Perchè nei supermercati troviamo l’olio extravergine di oliva a basso costo?
L’olio extravergine di oliva è un olio alimentare estratto dalle olive: la dicitura vergine sta a indicare quella tipologia che si ricava dalla spremitura meccanica delle olive.
L’olio d’oliva è uno degli alimenti base della tradizionale cucina Mediterranea ed è particolarmente usato per le sue proprietà benefiche, dovute anche alla presenza di sostanze antiossidanti (fenoli e tocoferoli): come noto, infatti, aiuta a ridurre la percentuale di colesterolo Ldl (quello “cattivo” per intenderci), a ridurre il rischio di occlusione delle arterie, a ridurre il tasso di zucchero nel sangue, è un prezioso alleato del sistema cardiovascolare, aumenta la secrezione di bile e aumenta anche l’apporto di vitamine importanti.
L’olio extravergine di oliva ha un suo costo ma, oggigiorno, se ci rechiamo in un supermercato troviamo una vasta gamma di olio a prezzi stracciati, talvolta dieci volte inferiori rispetto alla norma. Questo disorienta il consumatore, perchè nel settore alimentare è difficile trovare dei prodotti con differenze di prezzo così marcate. Ma com’è possibile? A cosa è dovuta questa elevata differenza di prezzo? Possiamo fidarci di quest’olio low cost? Non proprio.
Presenza di pesticidi nell’olio extravergine di oliva
Da una recente ricerca dell’A.R.P.A.M. (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche) è emerso che su 10 bottiglie di olio extravergine acquistate in un supermercato, quattro riscontrano la presenza di pesticidi. Addirittura, tra questi pesticidi figura il Dicofol, un derivato del Ddt, un insetticida proibito in Italia nel lontano 1978.
Perchè la presenza di questi pesticidi? Semplice, si tratta di antiparassitari volti ad eliminare quei parassiti che si insediano negli uliveti e che finiscono per compromettere la produttività del raccolto. Questi insetticidi, però, contengono sostanze nocive dannose per la nostra salute.
E allora, di nuovo, perchè ricorrere a questi pesticidi? Perchè si tratta della via più semplice e più economica per preservare la vita degli uliveti, a discapito di quella dell’uomo.
A questo bisogna aggiungere che, spesso, la raccolta delle olive non avviene nel momento ideale, che coincide con il giusto grado di maturazione e di acidità, ma solo quando queste raggiungono quella grandezza tale da generare, attraverso la spremitura, la maggior quantità di olio possibile.
Perchè avere fretta? Perchè così si può produrre più olio in tempi sicuramente più brevi rispetto a quelli richiesti per la produzione di un buon olio extravergine di oliva. A favor di ciò ci sono anche dei correttori chimici spesso impiegati per assestare quel tasso di acidità dovuto proprio alla raccolta prematura delle olive. Correttori chimici che, come prevedibile, compromettono la naturalezza e le qualità benefiche dell’olio stesso.
Olio extravergine di oliva miscelato con olio deodorato
In più, il nostro olio extravergine viene spesso diluito con dell’olio deodorato. Olio che, tra l’altro, non solo non è extravergine, ma che si presenta anche di bassa qualità e, in alcuni casi, addirittura nocivo.
Il processo di deodorazione permette di eliminare odori sgradevoli presenti nell’olio ottenuto da olive ammassate per lungo tempo sotto il sole, oppure stipate nei cassoni degli autocarri prima di essere pressate.
Prima di essere deodorato, quest’olio non ha nè il colore, né il sapore e né l’odore di un olio di oliva, ma risulta simile ad un olio di semi di girasole.
Dopo una raffinazione chimica, invece, riacquisti il “normale” colore, sapore e odore dell’olio di oliva. Quest’olio di bassissima qualità (che spesso non è neanche commestibile) viene poi miscelato con l’olio extravergine per poi essere trasferito sugli scaffali dei supermercati ad un prezzo molto basso.
Dopo la deodorazione, l’olio contiene elevate quantità di etil esteri (composti che si formano durante la fermentazione delle olive), circa 150 mg/kg, mentre un buon extravergine da questo punto di vista si ferma a livelli bassissimi, compresi tra i 10 e i 30 mg per kg.
Si tratta quindi di un olio contraffatto e di un processo illegale, contro cui tutti gli organi di controllo stanno combattendo da tempo.
Solo attraverso analisi specifiche è possibile rilevare la quantità di questi composti, che permettono alle autorità competenti di smascherare i traffici fraudolenti.
Come andrebbero piantate e raccolte le olive?
Un buon olivicoltore, invece, sa bene che anzitutto i parassiti che si insediano nei raccolti possono essere eliminati senza dover ricorrere necessariamente a sostanze chimiche. Un’alternativa, per esempio, potrebbe essere quella di piantare alberi che favoriscono la nidificazione di uccelli, i quali, per nutrirsi, andrebbero proprio a caccia di questi parassiti. In questo modo, non solo si favorirebbe la protezione del proprio raccolto, ma si arricchirebbe anche la fauna e si eviterebbe di eliminare quella specie di insetti indispensabili per la vita delle piante e per l’ecosistema in generale, insetti che a contatto con le sostanze chimiche degli insetticidi morirebbero sull’istante.
Un buon olivicoltore, inoltre, sa bene che la raccolta delle olive deve essere realizzata nel momento ideale, quando queste presentano la giusta maturazione e il giusto grado di acidità, e non semplicemente quando sono grandi abbastanza per essere spremute.
Purtroppo, per via di questa concorrenza spietata che presenta prodotti di bassa qualità e, oltretutto, dannosi per la nostra salute, il buon olivicoltore, quello onesto si intende, finisce per pagarne le conseguenze. Non potendosi adeguare ai costi del mercato, perchè un buon olio extravergine non può assuolutamente essere venduto ad un prezzo così basso, il buon olivicoltore deve cambiare strategia: o si adegua anche lui alle cattive pratiche adottate dalla concorrenza per poter vendere i suoi prodotti, favorendo la quantità piuttosto che la qualità, oppure chiude baracca e bottega.
Qualche consiglio per l’acquisto di un buon olio extravergine di oliva
Che fare allora? Anzitutto bisogna non lasciarsi abbindolare dalle offerte low cost (per esempio la bottiglia di olio a 2-3 euro), soprattutto da quelle con la classica dicitura “100% italiano“. Poi bisogna sempre leggere l’etichetta, anche se, purtroppo, solo pochi sanno individuare e interpretare le vere indicazioni utili, sempre ammesso che ci siano.
Ricordatevi, inoltre, che tutte le bottiglie di olio extravergine di oliva riportano sull’etichetta la scritta “Olio d’oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici”, che molti reputano farraginosa e difficile.
Un’altra cosa che bisogna fare è imparare ad assaggiare l’olio crudo, un po’ come si fa con il vino, apprezzandone l’aroma e il sapore e facendo un confronto tra una bottiglia a basso costo e una bottiglia di buona qualità: noterete subito che il sapore tipico dell’oliva e il suo gusto presentano delle notevoli differenze, oltretutto un olio di buona qualità mantiene integro il suo sapore anche dopo qualche mese.
Infine, confrontare sempre il prezzo dell’olio extravergine di oliva al litro, perchè l’assortimento nei supermercati a volte comprende bottiglie da 75 e 50 cc e, per tal ragione, diventa facile sbagliarsi.
Visto che poi l’olio è un prodotto che si utilizza spesso vi consigliamo di scegliere accuratamente l’azienda che lo produce, meglio se locale e di fiducia.