Ogni mamma nella giornata di oggi non può che celebrare l’ostetrica che ha incontrato nel suo cammino, soprattutto quella conosciuta durante il parto. Una donna fino a quel momento sconosciuta ma che in poche ore è riuscita ad entrare nella più profonda ed intima interiorità di quella mamma che stava per nascere.
Ci si mette una vita, e spesso non è neppure sufficiente, per conoscere realmente una persona. L’ostetrica invece ci riesce in poche ore poiché la donna in quel delicato momento è nuda, senza difese, non può indossare maschere.
Durante il travaglio ed il parto, infatti, la futura mamma è costretta ad abbassare tutte le sue difese per poter accogliere la vita che ha in grembo: il dolore intenso che prova e la particolarità della situazione che sta vivendo non le permettono scuse, distrazioni, fughe. Deve affrontare la situazione, deve essere attivamente presente, è responsabile della vita che sta per nascere. In queste ore di intensa emotività dove finalmente il corpo e la mente si uniscono e lavorano all’unisono, l’ostetrica è l’unico raggio di sole.
Le mani dell’ Ostetrica
Mani che raccolgono, mani che palpano, mani che leniscono, mani che contengono, mani che esplorano, mani che massaggiano, mani che invadono, mani che spremono, mani che leggono, mani che capiscono, mani con gli occhi, mani che raccontano, mani che si contorcono, mani che si aprono, mani che benedicono, mani che consolano, mani che asciugano le lacrime, mani che avvolgono, mani che accarezzano, mani che gioiscono, mani lievi, mani dure, mani che profumano del primo profumo della vita.
(Verena Schmid)
5 maggio, giornata internazionale dell’ostetrica
Lei è la guida, l’unica persona che può capire la futura mamma e può aiutarla, la persona più importante in quel momento.
La nascita di un figlio è un avvenimento che rimarrà per sempre impresso nel cuore e nella mente di una mamma: ci si ritrova spesso a riviverlo, a ricordarlo, a trarne insegnamento. E l’ostetrica che ha accompagnato il parto è presenza costante di questo ricordo. E’ una donna conosciuta per poche ore ma che rimarrà al fianco delle mamme per sempre, che custodirà i suoi segreti più intimi e forse mai svelati a nessuno.
Oggi, 5 maggio, è la Giornata Internazionale dell’Ostetrica. Si celebra questa professione così importante e si vuole attirare l’attenzione sul dramma ancora molto diffuso della mortalità materna e neonatale. Un dramma che può essere in parte alleviato partendo proprio dalla figura dell’ostetrica. Lo slogan 2021 per la giornata di oggi, infatti, lanciato dall’ICM (International Confederation of Midwives – Confederazione Internazionale delle osteriche) è “Follow the data, invest in midwives.”
La vostra è una singolare vocazione e missione, che necessita di studio, di coscienza e di umanità. Un tempo, le donne che aiutavano nel parto le chiamavamo “comadre”: è come una madre con l’altra, con la vera madre.
(Papa Francesco)
Tutte le mamme sanno, infatti, cosa vuole dire un buon parto, un buon allattamento, un buon inizio di vita (del piccolo e della mamma). “Chi ben comincia è a metà dell’opera”, mai detto fu più appropriato. Chi invece, per un motivo o per un altro, parte con il piede sbagliato avrà non poche fatiche da affrontare nel suo cammino.
L’ostetrica è una figura professionale di fondamentale importanza. Il suo lavoro è una missione di vita, è faticoso, intenso dal punto di vista fisico ed emotivo. Accompagna la futura mamma durante la gravidanza, è presente al parto, la supporta nei primi mesi di vita del nuovo arrivato: momenti genitoriali delicati e preziosi, unici e irripetibili.
In più la figura dell’ostetrica oltre a dedicarsi alla genitorialità in senso stretto, celebra la femminilità in tutte le sue sfaccettature: spesso organizza tende rosse, educa alla sessualità, informa su tematiche inerenti il ciclo mestruale o la menopausa, supporta la donna in tutte le fasi della sua vita… è una vera e propria custode del corpo e dell’anima femminile.
Grazie a tutte le ostetriche che ogni giorno, ad ogni ora, fanno nascere i nostri bambini, fanno da guida a mamme e papà nella bellissima ed impegnativa esperienza genitoriale e hanno il grande compito di celebrare la femminilità… grazie di cuore!
In tutte le culture la levatrice si trova sulla soglia della vita, dove le emozioni umane intense, la paura, la speranza, il desiderio, il trionfo e una incredibile potenza fisica consentono la nascita di un nuovo essere umano.
La sua vocazione è unica.
(Sheila Kitzinger)