una materia davvero importante diventa obbligatoria a scuola: l’educazione ambientale!
Entrerà in vigore da quest’anno e si comincerà a studiarla dalla scuola materna fino alla secondaria superiore, si parlerà di riciclo, di biodiversità, di sostenibilità ma anche di tutela dell’ambiente, del mare e del territorio.
Non ci sarà un’ora specificatamente dedicata alla tematica dell’educazione ambientale, ma entrerà di prepotenza affiancata alle altre materie come storia, geografia, scienze e arte (ricordate che parlo sempre di “arte del riciclo”? 😉 ).
Le linee guida del progetto saranno presentate a giorni al Miur e considerata la mole di informazioni, 150 pagine, saranno molto dettagliate; a scriverle sono stati il sottosegretario al Ministero dell’Ambiente, Barbara Degani, in collaborazione con il ministero dell’Istruzione.
Le linee guida saranno suddivise in dieci argomenti di base selezionati e sviluppati a seconda dell’età degli alunni con schede di approfondimento sui vari percorsi didattici, solo in questo modo l’ambiente e tutte le sue dinamiche possono entrare nella vita di ogni giorno dei giovani e in primis il concetto di rispetto dell’ambiente.
Ed è proprio il sottosegretario Degani a parlarne al Coni durante l’incontro tra le scuole e la Fipsas:
“Il lavoro che ci ha visto impegnati per mesi parte proprio dai bambini e non poteva che essere così. Sono loro il nostro futuro e potranno a pieno titolo essere chiamati nativi ambientali. Io credo che comminare sanzioni, contemplare reati in ambito ambientale sia doveroso ma non sia sufficiente: è necessario intervenire con una politica di grande respiro, a lungo termine altrimenti il patrimonio che abbiamo a disposizione oggi non ci sarà più domani. Ecco allora entrare in campo l’Educazione ambientale come strumento imprescindibile da cui partire per far capire l’importanza di alcune scelte.”
E a dare una lettura molto particolare e giusta di questo progetto è il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, che con le sue parole focalizza molto bene cosa vuole creare l’educazione ambientale:
“Rendere l’educazione ambientale obbligatoria a scuola è una scelta molto positiva, ma non deve rappresentare una mera aggiunta di una materia, rappresenti piuttosto anche l’introduzione di forme nuove di apprendimento per educare alla convivenza civile e al futuro”.
Ma cos’è l’educazione ambientale?
L’educazione ambientale è il proposito organizzato di insegnare la struttura e l’organizzazione dell’ambiente naturale e, in particolare, educare gli esseri umani a gestire i propri comportamenti in rapporto agli ecosistemi allo scopo di vivere in modo sostenibile, senza cioè alterare del tutto gli equilibri naturali, mirando al «soddisfacimento delle esigenze presenti senza compromettere la possibilità delle future generazioni di sopperire alle proprie» [Fonte Wikipedia]
L’educazione ambientale nasce quindi dall’esigenza di insegnare all’uomo il rispetto degli equilibri naturali che il continuo sviluppo economico sta minando.
I temi principali legati all’educazione ambientale sono:
• l’inquinamento
• la protezione degli animali
• gli ecosistemi e le aree protette
• la politica di gestione dei rifiuti
• gli organismi geneticamente modificati
• la gestione delle risorse energetiche (con particolare interesse alle fonti alternative di energia e alle rinnovabili)
• altri ideali di sviluppo (sviluppo sostenibile o decrescita)
• i mutamenti climatici
• la pace intesa come soluzione politico-diplomatica dei conflitti interni agli stati e internazionali.
• l’ inquinamento del suolo
In Italia WWF, Lipu e Legambiente sono tre associazioni che si prodigano per salvaguardare l’ambiente e l’ecosistema animale.
E’ fondamentale che Educazione Ambientale diventi materia di studio, solo così si potrà avere un futuro migliore, insegnando ai bambini il valore del nostro pianeta.