Chi contattare in caso d’emergenza?
Un programma d’emergenza che vuole aiutare i primi soccorsi, quali soccorritori, vigili del fuoco, paramedici o polizia, a contattare i parenti più prossimi alle persone lese o vittime di incidenti, così da poter ottenere nel minor breve tempo possibile informazioni mediche.
E’ questo l’obiettivo di “ICE – In caso di Emergenza“, un progetto che nasce dall’idea di Bob Brotchie, paramedico dell’East Anglian Ambulance Service nel Regno Unito, nel Maggio 2005, dopo gli attentati del 7 luglio a Londra.
Nei paesi sviluppati, infatti, gran parte delle persone possiede un telefono cellulare e la polizia o i paramedici talvolta lo utilizzano per identificare le vittime di incidenti stradali o di altro tipo.
A seguito di una ricerca condotta da Vodafone, però, è emerso che meno del 25% delle persone porta con sé chiare informazioni su chi vorrebbe si contatti immediatamente in caso di un grave incidente.
Come funziona la proposta di ICE
Da qui, dunque, nasce il progetto proposto da Brotchie, che consiglia di tenere nella rubrica del proprio cellulare il numero da contattare, appunto, in caso di emergenza registrandolo sotto il nome ICE. Questo, infatti, permetterebbe ai soccorritori di avere un posto fisso dove guardare.
Qualora si vogliano indicare più numeri da chiamare, invece, lo si può fare usando il formato ICE1 mamma, ICE2 papà, etc.
Questa proposta ha generato reazioni diverse: alcuni operatori di emergenza, infatti, hanno ritenuto fosse una buona idea, mentre altri la considerano non solo inutile, ma anche pericolosa perchè scoraggerebbe l’uso di metodi più efficaci.
Una proposta che ha suscitato non poche critiche
Le principali critiche mosse dagli operatori d’emergenza nascono per problemi di tipo pratico. Anzitutto gli operatori sostengono che in caso d’emergenza il soccorritore si deve occupare del ferito e non del telefonino, per non parlare del fatto che il cellulare è un oggetto che spesso si rompe in caso d’incidente o che, se spento, bloccato con un PIN o scarico, si rivela inutile.
Gli operatori, inoltre, sostengono che frugare nella rubrica del cellulare potrebbe essere considerata una violazione perseguibile della privacy. A questo si aggiunge che nessun corso insegna ai soccorritori come si accede alla rubrica di ogni marca e modello di cellulare, anche se, bisogna ammetterlo, la rubrica telefonica è una delle cose più semplice e veloci da trovare in qualunque modello di cellulare.
Non ultima, la sigla ICE, acronimo di “In Case of Emergency“, che in altre lingua (magari non è il caso dell’italiano) potrebbe non funzionare.
Altri, infine, sostengono che aggiungere la voce ICE al proprio cellulare potrebbe scoraggiare l’uso di metodi più efficaci, come per esempio portare con sè un foglio di carta nel quale sono riportati i contatti dei parenti e le proprie informazioni mediche.
Per questa e per tutte le altre ragioni sopra elencate, il LAFD (Los Angeles Fire Department) raccomanda a tutti di usare questo metodo solo dopo aver inserito le stesse informazioni in un foglio custodito nel proprio portafoglio.
Molto utile, inoltre, sarebbe inserire nello stesso foglio una scritta che informa i paramedici che utilizzate questo sistema.
Un’utile applicazione per le emergenze
Vogliamo inoltre segnalarvi un’interessante applicazione per Android che si chiama, appunto, “ICE: In Caso di Emergenza“.
Quest’applicazione, infatti, raccoglie informazioni importanti per gli operatori di primo soccorso ed il personale medico utilizzabili nei casi di emergenza.
In questa applicazione, infatti, potrete inserire:
• La lista delle persone da chiamare (possibilità di chiamare direttamente dall’applicazione
• Le informazioni sulla previdenza sanitaria (numero tessera sanitaria e/o eventuale assicurazione privata)
• Il nominativo e contatto dei medici curanti (possibilità di chiamare direttamente dall’applicazione)
• Le allergie
• Le patologie in corso
• I medicinali assunti
• Qualsiasi altra istruzione speciale o informazione desideriate fornire al personale sanitario
Sono le stesse informazioni da scrivere anche nel bigliettino che vi consigliamo di tenere sempre nel vostro portafoglio.
Si tratta di un’applicazione molto interessante perchè può essere utilizzata anche quando il telefono è bloccato da un Pin/Password/Sequenza blocca schermo. Quest’ultima, tra l’altro, include anche un messaggio opzionale contenente le istruzioni da seguire in caso di ritrovamento del telefono.
L’applicazione consente anche di inviare tramite e-mail le informazioni salvate, mentre l’interfaccia multilingue si adatta dinamicamente mentre si è in viaggio.
L’applicazione ha un costo di 2,99 euro, e potete scaricarla dal sito Google Play.
Per il sistema operativo IOS, invece, vi segnaliamo un’altrettanto interessante ed utile applicazione: si chiama “ICE Emergency” ed è dotata anche di localizzatore gps. Oltre a contattare tutte le vostre informazioni mediche, dispone anche di un tasto rapido per chiamare il 118.
L’applicazione è gratuita e potete scaricarla dal sito iTunes.
Anche in questo caso si tratta di un’opzione aggiuntiva, e consigliamo di scrivere sul bigliettino riposto nel portafoglio che utilizzate anche quest’applicazione, così da informare i paramedici.
Spargete la voce con amici e familiari e incoraggiate loro a fare lo stesso: un aiuto in più potrebbe aiutare i paramedici ad agire in modo più veloce e tempestivo.