Che la tecnologia faccia sempre passi da giganti lo sappiamo bene, ma quando questa si unisce alla scienza allora si possono ottenere dei risultati davvero straordinari.
Il futuro della medicina si chiama Osteoid ed un particolare guanto-tutore stampato in 3D che sostituirà il classico gesso in caso di frattura.
Le stampanti 3D, lo ricordiamo, permettono di avere una riproduzione reale di un modello 3D realizzato con un software di modellazione 3D. Generalmente sono più veloci, più affidabili e più semplici da usare rispetto ad altre tecnologie per la produzione additiva, poichè consentono di stampare e assemblare parti composte da diversi materiali con diverse proprietà fisiche e meccaniche in un singolo processo di costruzione.
Ma torniamo a noi. Osteoid è stato inventato dal giovane designer Denis Karasahin, dopo quattro mesi di studio a Izmir, in Turchia. E si è aggiudicato anche primo premio dell’A-design Award & Competition per aver inventato un modello in grado di coniugare in maniera a dir poco perfetta tecnologia, funzionalità e design.
Osteoid è realizzato in nylon, materiale che lo rende molto leggero, impermeabile e traspirante, grazie alla sua struttura traforata. Inoltre può essere tolto facilmente, così da rendersi più comodo anche quando bisogna lavarsi.
Tutti punti a favore rispetto al comune gesso che, oltre ad essere più pesante e poco igenico, dal momento che impedisce la normale ventilazione dell’arto rendendo in questo modo maleodorante la zona interessata e compromettendo in parte la superficie dell’epidermide, non può nemmeno entrare a contatto con l’acqua.
Il primo prototipo era stato realizzato già nel Luglio scorso, ma ora i ricercatori sono riusciti a fare un passo in avanti, aggiungendo ad esso una forma di ultrasuoni in grado di accelerare il processo di guarigione.
Sì, perchè la vera novità di questo guanto-tutore è data da sistema di stimolazione ossea, conosciuto con il nome di LIPUS, che funziona mediante l’applicazione di energia acustica, attraverso l’uso di ultrasuoni per via transcutanea.
Si tratta di un generatore LIPUS di ultrasuoni a bassa intensità, anch’esso prodotto e stampato in 3D, che è in grado di accorciare i tempi di saldatura dell’osso rotto fino all’80% anche in caso di fratture scomposte.
Non solo. A quanto pare per poter beneficiare dei suoi risultati è sufficiente utilizzarlo per 20 minuti al giorno.
I pazienti dovranno effettuare una scannerizzazione laser della zona del corpo da proteggere, dopodichè i dati vengono elaborati da un software che, in base al tipo di situazione clinica del paziente, al peso dell’avambraccio, della densità e del punto di bloccaggio, stamperà in 3D il guanto-tutore che verrà dunque inserito sul braccio del paziente: questo sarà composto da due parti che si combinano come due pezzi di un puzzle, con incastri perfetti, sigillati poi del tutto con un sistema di bloccaggio.
Osteoid, poi, è del tutto personalizzabile, infatti il paziente scegliere il colore che più gli aggrada. Il materiale del guanto-tutore, inoltre, non è tossico ed è interamente riciclabile.
Possiamo dunque dire addio al comune gesso?
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