Il Gelsomino in questo periodo di maggio accarezza dolcemente tutti i nostri sensi. Il suo inconfondibile profumo ci attira a sé, ci invita a fermarci, a godere della bellezza della Natura.
Di tanto in tanto veniva dalla strada un dolce odore di gelsomino, l’aria di primavera faceva girare la testa, e improvvisamente provai di nuovo una sensazione nota: un’intensificazione insopportabile di tutti i miei sensi, un impulso magico ad abbracciare il mondo, a cercare la presenza di qualcosa per cui valeva la pena vivere.
(Fabrizio Caramagna)
Un po’ di curiosità sul gelsomino
Questa pianta rampicante dal profumo inebriante ha anche diverse qualità che possono tornare utili al nostro corpo. La pianta è di facile coltivazione, cresce addirittura spontanea in Sicilia e resiste anche alle basse temperature, fino a -5 gradi non ha bisogno di venire coperta, ama il sole ma non sopporta il vento.
Ci sono molte specie di gelsomino, e fioriscono in diversi periodi, alcune anche in inverno, ma la maggior parte fiorisce dall’inizio della primavera ad autunno inoltrato.
Una leggenda narra che il gelsomino fu importato in Italia da Cosimo I De Medici detto “Gran Diavolo”, nel 1500; si dice che lui fosse innamorato di questo fiore al punto di voler essere l’unico possessore, e così ordinò ai suoi giardinieri di non regalarne a nessuno e di riprodurlo in molti esemplari. I giardinieri eseguirono l’ordine del loro signore fino a quando uno di loro regalò un rametto alla sua fidanzata, che volendolo fare durare di più, lo mise in piena terra; il rametto rimase verde a lungo, e la primavera dopo vegetò e mise nuovi fiori.
I fiori di questa pianta hanno svariate proprietà, infatti vengono usati come sedativo, agiscono sull’attività celebrale e psichica, rendono il carattere più fermo e costruttivo, antidepressivo, afrodisiaco, rilassante, sedativo, cicatrizzante, antispastico e tonico uterino. Il profumo di gelsomino, infatti, si dice sia euforizzante e stimoli direttamente l’ipotalamo a produrre l’enkefalina, una sostanza che inibisce il dolore e procura uno stato di benessere e di felicità. Viene anche usato per facilitare il parto e nei casi di confusione mentale e shock.
Il gelsomino bianco è simbolo di amabilità e sensualità, mentre il gelsomino giallo è segno di felicità.
Il gelsomino. Come è possibile, mio Dio, se ne sta là stretto tra le mura dei vicini e il garage, e vede davanti a sé il tetto piatto, scuro e fangoso del garage. In mezzo a quel grigio, spento color di melma è così radioso, così incontaminato, così esuberante e così delicato come una giovane sposa temeraria che si sia persa nei bassifondi. Qualcosa di assolutamente incomprensibile.
Quel gelsomino, quel gelsomino mi fa restare senza parole. È da tempo che si trova là, ma comincia a farmi restare senza parole solo adesso.
(Hetty Hillesum)
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Come fare l’oleolito di gelsomino
Se volete provare a farvi in casa un oleolito di gelsomino da spalmare sulla pelle secca potete riempire un vaso di vetro o ceramica con i fiori bianchi appena raccolti, facendo attenzione che non si ossidino e diventino scuri. Poi vanno pressati leggermente e ricoperti di olio vegetale, meglio un olio leggero come olio di girasole o di vinacciolo.
Mettetene fino a coprire interamente i fiori e chiudete bene. Lasciate macerare per un paio di settimane, magari aggiungendo dei fiori nuovi ogni tanto e togliendone un po’ di quelli vecchi.
Finito il tempo di macerazione filtrate l’olio schiacciando bene i fiori attraverso un colino a trama fine. L’olio va conservato al buio e ben chiuso, meglio al fresco facendo attenzione che non diventi rancido. Usato sulla pelle le donerà morbidezza e una profumazione inebriante.
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Come fare lo sciroppo per la tosse
Potete provare anche a fare uno sciroppo per la tosse che può essere anche allungato per farne delle bevande dissetanti.
In una pentola fate bollire 4 parti di acqua e 3 di zucchero in modo da avere uno sciroppo, lasciate raffreddare e unite 3 parti di fiori di gelsomino appena raccolti, prima che si scuriscano. Far cuocere per almeno mezz’ora a fuoco basso, senza mai far sobbollire. Dopo di ché spegnere e lasciare riposare per una notte. Al mattino filtrare bene il tutto e spremere i fiori attraverso un filtro di garza. Conservare in un vasetto chiuso e in frigo.
Seducente è
il tuo profumo,
gelsomino
della notte misteriosa.
Con dolcezza di seta
accarezzi
l’aria trepida
e mite.
Dolce è
il ricordo che evochi.
Ancora più
dolce è
il sogno che provochi.
(Edwin Agustín Lozada)
Come fare il tè al gelsomino
Famoso è anche il tè al gelsomino, diffuso in Cina già migliaia di anni fa. La tecnica di produzione consiste nell’aggiungere al tè già essiccato dei boccioli di gelsomino freschi durante la notte, così che ne assorba l’aroma. Il processo deve essere ripetuto diverse volte, in seguito il tè deve essere essiccato nuovamente per rimuovere l’umidità raccolta dai boccioli freschi, i quali si possono togliere o lasciare per conferire un aspetto particolare. Questo tè è buono così, senza dolcificanti, latte o limone.
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Leggende e simboli legati al gelsomino
❝La leggenda del gelsomino di M. TibaldiLa notte in cui il Bambino nacque a Betlemme, nevicava e faceva un freddo terribile. Il divino Fanciullo si era addormentato di un sonno soave.
Ad un tratto, una raffica di vento impetuoso investì la capanna e la porta mal connessa, si spalancò
d’improvviso. Una folata d’arai gelida e di neve entrò nella stalla…. subito San Giuseppe corse a richiudere la porta. Ma un fiocco di neve si era posatosulla fronte del Bambino Gesù.
Temendo che Egli si destasse la Madonna si chinò su di lui e, con un dolce bacio, tolse dalla fronte il bianco fiocco.
Miracolo! Esso non si disciolse al calore delle labbra ma si trasformò in un piccolo fiore dal profumo intenso e dai petali candidi.
Il gelsomino era sbocciato dal bacio della Madonna sulla fronte del Bambino Gesù.❞
Il gelsomino trova le sue origini tra le pianure dell’Himalaya e del Gange. Il termine “gelsomino” derivata “yasmin”, parola persiana, che significa fiore profumato. Famoso ormai in tutto il mondo per il suo profumo e per la bellezza dei suoi fiori, trova simboli e significati diversi a seconda della zona di appartenenza. In generale, però, è un fiore associato all’amore, alla sensualità e alla grazia. Il suo profumo che giunge all’improvviso alle persone è spesso associato al ricordo delle persone care defunte: un po’ come una carezza all’anima che arriva da un’altra dimensione. Spesso, infatti, percepiamo il suo profumo ma non riusciamo a scorgere nell’immediato la pianta: è un invito a credere nell’invisibile, a cercare segnali nascosti, ad affidarci alla vita e ai suoi misteri.
Questa pianta dai mille significati ha tanto da raccontarci: prendiamoci del tempo per ascoltarla e per gustarci il suo dono più grande, il suo profumo che arriva da tanto tanto lontano…
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