In una vetrina di un negozio londinese marchiato Lush (azienda specializzata in prodotti non testati su animali) è stata messa in scena una vera e propria protesta contro la sperimentazione animale.
Un’attrice si è sottoposta in modo teatrale a tutte le torture che devono sopportare le cavie da laboratorio: si può visionare il video della protesta al seguente link:
http://ansa.it/web/notizie/videostory/primopiano/2012/04/26/Protesta-choc-contro-test-animali_6776842.html
Le immagini fanno impressione anche se è tutta una recita.
La protesta ha fatto scalpore per due motivi principali.
Innanzitutto perchè è l’uomo e non l’animale ad essere torturato: ma la tortura rimane tortura. In questo modo capiamo ancor meglio che la sofferenza è sofferenza sia che parliamo di persone sia che parliamo di scimmie o conigli. L’uomo dovrebbe scendere dal suo piedistallo e mettere sullo stesso piano tutti gli esseri viventi.
In secondo luogo solitamente queste crudeltà vengono eseguite in luoghi quasi segreti, lontani dagli occhi pubblici. Decidere invece di teatralizzare la tortura in una vera e propria vetrina è molto significativo: come a voler dire che se non c’è nulla di male in quello che si fa perchè non renderlo pubblico?
Complimenti all’ideatore di questa creativa protesta che siamo sicuri riuscirà a raggiungere molte persone!
Fonte: Ansa.it