Quando si parla di packaging non ci si riferisce altro che all’imballaggio dei prodotti, come quelli alimentari per esempio.
Generalmente esistono tre tipologie di imballaggio: quello primario (per la vendita), quello secondario (multiplo), quello terziario (per il trasporto).
Inoltre deve rispettare una serie di criteri: deve proteggere la merce, deve evitare i furti, deve essere economico, e rispettare un equilibrio tra le sue prestazioni e il suo costo, sia dal punto di vista del materiale impiegato, sia del tempo impiegato per realizzare l’operazione di imballaggio.
Dal punto di vista ecologico, invece, è importante che per gli imballaggi vengano usati materiali facilmente riciclabili e nella minor quantità possibile.
Resta il fatto che la pratica del packaging è diffusissima e di imballaggi ne esistono davvero a bizzeffe. E questo, ovviamente, si tramuta in numerosi rifiuti da smaltire e tanti sprechi.
E allora ecco che, contravvenendo a questa regola, due giovani imprenditrici, Sarah Wolf e Milena Glimbovski, hanno deciso di aprire a Berlino un negozio dove il packaging non esiste affatto.
In poche parole, i prodotti, che verranno accuratamente selezionati, saranno venduti esclusivamente sfusi, senza alcuna confezione, con un occhio di riguardo per i prodotti vegani.
La maggior parte del cibo è di provenienza regionale: via libera, dunque, ai prodotti biologici, ma anche a quelli convenzionali.
I prodotti verranno poi distribuiti in bidoni e tirando una leva ognuno potrà decidere la quantita desiderata da acquistare. Pertanto, si potrà acquistare al grammo, all’etto o al chilo.
E il cibo acquistato come va trasportato dai clienti? Semplice, potrà servirsi dei contenitori o delle shopper di cui già dispone, oppure sarà possibile acquistare nel negozio stesso degli appositi contenitori riutilizzabili.
Il negozio, che dovrebbe vedere luce in estate, si chiama Original Unverpackt. Prensentando questo innovativo e rivoluzionario progetto, le due ideatrici hanno dichiarato:
“Nella sola Germania, ogni anno, 16 milioni di tonnellate di imballaggi finiscono nel cestino. La maggioranza di queste confezioni non vengono riciclate. ll nostro obiettivo è, dunque, quello di consentire a tutte le persone l’accesso a cibi selezionati con cura, escludendo imballaggi a perdere, per uno shopping divertente. Vogliamo avere scelta, come consumatori, come venditori, come acquirenti e come fornitori. Siamo alla ricerca di slow food e di rifiuti zero…”
Per finanziare il progetto, è partita una raccolta di fondi online, una campagna di crowdfunding lanciata sulla piattaforma Startnext.
In cambio di un aiuto economico, le due ideatrici offrono buoni spesa riutilizzabili alla cassa del supermercato, ma anche delle borse di tela con il logo dell’iniziativa e dei libri di ricette.
L’obiettivo è quello di raggiungere 45.000 euro, ma tale obiettivo è stato superato, perchè attualmente conta un finanziamento di quasi 68.000 euro. Ma se anche voi volete dare il vostro contributo per un progetto su cui vale davvero la pena investire, potete farlo dal sito Startnext cliccando qui.
✰✬✰✬✰✬✰✬✰✬✰✬✰✬✰✬✰✬✰✬✰✬✰✬
Seguite Eticamente sulla Fanpage di Facebook, su Pinterest e su Twitter e non dimenticate di iscrivervi alla newsletter!