E’ autunno inoltrato quando cade la festa di Ognissanti, un periodo crudo, freddo, umido, grigio, si è lasciato alle spalle i caldi colori dell’autunno, il giallo, il rosso l’arancio, per dare vita ad uno spettacolo decisamente più tetro mentre si aspetta che il candido inverno faccia il suo trionfale arrivo con la neve.
Gli alberi sono ormai spogli, il sole è sempre più basso, la nebbia serpeggia per le vie e per i boschi e mentre all’orizzonte si stagliano gli scheletri legnosi di quelli che solo qualche mese prima erano alberi ricchi e profumati, le streghe Wicca preparano rituali magici, i cristiani si preparano a onorare i santi e gli anglosassoni si preparano a intagliare zucche.Ogni religione festeggia la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno in maniera differente.
I celti la chiamano Samhain, una parola che deriva dal gaelico antico “Sam Fuin” e significa “fine dell’estate“, è una festa pagana che si celebra tra la notte del 31 ottobre e il 1º novembre, è anche conosciuta come il Capodanno celtico. Questa festa segna l’inizio del periodo buio e freddo dell’inverno in contrapposizione alla solare e luminosa estate . Il cristianesimo festeggia nella stessa notte i Santi, una sorta di incrocio con le religioni pagane, infatti secondo le credenze celtiche, durante la festa del Samhain, i morti avrebbero potuto ritornare nei luoghi che frequentavano mentre erano in vita e in quel giorno celebrazioni gioiose vengono tenute in loro onore.
Anche la festa anglosassone di Halloween ha origine da queste credenze celtiche, infatti la parola Halloween deriva da “All Hallows Eve” cioè “notte di tutti gli spiriti”.
Il frutto autunnale per eccellenza è la zucca e nella tradizione di Halloween si vedono queste zucche intagliate con volti raccapriccianti e al suo interno un lumino, ma perché quest’usanza? La leggenda vuole che la lanterna ricavata dalla zucca, appesa fuori dalla porta, stia ad indicare all’infelice anima di Jack O’Lantern che la loro casa non è posto per lui. Jack era un fabbro astuto, avaro e ubriacone che ingannò il diavolo più di una volta, il quale alla sua morte non lo volle all’inferno e lo condannò a vivere per sempre errando senza tregua alla ricerca di un luogo di riposo.
Gli antichi vedono nella zucca illuminata anche una sorta di luce guida, di lanterna per gli spiriti in modo che essi possano ritrovare la strada di casa.
Per completare la festa non possono mancare sicuramente i dolci che vanno dalle ossa dei morti, che sono dei dolcetti fatti con l’albume delle uova e le mandorle o le nocciole, fino al pan dei morti o alle fave dei morti dolce che era presente già nelle feste romane dei morti, i Parentalia o dies parentales.
Ma perché ad Ognissanti si pensa alle streghe o ai fantasmi?
La tradizione celtica del Samhain è un passaggio tra luce e buio, tra estate ed inverno, tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti, ed è per questo assottigliarsi dei confini che a volte qualche cosa sfugge da un mondo all’altro e questo si vedeva come qualcosa di buono, si pensava che gli spiriti portassero buoni auspici. E così con l’aiuto di rune, riti propiziatori, tarocchi, si possono richiamare questi spiriti.