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Separarsi diventa più semplice: "divorzo breve" da 12 a 6 mesi, testo in Aula il 26 Maggio

Di Daniela Bella - 15 Maggio 2014

Agevoliamo i divorzi. Oggi, rispetto a un tempo, le separazioni e i divorzi tra coppie sposate sono aumentati notevolmente. Una novità del genere, dunque, per quanto presenti aspetti positivi rispetto alla precedente legge, non potrebbe far altro agevolare tali separazioni.

Sta di fatto che, se prima (secondo quanto stabilito dalla legge del 1987) per ottenere la separazione ufficiale servivano 3 anni, adesso tali tempi si sono ridotti a soli 12 mesi in caso contenzioso, e a soli 6 mesi se si tratta invece di separazione consensuale.

La Commissione Giustizia della Camera ha dato il via libera al disegno di legge per il divorzio breve che andrà in Aula il prossimo 26 Maggio.

Non solo. Il tempo, infatti, va calcolato dall’arrivo della notifica, e non dal deposito degli atti, come previsto dal testo originario.

E, ai fini della riduzione del termine, non si tiene conto della presenza o meno di figli minori.

Tra le altre novità relative a questo nuovo disegno di legge, inoltre, va segnalato che la comunione dei beni si scioglierà nel momento in cui il magistrato autorizza i coniugi a vivere separati. In più, si introduce una disciplina transitoria che garantisce l’immediata operatività della legge anche nel caso il procedimento di separazione risulti pendente all’entrata in vigore della nuove norme.

A votare a favore sono stati Pd, Movimento 5 Stelle, Sel e il co-relatore di Forza Italia, Luca D’Alessandro. Gli altri esponenti Fi erano assenti.

Alla seduta non erano presenti i deputati di Scelta Civica, Popolari per l’Italia e Lega. Per il governo era presente il sottosegretario alla Giustizia, Enrico Costa, che si è rimesso alla commissione nel dare i pareri.

Il solo voto contrario è arrivato da Pagano di Ncd, che ha parlato di “scenari inquietanti”.

Ritirate invece alcune proposte che prevedevano il “divorzio diretto”, con scioglimento del matrimonio senza separazione, che difficilmente avrebbero potuto ottenere un consenso trasversale.

La nuova proposta di legge, invece, con ogni probabilità otterrà un voto trasversale agli schieramenti e alla maggioranza.

Reazione entusiasta quella di Walter Verini, capogruppo Pd nella commissione Giustizia di Montecitorio, il quale ha dichiarato:

“Il via libera della commissione Giustizia al cosiddetto divorzio breve è una buona notizia nell’ottica di rendere più snelle le procedure legali e di ridurre i contenziosi…”

Mentre il Movimento 5 Stelle rivendica di aver contribuito a dare la vera novità a questa proposta. Il deputato Alfonso Bonafede dichiara:

“Sono soddisfatto per il via libera a grande maggioranza in commissione Giustizia alla Camera del ddl sul divorzio breve perchè sono stati accolti numerosi emendamenti del Movimento 5 stelle, con me primo firmatario…”

Insomma, i commenti entusiasti non sono mancati di certo, ma fuori dal Parlamento arriva anche qualche “polemica” a riguardo.

C’è stato infatti chi ha espresso pareri discordanti, proprio perchè anticipare i tempi per disfare una famiglia porta disgregare la stessa società che sulle famiglie si regge. E poi c’è chi, invece, ammette che, per quanto il nuovo testo rappresenti un buon passo in avanti rispetto alla illogica e penalizzante normativa attuale, allo stesso tempo evidenzia come il chiamarlo “divorzio breve” significa “ingannare gli italiani”, pertanto la richiesta resta quella di riconoscere il diritto per le coppie di divorziare senza passare attraverso un preventivo periodo di separazione legale.

Insomma, a questo punto non ci resta che attendere la sentenza del 26 Maggio in Aula.

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