Le ricorrenze vanno rispettate e tanto più quella di oggi, La Giornata della Terra, un giorno per ricordare tutto quello che ci ha dato, tutto quello che le abbiamo dato, tutto quello che le abbiamo tolto, per ricordare quanto sia meraviglioso, ma a volte anche complicato il nostro rapporto con lei, la nostra inevitabile, imprescindibile relazione con il nostro pianeta.
La Terra, Gaya, La Madre, il principio a cui ognuno di noi ritorna, il pavimento che ci ospita, l’acqua che ci disseta, il cielo che ci osserva, gli alberi sopra di noi, che custodiscono la nostra aria, il nostro respiro, gli altri animali con cui condividiamo questo globo, ecco, tutto questo è l’Earth Day, un battito unico per ricordare al mondo che non dobbiamo esagerare, che abbiamo già oltrepassato il confine, che è rimasto poco tempo, che è ora di tornare ad essere i guardiani di questo pianeta, i custodi delle bellezze che ci regala e gli artefici di un progresso illuminato che vada in direzione della condivisione, del rispetto, dell’armonia, della vita. Si della vita, perché senza la terra non c’è vita, non può esserci, non ci sarebbe, non ci sarà.
Prendersi cura del nostro pianeta non è altro che un estremo atto di amore verso se stessi e verso e le generazioni future, verso chi amiamo, verso gli altri esseri viventi. Avere un impatto zero per l’essere umano è praticamente impossibile, ma questo non vuol dire sentirsi autorizzati a girare la testa dall’altra parte, a rinunciare.
C’era una volta un pianeta di cui tutti parlavano, un meraviglioso pianeta dove gli uomini abitavano e raccontavano storie, un pianeta non destinato a diventare il luogo di scarto di tutti i rifiuti dell’essere umano, un pianeta non destinato a vedere il sangue dei suoi figli versato ogni giorno per interessi economici, c’era una volta un pianeta e, se ognuno di noi lo vuole, ci sarà ancora.
In una grande città la vita si riduce ad un’esistenza artificiale. Molti uomini sentono ancora a stento la vera terra sotto i piedi, vedono ancora appena crescere le piante, eccetto che in vasi da fiori, e solo di rado lasciano dietro di sé le luci delle strade, per lasciar agire su di loro la magia di un cielo notturno cosparso di stelle. Quando gli uomini vivono così lontano da tutto quello che il Grande Spirito ha creato, allora dimenticano facilmente le sue leggi. Tatanga Mani
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