La sanità italiana offre diversi servizi pagandone solamente il ticket anziché la tariffa completa. Ci sono analisi del sangue, visite pediatriche, tomografie assiali, visite ortopediche, oculistiche e audiometriche, visite ginecologiche, preventive, esami vari. Per non parlare del medico di base che visita in ambulatorio o a domicilio in base alla gravità del caso. Ma c’è ancora tutta a parte, un ramo della medicina che non viene considerato a dovere. Per esempio non esiste uno psicologo di base. Quando un medico si trova ad affrontare delle patologie legate ai processi psichici e mentali, sia consci e inconsci, non può far altro che prescrivere una visita più approfondita da uno specialista a pagamento.
In questo contesto però nasce, in via sperimentale, una figura sanitaria detta “psicologo di base“. L’iniziativa parte da due Ulss (Unità Locale Socio Sanitaria) del Veneto, la numero 4 Alto Vicentino e la numero 7 di Pieve di Soligo, in provincia di Treviso.
Questi psicologi dovranno supportare il medico di medicina generale quando verranno evidenziati dei pazienti che necessitano di un supporto psicologico. Ci saranno a disposizione 3 giorni a settimana per 12-15 ore settimanali e diversi tipi di prestazioni saranno disponibili per gli assistiti come ad esempio supporto per disturbi ansiosi, dell’umore, dell’adattamento, del sonno, ma anche per chi ha bisogno di supporto per le dipendenze da alcool, droghe o gioco. Inoltre ci sarà anche una parte dedicata a chi ha problemi più transitori come stress da lutto violenze o problemi familiari, relazioni tra genitori e figli, problemi di coppia sia relazionali che sessuali.
A parlarne è il Presidente della Giunta regionale del Veneto, Luca Zaia:
“E’ una nuova rivoluzione nell’ambito della sfida quotidiana per la qualita’ della vita che parte sul territorio e che fruira’ di due grandi figure professionali come il medico di base e lo psicologo per dare risposte ai tanti disagi emergenti in questa fase storica, legati alla crisi economica, alle difficolta’ nei rapporti sociali, ai disagi giovanili, all’insoddisfazione personale, che tante volte vengono trascurati dalle persone fino a che non diventano vere e proprie patologie. Se, come sono convinto, la sperimentazione avra’ successo e il modello dimostrera’ di funzionare – ha aggiunto Zaia – passeremo alla fase di costruzione della squadra veneta degli psicologi di base”
E’ un grande passo avanti per la Sanità nazionale… speriamo che l’iniziativa prenda piede anche in altre regioni, perché le problematiche psichiatriche spesso sono trascurate e sfociano in problemi molto più seri.